Joe Barone, morto il braccio destro di Commisso che ha fatto rinascere la Fiorentina

Addio all'uomo fidato di Rocco Commisso, capace con il suo carisma di portare avanti uno dei progetti più importanti per la Fiorentina del presente e futuro

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Joe Barone non ce l’ha fatta e dopo due giorni di agonia, in seguito all’infarto che lo ha colpito in hotel a Bergamo, è morto nel pomeriggio di martedì 19 marzo al San Raffaele di Milano. Il direttore generale della Fiorentina avrebbe compiuto 58 anni il 20 marzo. Una morte che sconvolge ancora una volta la Viola, a sei anni da quella del suo capitano Davide Astori, ma soprattutto un addio a una figura importante per il mondo Fiorentina e per l’impero del patron Rocco Commisso che in Joe, come lo chiamavo gli amici, aveva puntato forte ancor prima dell’ingresso nella società Gigliata.

Addio a Joe Barone

La notizia più brutta era nell’aria ormai da diverse ore, ma l’ufficialità è arrivata soltanto alle 15.36 col comunicato della Fiorentina che ha annunciato la morte di Joe Barone. “Con un dolore profondo e immensa tristezza, la Fiorentina oggi perde un suo punto di riferimento, una figura che ha segnato la storia recente del Club e che non sarà mai dimenticata. Il Direttore Generale Giuseppe Barone, dopo il malore occorso domenica, è venuto a mancare oggi presso l’ospedale “San Raffaele” di Milano”, si legge nella nota della società toscana.

Un comunicato che, oltre a dare la notizia della morte del direttore generale, ha ricordato Barone come un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per la Fiorentina, ma anche “un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili”.

Una situazione clinica, quella del siciliano adottato dagli Stati Uniti dall’età di 8 anni, che era apparsa drammatica dalle prime ore dopo il malore. E nonostante l’operazione d’urgenza e il supporto della resurrection machine, il macchinario della resurrezione che è un apparecchio all’avanguardia usato per i casi più gravi, non c’è stato nulla da fare.

Fatale, al 57enne di Pozzallo, l’infarto che lo ha colto attorno alle 15.30 di domenica 17 marzo in un albergo a Grassobbio, vicino Bergamo, dove si trovava in ritiro con la Fiorentina che alle 18 dello stesso giorno doveva sfidare l’Atalanta. Una situazione drammatica che ha portato la richiesta e il successivo ok per il rinvio della gara contro gli Orobici.

Joe Barone, l’uomo fidato per la rinascita Viola

Ma chi era Joe Barone? Oltre a essere stato il direttore generale della Fiorentina, il 57enne era tra gli uomini più fidati di Rocco Commisso, patron dei Viola. Nato a Pozzallo, in Sicilia, nel 1966 e da bambino trasferitosi a Brooklyn con la famiglia, Giuseppe, detto poi Joe, era laureato in Economia aziendale, titolo che gli ha permesso prima di lavorare in un istituto bancario poi di entrare in contatto con Rocco Commisso.

L’amicizia col tycoon nasce nel tempo libero, con la frequentazione della comunità italo-americana, che avvicina i due. Un’intesa immediata, che porta Barone ad entrare in Mediacom, azienda di telecomunicazioni statunitense che produce e distribuisce servizi di televisione via cavo, internet e piani tariffari telefonici. Ma non solo, perché nel 2017 divenne anche vicepresidente dei New York Cosmos in seguito all’acquisizione della società da parte di Commisso.

Poi nel 2019 il grande colpo Fiorentina, con Joe Barone che è stato determinante nell’operazione di acquisto del club viola e con Commisso che, con il ruolo di direttore generale, gli ha dato pieni poteri. Il deus ex machina della Viola, ha avuto prima gestione della società, libertà di scelte sul mercato e successivamente totale indipendenza sul fronte logistico-amministrativo.

E il fiore all’occhiello della sua “gestione” è l’ideazione e la costruzione del Viola Park, il nuovo centro sportivo polifunzionale della Fiorentina. Un centro che è costato 113 milioni e che però, negli anni, frutterà alle casse dei toscani come struttura da utilizzare per eventi e manifestazioni anche extra societarie.