Truffa milionaria sui fondi, si ritira il candidato M5S in Piemonte Allegretti indagato

La procura avrebbe aperto due fascicoli, inerenti alle sue attività di ricerca e crediti fiscali per operare un maxi raggiro. Allegretti si ritira dalla corsa alle elezioni regionali

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Era sceso in campo nelle file del Movimento 5 Stelle, candidandosi come consigliere regionali per le elezioni che si terranno l’8 e il 9 giugno assieme alle Europee. Ma il piano di Marco Allegretti ora salta: il suo nome, insieme a quello di suo padre Giuseppe, è al centro di due complesse indagini portate avanti dalla procura di Asti e da quella di Torino. L’accusa iniziale è di sottrazione fraudolenta delle imposte, con diverse diramazioni emerse da una vasta verifica dell’Agenzia delle Entrate. Motivo che l’ha spinto a ritirarsi dalla competizione e rinunciare alla sua candidatura alle elezioni regionali del Piemonte in quota M5s.

Le accuse

Secondo quanto anticipato da La Repubblica Torino, la procura ha aperto due fascicoli nei confronti di Marco Allegretti: uno a Torino e l’altro ad Asti. Le indagini riguardano le sue attività di ricerca e i crediti fiscali, legati a un presunto maxi raggiro che sarebbe iniziato con la rivendita delle tesi del Politecnico di Torino per ottenere crediti fiscali.

Un filone d’indagine riguarda il tentativo di occultare 23 fabbricati ad Asti e altri 6 a Torino per evitare una procedura di riscossione di oltre due milioni di euro. L’altro riguarda presunti progetti di ricerca dichiaratamente eseguiti dalle società di Allegretti, ceduti a terzi o utilizzati per ottenere crediti fiscali come costi capitalizzati di attività di ricerca e sviluppo, crediti che poi venivano compensati dalle sue imprese o da terzi. Si tratterebbe così di un presunto maxi-raggiro sui crediti d’imposta: utilizzando le tesi di laurea degli studenti del Politecnico di Torino e progetti universitari venduti a “pacchetti” alle imprese, venivano ottenute detrazioni del 50 per cento, in cambio di una parte di quei vantaggi.

Il pm di Asti, Gabriele Fiz, sta indagando sulla Alma Ingegneria, mentre il pm di Torino, Mario Bendoni, ha aperto un fascicolo che coinvolge diverse società collegate ai consorzi Cifs e Cinfai, e alla EnviSens Technologies srl, uno spinoff del Politecnico. Le società coinvolte nel meccanismo di creazione del credito sono circa una decina, con reati contestati che vanno dall’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti a indebite compensazioni. Il giro d’affari stimato è di decine di milioni di euro.

Un macigno per il partito di Giuseppe Conte e per Sarah Disabato, candidata presidente per il Movimento 5 Stelle in Piemonte, che nei giorni scorsi aveva speso belle parole per Allegretti e che si era battuta fin dall’inizio per la sua candidatura. Le elezioni in Piemonte si terranno l’8 e il 9 giugno, assieme a quelle europee. Dal partito pentastellato non sono ancora arrivate notizie sulle conseguenze per Allegretti, quindi non si sa se verrà costretto a ritirarsi o resterà in gara per un posto come consigliere regionale.

Il precedente

E la mente ora va ad un anno e mezzo fa, quando Allegretti venne allontanato da Finpiemonte, azienda che supporta investimenti nel territorio regionale e la gestione di bandi per aziende, per un sospetto conflitto di interessi e scarsa trasparenza riguardo le partecipazioni sue e della sua famiglia in svariate società. All’epoca, Allegretti, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Asti, aveva contrattaccato, definendo il provvedimento una decisione “squisitamente politica” e dichiarando: “Non ho mai omesso alcunché. Tutte le partecipazioni sono state dichiarate, nulla è mai stato omesso o occultato”.

La candidatura di Marco Allegretti era stata rivendicata in un recente confronto elettorale da Sarah Disabato, candidata presidente per il Movimento 5 Stelle in Piemonte, con la rappresentante del Movimento 5 Stelle che aveva elogiato l’operato di Allegretti in Finpiemonte, sottolineando il suo lavoro di analisi dei flussi dei bandi e il suo impegno nel garantire un processo importante: fare arrivare alle imprese i finanziamenti. E in un certo senso, proprio sul come Allegretti faceva arrivare i finanziamenti nelle aziende è ora materia di indagine per gli inquirenti.

Allegretti si ritira dalle elezioni regionali in Piemonte

Ed è poi arrivata la reazione ufficiale di Allegretti alle accuse. In una nota ufficiale inviata dal Movimento 5 Stelle Piemonte a nome suo si legge: “Ho appreso di un’inchiesta che mi coinvolgerebbe, ma sono certo della trasparenza del mio operato. Sono altresì convinto che anche questa inchiesta si concluderà favorevolmente per me e che, anche in questo caso, l’unico strascico giudiziario saranno le querele che sono stato già costretto a presentare per difendere il mio onore”.

Poi la decisione di ritirare la propria candidatura dalla elezioni regionali in Piemonte con il Movimento 5 Stelle: “Il rigore etico e la serietà professionale che mi caratterizzano mi spingono tuttavia a fare immediatamente un passo indietro: l’esigenza di chiarire al più presto queste presunte contestazioni mi induce a ritirarmi dalla competizione elettorale. Non voglio mettere in nessun modo in imbarazzo il M5S e voglio evitare che possano essere usate queste illazioni per strumentalizzarne l’azione politica”.

A seguito della nota di Allegretti, è arrivato anche il commento della candidata presidente M5s alle Regionali del Piemonte Sarah Disabato: “Ho appreso da fonti di stampa la notizia dell’inchiesta che coinvolgerebbe Marco Allegretti. Mi auguro che Allegretti, professionista serio e competente, possa chiarire ogni aspetto della vicenda nelle sedi opportune. La decisione di fare un passo indietro dalla competizione elettorale dimostra il suo profondo rispetto per le istituzioni e per il Movimento 5 Stelle. Un gesto raro di questi tempi, che condividiamo e apprezziamo”.