Call center, 7 aziende nel mirino Agcm per contratti truffa

L'Agcm ha avviato un'istruttoria contro sette call center per telemarketing selvaggio. Fra le ipotesi, l'utilizzo dello spoofing e la simulazione di disservizi inesistenti

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 23 Maggio 2025 12:05

L’Agcm ha aperto sette istruttorie contro altrettante società di call center per presunte pratiche scorrette di telemarketing.

L’ipotesi è quella di aver ingannato i consumatori al telefono per indurli a sottoscrivere contratti nel settore dell’energia e della telefonia. Sotto accusa, fra le altre cose, il ricorso alla tecnica denominata Cli spoofing.

Agcm indaga su sette call center

L’iniziativa dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è stata sostenuta da un’indagine della Guardia di Finanza.

Da qualche tempo l’Agcm, nota anche come Antitrust, ha deciso di chiudere i conti con il telemarketing selvaggio. La prima stretta in Italia è arrivata con quel Registro delle opposizioni che, però, faceva acqua da tutte le parti. Oggi sono in arrivo un nuovo filtro, più performante, e una serie di istruttorie mirate.

Queste le sette società attenzionata da Agcm, come riporta un comunicato dell’Autorità stessa:

  • nel settore dell’energia Action Srl, J.Wolf Consulting Srl, Noma Trade Srl e Fire Srl (da non confondere con Fire Spa che opera in tutt’altro ambito);
  • nel settore delle telecomunicazioni Entiende Srl, Nova Group Srl e My Phone Srl.

In particolare, nel settore dell’energia sarebbe emerso – scrive Agcm – che gli operatori telefonici si presenterebbero spesso come dipendenti dell’attuale fornitore o di Autorità di regolazione e controllo e definirebbero poco convenienti le tariffe applicate. In altri casi presenterebbero problematiche tecniche o difficoltà nello switching in atto che renderebbe necessaria la stipula di un nuovo contratto di fornitura.

Nel settore delle telecomunicazioni, invece, durante le telefonate al fine di indurre il consumatore a cambiare operatore verrebbero prospettati falsi disservizi sulla linea o imminenti rincari di prezzo del servizio da parte dell’operatore dell’utente chiamato. Altre volte i consumatori – aggiunge Agcm – sarebbero indotti ad attivare una nuova offerta (con un altro operatore o anche con quello con cui si è già contrattualizzati), dopo che sono prospettate condizioni contrattuali particolarmente favorevoli che poi si rivelano false.

Alcune realtà avrebbero messo in atto la tecnica dello spoofing, con la quale il numero chiamante viene camuffato per apparire come familiare o istituzionale, aumentando così la probabilità che l’utente risponda e si fidi del contenuto della chiamata.

In molti casi, gli utenti avrebbero sottoscritto contratti convinti di ottenere condizioni economiche particolarmente vantaggiose, che in realtà si sarebbero rivelate false o molto meno favorevoli.

Le ispezioni

Le attività investigative della Guardia di Finanza hanno già portato a ispezioni presso le sedi delle società coinvolte, grazie all’azione coordinata con il Nucleo Speciale Antitrust e i reparti territoriali della GdF di Napoli e Caserta. Un lavoro che il presidente dell’Autorità, Roberto Rustichelli, ha lodato:

Esprimo vivo apprezzamento per il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del Nucleo Speciale Antitrust e dei reparti territoriali della GdF delle province di Napoli e Caserta.

La campagna “Difenditi così”

Per fronteggiare la proliferazione di comportamenti scorretti e tutelare i diritti dei cittadini, l’Antitrust ha rilanciato, in sinergia con Arera, la campagna informativa “Difenditi così”, che punta a sensibilizzare il pubblico sulle modalità lecite di contatto commerciale e a fornire strumenti di autodifesa contro telefonate insistenti o ingannevoli. L’Autorità invita inoltre i consumatori a denunciare i comportamenti scorretti, anche tramite i propri canali digitali.

Nuovo filtro e nuovo regolamento

L’autorità gemella dell’Agcm, ovvero l’Agcom, ha diffuso un nuovo regolamento contro telemarketing e teleselling selvaggi. La principale novità riguarda il sistema a bollini per le offerte con tecnologia 5G.

Nel frattempo è in arrivo un nuovo filtro antispoofing, sviluppato da Agcom, in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Registro delle Autorizzazioni: la proposta

Il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso ha commentato le istruttorie avviate dall’Agcm:

Le molte iniziative di miglioramento proposte sul tema e l’introduzione del registro delle opposizioni non hanno prodotto i risultati sperati, e in tema di telefonate commerciali i cittadini continuano a essere in balia di operatori e call center. Oltre alle sanzioni delle autorità, serve introdurre sistemi che obblighino le società e gli operatori a indennizzare in modo diretto i cittadini vittime di telefonate commerciali indesiderate.

Oltre a sottolineare la poca utilità del tanto acclamato Registro delle opposizioni, ha rimarcato che sarebbe il caso di istituire un

registro delle autorizzazioni dove si iscrivono solo coloro che vogliono essere interpellati telefonicamente per proposte commerciali. Serve cioè una riforma radicale del sistema che porti dall’attuale opt-out al più efficace opt-in, seguendo l’esempio di altri Paesi europei, in modo che solo chi fornisce espressa autorizzazione possa ricevere telefonate commerciali, e senza tale consenso call center e operatori non possano più chiamare né disturbare i cittadini.