Bonus contributi 2023, cos’è e a chi spetta: cosa sapere

Cos’è il bonus contributi e chi può ottenerlo: tutto quello che dovete sapere per non perdere questo nuovo vantaggio

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Non tutti sanno cos’è il bonus contributi e come funzioni esattamente. Di seguito riportiamo tutti i dettagli, così da non ritrovarsi impreparati nel caso in cui se ne abbia diritto. Dall’1 gennaio al 31 dicembre 2023 è presente in alcune buste paga questo bonus, che comprende anche la tredicesima. Il suo valore cambia a seconda dello stipendio percepito.

Cos’è il bonus contributi e chi ne ha diritto

È ancora vivo il progetto per ridurre il cuneo fiscale (differenza che intercorre tra importo lordo e netto dello stipendio in busta paga) e su questa scia si pone il bonus contributi. Questo comporta uno sgravio fiscale per alcuni contribuenti e, detto in parole povere, chi percepisce meno a fine mese potrà versare meno tasse. Ciò non va a influire, però, sulla quota di contributi versata per la pensione, ma ecco nel dettaglio cos’è il bonus contributi.

Per le buste paga inferiori a 2.692 euro è previsto uno sgravio fiscale, che di fatto va ad aumentare la percentuale netta dello stipendio di una fetta di cittadini. In condizioni normali, che restano tali per chi superi la cifra indicata in precedenza, la quota tassata in busta paga è pari al 9,19% per i lavoratori dipendenti in ambito privato e all’8,80% per quelli nel settore pubblico.

Il resto è a carico del datore di lavoro, che fa fronte al 23,81% per il privato e al 24,20% nel pubblico. Il processo di sgravio fiscale ha avuto inizio nel 2022 con il Governo Draghi e ora prosegue con la premier Giorgia Meloni.

Le analisi dello scorso anno hanno evidenziato uno sgravio dello 0,80% da gennaio a giugno e del 2% da luglio a dicembre, più tredicesima. Una misura soddisfacente, che tende la mano ai lavoratori ed è stata confermata nella legge di Bilancio 2023. Lo “sconto fiscale” resta identico per gli stipendio inferiori a 2.692 euro, ovvero circa 35mila euro annui, ma aumenta al 3% per chi è al di sotto della soglia dei 1.923 euro mensili, ovvero 25mila euro annui.

Bonus contributi: stipendio più ricco

Attraverso il risparmio fiscale previsto dalla Legge di Bilancio 2023, numerosi stipendi di lavoratori dipendenti subiranno un aumento della porzione netta percepita. Proviamo però a fare chiarezza, spiegando nel dettaglio cosa aspettarsi in busta paga nel corso dell’anno, sia che si operi nel pubblico che nel privato.

Abbiamo spiegato come vi siano due scaglioni economici presi in considerazione dal Governo. Il primo riguarda i soggetti che percepiscono una cifra compresa tra 1.923 e 2.692 euro. Per loro la riduzione dei contributi è fissata al 2%, il che si traduce in 53,84 euro in più al mese e 699,92 euro all’anno (si precisa che tali cifre rappresentano il risparmio massimo possibile).

Rivolgiamo quindi lo sguardo agli stipendi inferiori a 1.923 euro, per i quali è prevista una riduzione pari al 3%. In termini pratici possiamo parlare di 57,69 euro in più al mese (massimo risparmio possibile) e di conseguenza 749,97 euro annui. Per quanto non rappresenti a pieno la condizione dei lavoratori in Italia, che faticano in molte regioni nel far rispettare i propri diritti, la busta paga di un dipendente regolarmente stipendiato è in media di 1.600 euro.

Per questo motivo prendiamo ad esempio tale cifra, sottolineando come il bonus contributi preveda 32 euro extra al mese e 416 euro all’anno. Se invece proviamo ad abbassare l’asticella, raggiungendo quota 1000 euro, ecco che il vantaggio su singola busta paga è di 30 euro, a fronte di 390 euro complessivi per il 2023.