Mediaset si allarga: cosa sta succedendo in Spagna e Germania

Mentre si attende di capire quale sarà il riscontro del pubblico per i cambiamenti in palinsesto, il Biscione guadagna terreno anche all’estero: tutti i numeri

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Sono trascorsi oltre 40 giorni da quando Silvio Berlusconi si è spento nella stanza dell’ospedale San Raffaele dove era ricoverato da diverse settimane. In un mese e mezzo di tempo, fino ad oggi, sono successe moltissime cose: il sentimento di lutto e cordoglio mostrato da buona parte della nazione ha lasciato il posto alle naturali considerazioni che si moltiplicano quando ad andarsene è un personaggio del suo calibro.

È innegabile come la sua eredità – non tanto quella strettamente patrimoniale, su cui si è discusso molto dopo l’apertura del testamento, quanto quella di uomo politico e imprenditore – avrà ancora a lungo un peso decisivo nel determinare le sorti del suo partito, così come delle sue aziende. Tutti lo sanno – dentro e fuori la sua cerchia di conoscenze più intime – e lo sapevano fin dai minuti direttamente successivi alla sua morte, avvenuta nella mattina di lunedì 12 giugno scorso.

Il nodo di Forza Italia e il ruolo della famiglia Berlusconi dopo la scomparsa del Cavaliere

Per quanto riguarda Forza Italia, la lunga scia di dolore e afflizione (non ancora del tutto elaborata) è servita ai rappresentanti più illustri per placare gli animi e gli attriti che dilaniano i rapporti interni ormai da diverso tempo. L’attuale viceministro del governo Meloni e coordinatore nazionale degli azzurri Antonio Tajani è stato nominato segretario del partito, il primo nella storia a ricoprire questo ruolo che mai era servito finché a comandare era il leader di Arcore. Al suo fianco – più a livello di supporto che fisicamente – continua ad esserci Marta Fascina, ultima compagna del Cavaliere e attuale parlamentare azzurra, che ha scelto di rimanere nell’ombra fino a quando le prospettive future non saranno più chiare e delineate.

La stessa cosa non si può dire per Licia Ronzulli, divenuta il volto dell’ala più movimentista di Forza Italia, quella che non intende far mancare l’appoggio all’esecutivo ma che non vuole nemmeno navigare troppo nell’ombra di Palazzo Chigi. “Se il centrodestra vince è anche grazie a noi” ripetono i compagni a lei più vicini, tra cui spicca Alessandro Cattaneo, nominato capogruppo alla Camera ad inizio legislatura, poi defenestrato pochi mesi dopo nel tentativo fatto dallo stesso Berlusconi di riequilibrare i giochi di potere tra le varie anime azzurre.

Dalle televisioni alla politica: cosa stanno facendo Piersilvio e Marina, i figli più grandi di Silvio Berlusconi

Mentre gli avversari politici, gli alleati della maggioranza, la stampa, gli elettori e tutta l’opinione pubblica attendono di capire cosa accadrà nel primo congresso post-Cavaliere (che si terrà presumibilmente dopo le elezioni europee del prossimo giugno 2024), ad agitare le acque all’interno del partito ci pensano anche i figli dell’ex premier, in particolare quelli più anziani (e temuti), ossia Piersilvio e Marina. Nello specifico, la numero uno di Mondadori è tornata a farsi sentire nelle ultime ore tramite una lettera inviata al quotidiano Il Giornale (per decenni di loro proprietà prima della recente cessione all’imprenditore e senatore leghista Antonio Angelucci).

La secondogenita di casa Berlusconi ha lanciato un monito chiaro e forte alla presidente del Consiglio e a tutta la compagine ministeriale, chiedendo un maggior impegno e una forte determinazione per portare a compimento quelle riforme in tema di giustizia (tra cui, soprattutto, la separazione delle carriere e l’abolizione del reato di abuso d’ufficio) per cui il padre si è lungamente speso in prima persona. Ma l’intervento pubblico è servito a Marina anche per commentare le recenti novità che riguardano Fininvest e le sue attività future.

Uno sguardo all’Europa per crescere come gruppo (e come guadagni): la strategia di Mediaset per il futuro

A fare il quadro sullo status quo della più grande azienda di famiglia era stato il fratello Piersilvio, in qualità di amministratore delegato, durante l’ultima riunione dei soci convocata per approvare il bilancio economico. In particolare, a destare l’attenzione dei media in questo momento sono i movimenti che interessano Mediaset, che sta vivendo una fase di grande cambiamento non solo dal punto di vista del palinsesto dei programmi (che da settembre subiranno un’autentica rivoluzione), ma anche per quanto riguarda il posizionamento del gruppo all’estero e – di conseguenza – la mole degli introiti pubblicitari.

Che l’obiettivo del Biscione fosse quello di un rafforzamento a livello internazionale lo si è capito già da qualche anno, ossia da quando la sede fiscale è stata spostata in Olanda e il nome dell’azienda è stato cambiato in Media For Europe. Era l’anno 2019 e dalle parti di Colono Monzese l’intenzione era quella di ampliare la propria rete multimediale in particolare in Germania e in Spagna. Cosa realmente accaduta, visto che a Madrid è stata portata a termine la fusione con Mediaset Espana, mentre la partecipazione nella più grande emittente commerciale tedesca (la ProSiebenSat.1) è arrivata alla soglia del 30%.

Dalla pubblicità agli ascolti, periodo d’oro per Mediaset (e per la famiglia Berlusconi): i dati sullo share e gli introiti

Come detto, queste manovre consentono alla famiglia Berlusconi di aggiudicarsi parti sempre più consistenti del mercato pubblicitario. Analizzando gli ultimi dati disponibili e facendo il raffronto con i numeri precedenti alla svolta pre-Covid, ci si accorge di come allora la quota fosse del 38,3% su un valore totale di mercato che stazionava attorno ai 5,9 miliardi di euro. Nel 2022, a distanza di soli 3 anni, la quota è sensibilmente lievitata al 40,5% su un mercato complessivo che oggi vale 5,5 miliardi di euro. “Stiamo raggiungendo traguardi storici, di cui siamo molto orgogliosi. Proseguiremo a lavorare senza sosta per crescere ancora nel prossimo futuro. E lo faremo con la consapevolezza che non possiamo deludere nostro padre” ha detto Piersilvio Berlusconi durante la serata di presentazione della prossima stagione.

Nel frattempo, sempre per rimanere in ambito televisivo, occorre riscontrare l’ennesimo dato positivo per il polo presieduto da Fedele Confalonieri. Nello specifico, anche i numeri dell’auditel (che segnala gli indici di ascolto dei canali) sono cresciuti rispetto al concorrente italiano per eccellenza, ossia la Rai: infatti, nei primi sei mesi del 2023, il target di telespettatori di Mediaset compreso nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni ha toccato la media del 41,1% di share, con quasi 9 punti di vantaggio costante rispetto alle emittenti del servizio pubblico.