Spalletti nuovo CT della Nazionale: dettagli su contratto e stipendio

Dopo le dimissioni di Mancini, la Figc ha trovato l’accordo con il tecnico campione d’Italia: tutti i dettagli e i retroscena sulla trattativa con il Napoli

Foto di Federico Casanova

Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Nemmeno i più gettonati esperti di calciomercato come Gianluca Di Marzio e Fabrizio Romano avrebbero potuto immaginare che quello della Federazione Italiana Giuoco Calcio si sarebbe rivelato un vero e proprio Ferragosto di fuoco. E invece, nelle stesse ore in cui milioni di italiani si godevano le tanto agognate vacanze estive al mare o in montagna, il presidente federale Gabriele Gravina ha dovuto prendere atto delle dimissioni del commissario tecnico della Nazionale. La notizia ha rappresentato un fulmine a ciel sereno anche per gli addetti ai lavori, figurarsi per i tanti tifosi che in questi cinque anni si sono immedesimati in un allenatore che – nel bene e nel male – ha saputo riaccendere la passione di grandi e piccini per la maglia azzurra.

Su una cosa tutti gli opinionisti sembrano essere concordi: l’esperienza di Roberto Mancini sulla panchina tricolore non avrebbe dovuto concludersi in questo modo. Né per quanto riguarda i modi (attraverso un SMS inviato in sordina dalla moglie Silvia Fortini – sua procuratrice – al numero uno della FIGC), né tantomeno per quel che concerne i tempi. Mai nessuno infatti aveva dato l’addio alla Nazionale a soli 20 giorni dall’inizio di un nuovo (importantissimo) percorso, ossia quello che da settembre ci vedrà impegnati per la qualificazione agli Europei del 2024.

Italia, arriva la svolta: Luciano Spalletti ha firmato come nuovo CT

Dunque, a guidare l’Italia alla conquista di un posto nella massima competizione continentale non sarà l’uomo che proprio quel trofeo ce lo ha fatto alzare solamente due anni fa, nella finale di Wembley, contro i padroni di casa dell’Inghilterra. Mentre Mancini, con ogni probabilità, cercherà di trovare nuovi stimoli in Arabia Saudita (terra in cui, per ragioni del tutto economiche, stanno approdando anche moltissimi super campioni delle squadre di club), in queste ore nel centro sportivo di Coverciano arriverà un allenatore che pare avere tutte le carte in regola per dare la svolta alla situazione di stallo in cui – ancora una volta – la nostra Nazionale si ritrova impantanata.

Stiamo parlando di Luciano Spalletti, che da poco più di due mesi ha lasciato la panchina del Napoli dopo essersi laureato campione d’Italia nella scorsa stagione di Serie A. Un vero e proprio miracolo quello compiuto dal tecnico di Certaldo, che ha portato il trofeo sotto al Vesuvio per la terza volta nella storia della squadra partenopea. Ora toccherà a lui ridare entusiasmo ad un gruppo di ragazzi che – dopo il trionfo agli scorsi Europei – ha comunque dovuto subire un’umiliazione senza precedenti per la mancata qualificazione ai Mondiali di calcio in Qatar (la seconda consecutiva dopo il disastro precedente al Mondiale russo del 2018).

Luciano Spalletti approda in Nazionale: i retroscena sulla trattativa con il Napoli

L’approdo di Luciano Spalletti sulla panchina azzurra non è stato dei più semplici a causa della resistenza perpetrata per diversi giorni da parte di Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli ha infatti sventolato con insistenza la clausola con cui aveva permesso al tecnico di ritirarsi per un anno sabbatico dopo la vittoria dello Scudetto a fine maggio. Un documento in cui il patron partenopeo aveva inserito una postilla che permetteva a Spalletti di lasciare la panchina del Napoli ad una condizione: nel caso in cui, nei dodici mesi successivi, avesse accettato le avances di un club concorrente, la società avrebbe dovuto incassare 3 milioni di euro per dare il via libera all’operazione.

Ebbene, dopo giornate di trattative tra lo stesso De Laurentiis e i vertici federali, la Nazionale ha potuto abbracciare il nuovo tecnico solo dopo che Gravina ha versato (in tutto o in parte, non è dato saperlo) la somma cash nelle casse del Napoli. Probabilmente non sarà corrisposta ai 3 milioni concordati nella clausola, in quanto l’Italia non può essere considerata una potenziale avversaria del Napoli. Però c’è da scommettere che anche questa volta il vulcanico presidente di Oshimen e compagni avrà saputo fare a pieno i propri interessi.

Contratto, ingaggio, obiettivi: tutti i dettagli sull’approdo di Spalletti in Nazionale

E ora, cosa aspettarsi dal nuovo corso targato Luciano Spalletti? Innanzitutto, partiamo dalle cifre d’ingaggio che l’allenatore toscano ha concordato con la Figc. La durata del contratto è fissata in un arco temporale di 3 anni, ossia fino ai Mondiali del 2026. Manifestazioni a cui gli azzurri dovranno qualificarsi senza se e senza ma, dopo aver mancato la partecipazione nelle due precedenti edizioni. Prima però, come ricordato, ci saranno gli Europei del prossimo anno, che avranno luogo in Germania a partire dal prossimo 15 giugno 2024. Gli azzurri dovranno affrontare le qualificazioni nel girone con Malta, Ucraina, Inghilterra e Macedonia del Nord, con ben 2 partite da disputare già a settembre, tra circa 20 giorni.

Per quanto riguarda lo stipendio che Spalletti andrà a percepire nel prossimo triennio, i numeri parlano di 3,2 milioni netti a stagione a partire dal prossimo 1° settembre. Pochi giorni dopo, in concomitanza con la prima sosta del campionato di calcio (iniziato nelle scorse ore) e con le sue prime convocazioni da commissario tecnico, dovrebbe avvenire anche la presentazione ufficiale davanti agli organi di stampa nella sede del centro sportivo federale di Coverciano.

Dal gioco di squadra alla crescita dei giovani, che Nazionale sarà quella di Spalletti

Aldilà delle scelte tecniche e tattiche che Luciano Spalletti andrà a fare una volta preso pieno possesso delle redini azzurre, il suo modo di giocare a calcio è diventato un esempio per decine di allenatori in tutta Europa, a maggior ragione dopo le magie mostrate nello scorso biennio alla guida della squadra campana. Tanto possesso, coinvolgimento costante di tutti gli atleti presenti in campo durante l’azione e una cura maniacale nel valorizzare le attitudini individuali di ogni componente dello spogliatoio. È questa la ricetta che proverà a replicare anche sulla panchina azzurra, con la speranza che i tanti giovani di ottime prospettive del nostro vivaio possano sbocciare sotto la sua gestione.

Infine, vale la pena ricordare il palmares del tecnico di Certaldo, uno di quegli allenatori che ha saputo impostare una lunga carriera tramite una faticosa gavetta. A 64 anni, Spalletti ha allenato Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese (2 volte), Ancona, Roma (2 volte), Zenit San Pietroburgo, Inter e Napoli. Tra le altre cose, ha vinto due Coppa Italia in giallorosso, due campionati russi e ha riportato l’Inter in Champions League dopo 8 anni di assenza, fino alla cavalcata per lo Scudetto con il Napoli nello scorso campionato. Impresa che tutti noi ci auguriamo possa ripetere con la Nazionale azzurra.