“In questo momento magari sbaglia e non capisce, ma poi un giorno ci ringrazierà“. È questa la frase del periodo in Italia. Dopo averla sentita pronunciare da Antonio Ricci (storico autore di Mediaset, padre del programma Striscia la notizia) nei confronti della premier Giorgia Meloni subito dopo aver mandato in onda su Canale 5 i fuori onda imbarazzanti del suo (ex) compagno Andrea Giambruno, a distanza di poche ore è stato nientemeno che Urbano Cairo a riprendere quelle poche parole e a darle in pasto alla stampa che lo inseguiva negli uffici romani della Lega Serie A.
L’imprenditore piemontese – proprietario del gruppo editoriale RCS e presidente del Torino Football Club – ha voluto utilizzare quella locuzione tanto pungente quanto accomodante rivolgendosi al collega Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, che fino all’ultimo ha provato a boicottare l’accordo rinnovato tra DAZN, Sky e i club del nostro campionato di calcio per la spartizione dei diritti televisivi. Un punto d’incontro che, come si evince, è arrivato al termine di giornate tutt’altro che semplici.
Accordo raggiunto sui diritti Tv: ecco dove guarderemo le partite di Serie A (e quanto spenderemo)
Sul tavolo ci sono le trasmissioni in diretta Tv dei match di Serie A del prossimo quinquennio, dal 2024 al 2029. Fino ad ora, il sistema è stato caratterizzato da una sostanziale spartizione a due, con un partner maggioritario (la piattaforma DAZN, che ha usufruito del pacchetto completo di tutti i 10 incontri di ogni giornata di Serie A, mandati in onda in diretta live e in esclusiva nazionale) e un socio di minoranza – il colosso Sky – che si è accontentato di sole 3 partite in condivisione per ogni weekend (visibili anche per gli abbonati a Now TV ad un prezzo super conveniente).
Al termine di riunioni convulse, in cui a più riprese sembrava imminente l’annuncio di un nuovo canale autonomo della Lega Serie A (che avrebbe potuto cedere i diritti a soggetti terzi senza bisogno di interpellare gli altri due partner), le dirigenze dei club hanno optato per una soluzione accomodante, del tutto in linea con il recente passato, confermando la spartizione ancora oggi attiva. Ben 17 i voti a favore, solo 2 i contrari (la Salernitana e il Cagliari), con l’astensione proprio di De Laurentiis, che a favore di telecamere ha esplicitato tutto il suo disappunto per questo rinnovo.
Tutte le modalità (e i costi) per guardare i match di Serie A nei prossimi 5 anni
La Serie A (Napoli incluso) incasseranno 900 milioni di euro di base, ma il profitto complessivo arriverà a superare quota 1 miliardo di euro grazie al nuovo meccanismo di revenue sharing (che vi spieghiamo in questo approfondimento) inserito da DAZN nell’offerta presentata alla Lega. Ed ora, l’attenzione di tifosi e appassionati sarà tutta rivolta proprio alla piattaforma di streaming, nel tentativo di capire quanto costerà vedere le partite di calcio in diretta live in Italia nei prossimi cinque anni.
Notizie ufficiali sul tema non ne sono ancora uscite: la trattativa tra i vertici del pallone e i dirigenti del canale era incentrata solo sul compenso da versare alla Lega, non sulle cifre che verranno chieste agli abbonati per poter guardare i propri idoli comodamente sul divano. Con ogni probabilità, DAZN confermerà (almeno per un biennio) le tre tipologie di piano sottoscrivibili ad oggi.
- DAZN STANDARD: Serie A, Serie B, grande calcio internazionale, coppe europee e molti altri eventi sportivi live, il tutto a 40,99 euro al mese (oppure 299 euro l’anno), con la possibilità di registrare fino a 6 dispositivi, di cui 2 utilizzabili in contemporanea ma solo se collegati alla stessa rete wifi;
- DAZN PLUS: tutti i contenuti di DAZN, dal calcio al gran completo, passando per il tennis, il ciclismo e molto altro; fino a 7 dispositivi registrabili, di cui sempre 2 da poter utilizzare in contemporanea (anche su reti wifi differenti), per una spesa di 55,99 euro al mese (oppure di 449 euro l’anno);
- DAZN START: niente calcio – con la sola eccezione della UEFA Women’s Champions League – ma con tutti gli altri sport italiani e internazionali, al modico prezzo di 13,99 euro al mese (pagabili anche in soluzione unica, pari a 89,99 euro l’anno).
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