Bollette gas, aumenti di 177 euro per chi non ha fatto il passaggio al mercato libero

Nel mercato libero ci sono poche offerte convenienti e con il ritorno all’aliquota ordinaria si rischiano aumenti fino a 177 euro sulle bollette del gas

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Con la conclusione del periodo di maggiore tutela nel mercato del gas, le spese per le bollette subiranno un incremento potenziale fino a 177 euro. I clienti domestici non considerati vulnerabili si trovano ora ad avere assegnate o a dover sottoscrivere nuove tariffe, le quali, tuttavia, potrebbero comportare un aumento delle spese familiari.

Questa situazione è stata evidenziata dal sito dell’Autorità per l’Energia, che presenta le due opzioni tariffarie per coloro che non hanno ancora aderito al mercato libero: l‘offerta “placet” e l’offerta “placet in deroga”. Un’analisi delle proposte nel mercato libero e della transizione a queste nuove tariffe mostra la presenza di sovrapprezzi che, per alcune famiglie, potrebbero tradursi in un aumento fino a 177 euro nelle bollette del gas.

Si sottolinea l’importanza di un’attenzione particolare da parte dei clienti del servizio del gas, che devono esercitare un controllo accurato e confrontare le diverse offerte. È cruciale resistere all’attrattiva dell’offerta “placet”, la quale potrebbe comportare costi più elevati.

Aumenti per la bolletta del gas: quali sono e perché

Con la conclusione del periodo di tutela nel mercato del gas, le famiglie non considerate vulnerabili torneranno al mercato libero. In caso di mancata scelta di un fornitore, il contratto verrà trasferito sotto una diversa denominazione.

Oltre all’evidente aumento associato a questa transizione, il 2024 prevede sovrapprezzi anche in altri ambiti. Nel settore dell’energia, è stata reintrodotta l’aliquota ordinaria. Per i consumi fino a 480 metri cubi, l’IVA passerà dal 5% al 10%, mentre per i consumi superiori a 480 metri cubi, l’IVA sarà fissata al 22%. Anche gli altri oneri di sistema sono ritornati a essere tariffati a prezzo pieno, aggiungendo ulteriori oneri alla spesa totale in bolletta. È importante notare che questi aumenti riguardano tutti i clienti, indipendentemente dall’offerta sottoscritta.

Alcuni clienti non vulnerabili devono ancora scegliere il fornitore per il 2024. Coloro che non effettueranno una scelta saranno trasferiti automaticamente alla tariffa “placet in deroga”, caratterizzata da condizioni economiche stabilite dall’Autorità ma con una componente fissa annuale determinata dal venditore.

Un confronto sul Portale offerte tra le “tariffe placet” e le “placet in deroga” rivela che le prime risultano essere meno vantaggiose rispetto alle seconde. Dietro la tariffa “placet” sembra emergere una possibile “strategia di cartello”, la quale potrebbe attirare l’attenzione dell’Antitrust, secondo alcuni esperti. Si raccomanda pertanto di prestare attenzione durante il confronto tra le diverse offerte, in particolare tra le “offerte placet” e le “placet in deroga”.

In media, le offerte placet appaiono essere più costose, con un aumento che varia dal 6% al 42%, rispetto alle placet in deroga e alle offerte proposte dallo stesso venditore. In alcuni scenari, considerando anche gli aumenti del 2024 dovuti al ritorno al prezzo pieno dell’IVA, alcune famiglie potrebbero trovarsi a pagare fino a 177 euro in più.

Come trovare le offerte migliori

Attraverso il Portale offerte, accessibile al sito, è possibile avviare la ricerca inserendo la tipologia di offerta desiderata e specificando il comune o il CAP di residenza. Un esempio pratico consiste nell’inserire “gas” e il Comune di Roma, selezionando la tipologia “casa” e le opzioni per le offerte desiderate come “prezzo fisso” o “prezzo variabile”.

Il portale richiederà ulteriori dettagli per individuare l’offerta migliore. Si potrà specificare l’utilizzo del gas per la cottura del cibo, la produzione di acqua calda e sanitaria, e il riscaldamento, con la possibilità di selezionare una, due o tutte e tre le opzioni. Saranno richiesti anche la classe del contatore e, se noto, il consumo annuo. Nel caso in cui il consumo annuo non sia noto, verranno poste alcune domande per stimare in modo approssimativo, come il numero di mesi in cui verrà utilizzata la fornitura, il numero di persone che vivono nell’abitazione e la dimensione dell’abitazione.