Champions League da 2,5 miliardi di euro: la Serie A ha un’occasione d’oro

Il format UEFA della Champions League cambia nuovamente. Due novità per premiare le squadre in una stagione che può essere indimenticabile per l'Italia

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Dopo aver inaugurato i nuovi format nella stagione 2024-2025, la Uefa ha intenzione di introudurre alcuni accorgimenti alla fase a eliminazione diretta della Champions League. Nello specifico la posizione ottenuta nella fase “campionato” influirà sull’ordine delle gare nella fase successiva. Per farlo si è deciso che le prime quattro classificate avranno il ritorno in casa nei quarti di finale, e le prime due anche nella semifinale. In precedenza veniva utilizzato il sorteggio senza tenere conto dei risultati ottenuti, ora invece la Uefa punta a premiare chi ha più costanza di rendimento lungo tutta la competizione. Un’edizione fondamentale per l’Italia che ha molti possibilità di conquistare un posto extra per la stagione successiva.

Le novità della Champions League e il posto extra

Un’altra novità riguarda il tabellone. Chi elimina una testa di serie ottiene la posizione nel tabellone della squadra eliminata acquisendo così lo stesso status. Insomma il club che di base riesce a sconfiggere una squadra più forte ottiene più possibilità e una posizione privilegiata. Anche in questo caso la Uefa vuole valorizzare il rendimento nella sua continuità e premiare chi riesce a mantenere alto livello in tutte le fasi della competizione.

Con la rivoluzione di Champions League, Europa League e Conference League che prevede una fase a girone unico, le squadre partecipanti sono aumentate: 36 per Champions ed Europa League, 32 per la Conference. Questa trasformazione ha modificato anche il modo in cui le squadre si qualificano per l’edizione successiva della Champions League. Dalla stagione 2023/24, le due Federazioni i cui club ottengono i risultati migliori nelle coppe UEFA guadagnano un posto extra nella massima competizione continentale per club.

Il meccanismo si basa sul ranking stagionale Uefa, calcolato facendo la media dei punti ottenuti dai club di una Federazione nelle tre competizioni europee. Un maggior numero di squadre in gara rende più difficile ottenere una media elevata, soprattutto se alcune di esse vengono eliminate prematuramente.

L’occasione per l’Italia

Nel 2023/24, l’Italia e la Germania hanno beneficiato del posto extra. Per la stagione 2024/25, invece, i migliori risultati sono stati ottenuti da Inghilterra e Spagna. In entrambi i casi le Federazioni avevano meno squadre partecipanti rispetto alle altre. La regola è chiara: più una Federazione riesce a portare in alto le proprie squadre, più aumentano le chance di ottenere l’accesso supplementare alla Champions. Questo meccanismo implica che le federazioni che hanno più squadre rischiano di avere una media più bassa rispetto alle altre.

Ed è in questo scenario che l’Italia potrebbe approfittare nella stagione 2025/2026 perché nelle tre competizioni sarà rappresentata da sette squadre, due in meno dell’Inghilterra che ha addiritture 6 club in Champions League e una in meno della Spagna che conta 8 club tra Champions, Europa League e Conference. Con lo stesso numero di squadre ci sono la Francia e la Germania. Considerando la statistica, avere meno squadre rispetto ad altre federazioni potrebbe portare ad avere meno eliminazioni rapide e un ranking più alto in vista della stagione successiva.

Il montepremi della Champions League

Una situazione che, a bocce ferme, può favorire l’Italia. La speranza però è che tutte e sette le squadre del nostro campionato vadano avanti nelle rispettive competizioni. Un obiettivo alla portata e che ovviamente porterebbe maggiori introiti ai club e aiuterebbe l’intero movimento alle prese con la questione stadi per Euro 2032. Del resto il montepremi per l’edizione 2025/26 e di quasi 2,5 miliardi di euro con bonus per i risultati positivi e una quota di partenza per ogni club di 18,62 milioni di euro.