Mercato libero, tanti italiani cambiano fornitore: +14,8% nel settore elettrico, +11,5% per il gas

Segnalati cambi di fornitura a un ritmo più elevato rispetto agli anni precedenti, con frequenze disomogenee tra le diverse regioni

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le forniture stanno cambiando a un ritmo più veloce rispetto agli anni passati, con variazioni nella frequenza che variano da regione a regione. Queste sono alcune delle informazioni incluse nel rapporto inviato al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alle commissioni parlamentari competenti.

Il tasso di cambio nel settore elettrico e gas

Il monitoraggio condotto dall’Autorità per l’Energia, le Reti e l’Ambiente (Arera), presieduta da Stefano Besseghini, si concentra principalmente sulla dinamicità dei clienti finali, una tendenza che si è rivelata particolarmente marcata nel corso del 2023. Durante questo periodo, i clienti domestici hanno mostrato una frequenza di cambi di fornitore superiore rispetto agli anni precedenti, evidenziando un trend di crescita significativo in entrambi i settori analizzati.

Nel settore elettrico, nel periodo monitorato del 2023 (gennaio-settembre), si è registrato un tasso di cambi di fornitore piuttosto elevato (14,8%), con un potenziale tasso annuo del 19,8%, se mantenuto per il resto dell’anno, rappresentando un incremento rispetto al 19,4% annuo del 2022. È interessante notare che tre quarti di questi cambi di fornitore sono avvenuti nel mercato libero, con i clienti che hanno già precedentemente optato per uscire dalla maggior tutela.

Per quanto riguarda il gas, nel periodo gennaio-settembre del 2023, il tasso di cambi di fornitore dei clienti domestici è stato del 11,5%, evidenziando un aumento rispetto ai valori registrati nello stesso periodo del 2022 (+1,2 punti percentuali). È significativo notare che quasi nove clienti domestici su dieci che hanno cambiato fornitore durante questo periodo avevano già abbandonato il servizio di tutela in passato, preferendo invece rivolgersi a venditori del mercato libero.

Da un punto di vista geografico, si osserva una variazione disomogenea nelle frequenze di cambi di fornitore tra le diverse regioni del paese: alcune aree, sia nel nord che nel centro e nel sud, mostrano una propensione più elevata al cambiamento, mentre altre presentano una minore dinamicità in tutto il territorio nazionale.

Come tornare dal mercato libero a quello di maggior tutela

L’opzione di ritornare dalla libera concorrenza alla maggior tutela per le bollette dell’energia elettrica è attiva? Sì, secondo quanto affermato dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente. In una recente raccomandazione inviata agli operatori del settore, si è sottolineata l’importanza di effettuare questo passaggio in modo rapido e trasparente. È possibile effettuare il trasferimento fino al 30 giugno, data in cui il servizio rimarrà attivo. Successivamente, entreranno in vigore le cosiddette “tutele graduali” per accompagnare i clienti non vulnerabili verso la completa liberalizzazione del mercato elettrico. Tuttavia, dopo questa data, le disposizioni rimarranno in vigore per i clienti vulnerabili.

Arera, con una nota, ha sollecitato gli operatori di aggiornare le informazioni relative al servizio attraverso i canali di contatto della società, inclusi il sito Internet. Inoltre, le società dovranno dare “adeguata evidenza”, preferibilmente sulla homepage, alle modalità con cui i clienti finali domestici possono accedere al servizio di maggior tutela anche tornando dal mercato libero. Sarà inoltre necessario rendere disponibile, attraverso altri canali di contatto, la documentazione necessaria per richiedere la sottoscrizione del contratto del servizio di maggior tutela, informando i clienti del diritto di ripensamento nel caso in cui il contratto sia sottoscritto al di fuori dei locali commerciali o a distanza, e delle modalità per rinunciarvi al fine di garantire l’esecuzione immediata del contratto.

Fino alla fine di giugno è possibile tornare alla maggior tutela stipulando un nuovo contratto con l’operatore che gestisce questo servizio nella propria località. Nel caso in cui non si conosca il nome del fornitore, è possibile effettuare una ricerca sul sito dell’Arera nella pagina “Ricerca operatori”, inserendo la Regione, la Provincia e il Comune. La richiesta di rientro deve essere presentata utilizzando il modulo messo a disposizione dall’operatore.