Bologna, il nuovo stadio Dall’Ara: il progetto c’è ma chi paga

C'è l'accordo per il nuovo stadio ma sorge un dubbio sul trasferimento della squadra, ora che i tifosi accorrono in massa: ecco i dubbi sui soldi, Euro 2032 e non solo

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 4 Giugno 2025 20:14

La Serie A sta vivendo una fase di rinascita. In Europa la nostra presenza laddove conta sta aumentando. Siamo ben distanti dai fasti di un tempo, considerando anche un mercato totalmente mutato, ma ormai da alcuni anni il sistema ci ha riaperto le porte.

Il merito è delle singole realtà e non dell’organizzazione in toto, occorre dirlo. Le cosiddette “sorprese” di stagione però stanno aumentando. Ormai non c’è più da strabuzzare gli occhi per l’Atalanta, certo, ma ci ha pensato il Bologna a prendere il suo posto.

Ancora un’annata in Europa, la prossima, mostrando un ottimo gioco anche dopo l’addio di Thiago Motta. La città ci crede e la squadra vola sulle ali dell’entusiasmo. Ora non resta che reinvestire quanto si sta guadagnando e proporre un impianto all’altezza dei propri sogni.

Il nuovo stadio Dall’Ara

Il piano per la ristrutturazione dello stadio Dall’Ara di Bologna non nasce oggi. Proprio per questo la società si sta ritrovando a confrontarsi con un’inattesa problematica. Al netto delle difficoltà economiche, occorre infatti tener conto dell’enorme entusiasmo dei tifosi.

Quando il progetto era stato presentato, sulle carte campeggiava il nome di un impianto temporaneo. Tutti al Caab, traslocando squadra e tifo per circa due stagioni, in attesa del completamento dei lavori. E ora? Quella prospettiva appare del tutto irrealizzabile. Il Bologna europeo che stiamo vivendo oggi non può permettersi di ospitare match di una competizione internazionale al Caab. Al tempo stesso, non si può neanche gettare al vento l’ondata economica del botteghino per quanto riguarda le gare stagionali casalinghe. Ora come ora, c’è troppo da perdere.

Si prefigurerebbe infatti una disponibilità di appena 16mila posti. Una cifra che al tempo era considerevole, al netto di 13mila abbonati a una media spettatori di 20mila. Ora però i fedelissimi sono divenuti 20mila e la media degli spettatori è di quasi 28mila a gara.

La soluzione? È attualmente al vaglio. Sembra impensabile il trasferimento in un’altra città. Sarebbe un danno per i tifosi e per le casse societarie. Si potrebbe invece abbattere il Caab e cedere all’idea di costruire un impianto nuovo, rendendo il Dall’Ara, storico ma antiquato, lo stadio temporaneo che cederà il posto al nuovo teatro dei sogni.

Quanto costano i lavori

Un grattacapo mica da poco, che vede società e Comune rendersi conto anche dell’impossibilità di continuare a giocare al Dall’Ara durante i lavori. È quanto ci si propone di fare al Maradona di Napoli, con De Laurentiis che ha ormai escluso l’ipotesi di un nuovo stadio.

In questo caso, però, i lavori saranno fin troppo complessi per permettere ai calciatori di scendere in campo, ma soprattutto ai tifosi di stare comodamente sugli spalti ad applaudire. Occorre poi far quadrare i conti. Il costo complessivo è stimato intorno ai 220-230 milioni di euro.

Il Bologna ha un accordo con l’amministrazione ma spera di poterlo rivedere. Ad oggi si prevedono 40 milioni ma si vorrebbe tentare di raggiungere quota 50. Al tempo stesso al governo Meloni ne sono stati chiesti altri 60.

Se tutto dovesse andare secondo i piani, dunque, Saputo procederebbe a una spesa da 110-120 milioni di euro. In questo programma, lo Stato non farebbe beneficienza ma diventerebbe proprietario di una quota, anche di maggioranza, della società creata ad hoc per questi lavori (Bologna Stadio). Un modo per poter rientrare dell’investimento (ma soltanto dopo l’entrata in funzione a pieno regime dell’impianto rifatto).

Euro 2032

Abodi è certo dell’importanza del Dall’Ara ma Giorgetti tituba. Dallo Stato potrebbero arrivare “appena” 25 milioni per il progetto. Dinanzi a tanti dubbi, il rischio è che il progetto venga tenuto in pausa a lungo. Qualcosa che andrebbe a cancellare il sogno Euro 2032. Non tutto è deciso per quanto riguarda gli stadi da proporre. Lo sanno bene a Napoli.

Al momento le città candidate sono dieci:

  • Bari (ristrutturazione);
  • Bologna (ristrutturazione);
  • Cagliari (nuovo);
  • Firenze (ristrutturazione);
  • Genova (ristrutturazione);
  • Milano;
  • Napoli (ristrutturazione);
  • Roma;
  • Torino (Allianz Stadium);
  • Verona (ristrutturazione).
  • Gli slot sono disponibili cinque ma i cantieri dovranno partire tra aprile e maggio 2027, che sembra lontano ma non lo è affatto. Burocrazia e fondi potrebbero intralciare la strada di molti club, con soltanto Milano, Roma e Torino certe di un posto.

Come sarà il nuovo Dall’Ara, il progetto

Al netto dei tanti dubbi e delle tempistiche incerte, qual è il progetto del nuovo Dall’Ara? È stato stipulato un accordo con Webuild per una partnership con diritto di esclusività fino al 31 dicembre 2027 (per lo sviluppo di approfondimenti di fattibilità tecnica, la ristrutturazione e riqualificazione dello stadio.

Si mira a ristrutturare e valorizzare le aree del Dall’Ara, inaugurato ormai quasi 100 anni fa, nel 1927. Al termine degli ingenti lavori, la struttura sarà aperta 7 giorni su 7, offrendo servizi ben al di là dei 90 minuti di una gara e delle ore precedenti e immediatamente successive.

Tutti i settori vanteranno un elevato livello di servizi, pareggiando finalmente lo standard internazionale, e si lavorerà a una copertura dell’impianto a forma di guscio. Qualcosa in grado di consentire il passaggio di luce e aria. Tutte le strutture metalliche aggiunte per Italia ’90 saranno poi eliminate, salvaguardando invece la cinta muraria originale.

Il tutto nel rispetto degli standard Uefa categoria 4. La capienza sarà di oltre 30mila posti, con tribune vicinissime al campo, in stile inglese. I tifosi si ritroveranno a 7 metri dai calciatori nel rettangolo di gioco.

Rientra nel progetto, infine, anche la riqualificazione dell’area nord, in via Andrea Costa, nota come “Antistadio”. Da valutare invece la costruzione, inizialmente prevista, di uno “stadio temporaneo” in un’area a est di Bologna, così da ospitare le gare casalinghe durante l’esecuzione dei lavori.