Manovra, entra il bonus per la raccolta differenziata: come funziona

Nel testo della legge di Bilancio anche una norma che riguarda il recupero e il riutilizzo dei rifiuti: quanto vale l’agevolazione e chi potrà beneficiarne

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quelle che porteranno all’approvazione della Manovra 2023 sono state ore di enormi difficoltà per il governo presieduto da Giorgia Meloni. L’esecutivo, a distanza di meno di due mesi dal giorno del suo insediamento, ha infatti dovuto sostenere una vera e propria corsa contro il tempo per validare la legge di Bilancio entro il 31 dicembre, in modo da evitare il ricorso all’esercizio provvisorio. Dopo i primi giorni di forti tensioni in Commissione Bilancio alla Camera, il cammino della Finanziaria è proseguito in maniera più lineare: il tutto dovrebbe concludersi nella tarda mattinata di giovedì 29 dicembre, quando è previsto il voto di fiducia al Senato.

Nel frattempo però, tra le modifiche volute dagli stessi esponenti del centrodestra e gli emendamenti presentati dalle forze di opposizione, il testo della Manovra ha subito innumerevoli modifiche e stravolgimenti, in particolare per quanto riguarda gli interventi sulle pensioni e quelli di natura fiscale. Per quest’ultimo aspetto, c’è una novità delle scorse ore che interesserà da vicino milioni di cittadini in tutta Italia.

Nel testo della legge di Bilancio entra una norma sulla raccolta differenziata

Stiamo parlando del Bonus per la raccolta differenziata. L’articolo della legge di Bilancio in cui è stata inserita la voce in oggetto è il numero 124. Nello specifico, il testo della normativa individua l’obiettivo di “incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all’avvio al recupero energetico”.

Secondo i piani del governo, la misura dovrebbe consentire anche di “ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti da materiali da assemblaggio“. Già nel 2019 l’esecutivo allora guidato da Giuseppe Conte aveva introdotto la misura individuando le stesse finalità. Poi, nelle scorse settimane, la maggioranza di centrodestra ha deciso per un nuovo rifinanziamento del valore di 10 milioni di euro, una dotazione che ha trovato spazio in Manovra.

Bonus per la raccolta differenziata

Tutte le imprese che nel corso del prossimo anno vorranno beneficiare dell’agevolazione dovranno presentare il modello F24, compilato in ogni sua parte, esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito poi confluirà nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta del riconoscimento.

Il valore del bonus sarà pari al 36% delle spese sostenute e documentate dalle aziende per l’acquisto di prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio. Il limite per queste spese è di 20mila euro e l’agevolazione è prevista per gli anni 2023 e 2024.

Infine, assieme alle modifiche già citate, è previsto anche un “Fondo per il contrasto al consumo di suolo”. Per quest’ultima voce è previsto un contributo di 160 milioni di euro utilizzabili fino al 2027 “ai fini di consentire la programmazione e il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano”.