Addio allo sport in chiaro: a rischio storico canale tv

La Rai non punta sul calcio di club, dicendo addio anche a Coppa Italia e Supercoppa: il futuro di Rai Sport

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Nuovamente Mediaset si è imposta sulla Rai per l’assegnazione dei diritti di trasmissione di Coppa Italia e Supercoppa italiana. Manifestazioni connesse nell’immaginario alla rete nazionale, che sembrano cambiare casa in maniera quasi definitiva. Una corsa a due, che ha visto la televisione di Cologno Monzese presentare un’offerta nettamente più vantaggiosa, assicurandosi il triennio 2024-2027. In questo scenario, resta da capire cosa ne sarà di Rai Sport. Riuscirà a mantenere la propria autonomia o verrà inglobata?

L’offerta Rai

Il calcio per club è sempre più distante dai progetti della Rai, che ha tentato di concorrere per Coppa Italia e Supercoppa Italiana, restando però distante dai 51.8 milioni di euro di Mediaset, che possono salire fino a quota 58 milioni di euro, tenendo conto di eventuali bonus e non solo. Una distanza incolmabile, considerando l’offerta della TV di Stato, ferma a quota 20 milioni.

Una gara che non c’è mai stata, di fatto, dal momento che erano ben note le cifre valse il bando per il triennio 2021-2024: 48 milioni di euro. Ciò lascia la chiara sensazione dell’effettiva assenza di intenzione di battagliare per questi diritti TV. Una scelta puramente economica, che si tradurrà nel 2027 in un totale di sei anni privi di gare di club trasmesse.

Il futuro di Rai Sport

Non sembra trattarsi di una questione connessa al cambio di rotta voluto dal governo di Giorgia Meloni. Come detto, infatti, la gara contro Mediaset era già stata persa lo scorso anno. Stavolta però, conti alla mano, la Rai sembra non essere mai realmente scesa in campo.

Il clima si fa teso e ne è chiara dimostrazione una nota firmata dal cdr di Rai Sport: “Questa è una manovra a tenaglia sull’azienda di servizio pubblico. La si impoverisce tagliando il canone da una parte, mentre dall’altra la si inaridisce editorialmente, privandola di contenuti. Lo sport rischia di sparire dai canali Rai”.

Quanto accaduto, viene definito come una sconfitta annunciata, che desta preoccupazione nell’intera redazione di Rai Sport. Il documento sposta l’attenzione sul governo, al quale si lancia un “grido d’allarme”.

Nessun dubbio, dunque, su quanto sia seria la situazione. Non si tratta di voci di corridoio, anzi. Offrire 20 milioni di euro con una base d’asta di circa 60 milioni è un segnale più che chiaro. Le ipotesi non mancano e nessuna strappa sorrisi.

Milano Finanza parla di tesi che serpeggiano nei corridoi Rai, a partire da una generale “assenza di strategia”. Colpe addossate a una mancata visione del management. Starebbe inoltre prendendo forma un’ipotesi non totalmente inedita. Già in passato questa via era stata battuta, almeno in teorie.

Si tratterebbe di un vero e proprio assorbimento della redazione di Rai Sport. Quest’ultima verrebbe di fatto smantellata e, presumibilmente, ridotta considerevolmente nel numero. Il tutto per ricondurla sotto una differente testata, come quella di Rai News, ridistribuendo studi e spazi nel palinsesto. Da amato canale di riferimento a sezione tematica. Un’ipotesi destinata a far discutere, qualora presa seriamente in considerazione.

Ad ogni modo il problema è stato sollevato e in maniera alquanto netta e rumorosa. Dopo Che tempo che fa di Fabio Fazio e l’ipotesi addio de L’Eredità, causata, pare, dalle discussioni sul ruolo di Pino Insegno, la Rai sarebbe pronta all’ennesimo tassello di questa rivoluzione, che ad oggi risulta perdente.