Europa League e Conference, quanto guadagnano le italiane che sognano la finale

Le italiane mirano alla finale di Europa League e Conference: ecco gli esiti dei sorteggi e il tesoretto in palio per entrambe le competizioni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Prosegue il cammino delle italiane in Europa, anche se in Champions League c’è stata una strage, con l’eliminazione di Inter, Lazio e Napoli agli ottavi di finale. Ci sono ancora quattro compagni in corsa, che portano avanti la sfida con Germania e Inghilterra per il ranking e, dunque, per il quinto posto valido per l’accesso in Champions.

Sfumate le speranze dell’Inter di Simone Inzaghi di raggiungere nuovamente la finale, fermata ai calci di rigore dall’Atletico Madrid di Simeone. È però ancora viva la possibilità di tornare a competere per un trofeo europeo grazie a Milan, Roma, Atalanta e Fiorentina. Alla gloria, che non guasta, si aggiunge anche un tesoretto non indifferente. Ecco a quanto ammonta.

Europa League e Conference, risultati e sorteggi

È stato un giovedì 14 marzo davvero esaltante per l’Italia calcistica. Anche se non tutte le squadre hanno trionfato sul campo, c’è stato un poker di qualificazioni. Il Milan ha avuto la meglio dello Slavia Praga per 1-3, passando il turno senza alcuna reale complicazione.

L’Atalanta ha avuto un brivido, subendo il vantaggio dello Sporting, poi rimontato per 2-1 in casa. Alla Roma di Daniele De Rossi invece basta una sconfitta di misura contro il Brighton. Uno 0-1 in Inghilterra contro De Zerbi, che non riesce minimamente ad avvicinarsi all’impresa, dopo il 4-0 all’Olimpico.

Tutto ciò in Europa League, mentre in Conference la Fiorentina di Italiano prova a rivivere le notti magiche europee di Prandelli e non solo. In casa basta l’1-1 contro il Maccabi Haifa, per un 5-4 complessivo che vale la qualificazione.

Passando ai sorteggi, invece, si può di certo dire come le cose sarebbero potute andare meglio. Guardando il bicchiere mezzo pieno, un’italiana raggiungerà di certo i quarti di Europa League. Ciò perché si sfideranno Milan e Roma. Guardandolo mezzo vuoto, però, si ha la certezza di perdere una squadra in lotta per il titolo.

Ridotte poi le chance per l’Atalanta di Gasperini, ma non nulle, contro il Liverpool del dimissionario Klopp. Una sfida complessa e proibitiva ma, guardando allo scorso anno contro il Napoli, è chiaro come i Reds non siano imbattibili e possano incappare in serate storte.

Sono state anche sorteggiati gli accoppiamenti per le semifinali, che vedranno la vincente di Benfica-Marsiglia sfidare la vincente di Liverpool-Atalanta. Il Milan o la Roma, invece, affronteranno una tra Bayer Leverkusen e West Ham. Un confronto, quest’ultimo, che sarà molto importante in termini di ranking.

Sorteggio positivo per la Fiorentina, che sogna di ripetere il percorso della Roma di Mourinho. Dovrà affrontare il Viktoria Plzen ai quarti di finale. In seguito, dovesse passare, affronterà la vincente di Club Brugge-Paok.

Europa League, quanto vale la coppa

Un tempo si diceva che l’Europa League non valesse i rischi e le spese dei club. Da una parte il pericolo infortuni e la stanchezza accumulata che mettono in pericolo gli obiettivi in campionato, dall’altra introiti ben ridoti rispetto alla Champions League.

La distribuzione di denaro alle società è però stata modificata dopo la riorganizzazione del format avvenuta nel 2021. La differenza tra le due coppe sorelle permane, ma oggi si può parlare di un tesoretto che fa gola a certe fasce di club.

Al di là della mera questione economica, nel corso degli anni la competizione ha dimostrato tutta la propria qualità, evidenziando quanto sia difficile trionfare. Alla vincitrice va un bonus da 4 milioni di euro, ai quali si sommano i 4,6 milioni garantiti per la partecipazione alla finale. Sommando tutti i premi possibili, il massimo che un club può accumulare grazie al campo da questa competizione è 22,91 milioni. Questa non è però la cifra definitiva.

La UEFA stanzia 465 milioni di euro per l’Europa League. Di tale ammontare, il 25% rappresenta la quota di partenza. Tra i vari club vengono dunque distribuiti 116,25 milioni. Il 30%, invece, è impiegato per i bonus legati ai risultati ottenuti sul campo nei singoli match. C’è poi un 45% extra campo. Nello specifico 69,75 milioni (15% del totale) saranno distribuiti sulla base del ranking, ovvero delle prestazioni e dei piazzamenti negli ultimi dieci anni di storia. Si stila una classifica, che tiene conto anche dei punti coefficienti accumulati e bonus per vittorie di Champions League, Europa League e Conference League. Sono così previste delle quote di coefficiente.

L’ultimo 30% restante, pari a 139,5 milioni, è inerente invece al market pool. Con quest’espressione si fa riferimento al valore proporzionale di ogni mercato televisivo che i club rappresentano. Metà della somma sarà distribuita in tante quote quante sono le federazioni con almeno una squadra ai gironi. L’altra metà sarà suddivisa in tante quote quanti sono i turni della competizione.

Conference League, quanto vale la coppa

Non è una sorpresa che la Conference League, ultima arrivata nel novero di coppe europee, sia quella più “povera” dal punto di vista dei profitti dei club. Per la Fiorentina si tratta di un bel tesoretto, che va di pari passo, per importanza, con l’esperienza internazionale accumulata. Raggiungere la finale, inoltre, ridarebbe lustro al blasone viola.

Per i toscani la scorsa stagione i guadagni sono stati circa 15 milioni di euro. Considerando l’intero cammino, gli 0,5 milioni per ogni vittoria, i 166mila euro per i pareggi e i bonus per i passaggi del turno, l’accesso in finale e il trionfo, chi solleva la coppa può ambire a circa 20 milioni di euro.