Le aziende di energia ostacolano il rientro nel mercato tutelato: l’allarme delle associazioni di consumatori

Gli utenti passati al mercato libero dell’energia elettrica possono rientrare al tutelato, ma sembra che gli operatori ostacolino tale passaggio

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Con l’arrivo del mercato libero, molti utenti hanno deciso di abbandonare il mercato tutelato, potendo così scegliere quale operatore energetico avere per la propria casa. Ma se qualcuno volesse ritornare nel tutelato, lo può fare senza problemi entro il prossimo 30 giugno, come prevede la normativa vigente. Ma a quanto risulta dall’associazione di consumatori Consumerismo No profit, gli operatori ostacolano o rallentano tale passaggio. Per questo, l’associazione annuncia un’istanza all’Antitrust per valutare la possibile presenza di pratiche commerciali scorrette.

L’indagine di Consumerismo: utenti disincentivati

Entro il 30 giugno, coloro che sono già passati al mercato libero dell’elettricità possono scegliere di rientrare nel mercato tutelato, in vista della fine del regime di maggior tutela il prossimo 1 luglio. In tal modo, potranno beneficiare del Servizio a Tutele Graduali (Stg) e risparmiare mediamente circa 130 euro all’anno per famiglia sulla bolletta della luce, secondo le stime di Arera, come spiega Consumerismo. Nelle ultime settimane, molti utenti avevano effettuato questo spostamento. Nonostante le raccomandazioni di Arera agli operatori affinché informino adeguatamente i consumatori e agevolino il passaggio al mercato tutelato, le società fornitrici sembrano ostacolare o rallentare tale processo.

Consumerismo No Profit ha condotto un’indagine specifica contattando i principali operatori dell’energia in Italia, rivelando che non tutte le società fornitrici agevolano il ritorno al regime tutelato. Ad esempio, è emerso che i risponditori automatici dei call center telefonici non includono tra le opzioni preimpostate quella relativa al rientro nella maggior tutela. Inoltre, quando i consumatori riescono a parlare con un consulente, vengono spesso trasferiti da un ufficio all’altro o indirizzati al sito di Arera, comportando enormi perdite di tempo che scoraggiano gli utenti.

Alcune società richiedono invece l’invio di una vasta documentazione via email, mentre in un caso si è addirittura negata al telefono l’esistenza della possibilità di rientro al mercato tutelato. Indipendentemente dall’approccio adottato, i tempi per completare l’operazione sono considerati eccessivamente lunghi per tutte le società, variando da un minimo di 3 settimane a un massimo di due mesi.

L’esposto all’Antitrust

Il presidente Luigi Gabriele annuncia che, a causa di tali problematiche, Consumerismo ha deciso di presentare un ricorso all’Antitrust, chiedendo un’indagine specifica per verificare se le società energetiche del mercato libero stiano ostacolando o rallentando il diritto dei consumatori di rientrare nel regime tutelato, il che configurerebbe una pratica commerciale scorretta.

Nel frattempo, consiglia agli utenti interessati di avviare la procedura di rientro entro il 30 maggio 2024, considerando i tempi di elaborazione delle pratiche e le difficoltà dell’operazione. Suggerisce inoltre di stipulare un nuovo contratto con l’operatore che gestisce il servizio nella propria località, consigliando di effettuare una ricerca sul sito dell’Arera nel caso non si conosca il nome del fornitore.

Bolletta luce: come rientrare nel mercato tutelato

Per coloro che si trovano già nel mercato libero, Arera ricorda che fino al 30 giugno 2024 è ancora possibile cambiare operatore e ritornare al mercato libero. Questa scelta consente di essere poi automaticamente trasferiti al servizio a tutele graduali per un periodo transitorio di tre anni. Considerando le attuali tariffe, questo passaggio potrebbe risultare conveniente, nonostante il generale calo dei costi della materia prima registrato di recente.

Per farlo, si deve prima identificare l’operatore del servizio di maggior tutela nella propria zona (se non si conosce il fornitore di zona per il servizio di maggior tutela, è possibile effettuare una ricerca sulla pagina “Ricerca Operatori” del sito dell’Arera oppure rivolgersi direttamente al Comune), poi presentare la richiesta di rientro utilizzando il modulo specifico fornito dall’operatore, compilando i dettagli richiesti inclusi il numero del Pod dell’utenza da trasferire e i dati fiscali e catastali dell’immobile. Una volta inviata la richiesta, l’operatore valuterà e, se accettata, si procederà alla firma di un contratto di attivazione della fornitura. Il passaggio comporta il cambio di operatore, scegliendo quello che nella propria zona eroga anche il servizio di maggior tutela per l’energia elettrica.

A partire dal 1° luglio, i clienti non vulnerabili saranno automaticamente trasferiti al Servizio a Tutele Graduali una volta che saranno serviti nel regime di maggior tutela. I clienti vulnerabili continueranno a beneficiare del Servizio di maggior tutela.