Auto elettrica, ricaricare a casa o alle colonnine? Dove risparmiare

Il prezzo dell’energia continua ad essere alto e gli italiani si domandano dove convenga “fare il pieno” con la propria macchina elettrica: cosa sta succedendo

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Dopo i primi anni di comprensibile titubanza, oggi sono ormai nell’ordine di diverse centinaia di migliaia le auto elettriche che circolano sul suolo italiano (poco più di 222711 mila, stando ai dati ufficiali diffusi in merito a gennaio 2024). Un mezzo di trasporto che è divenuto il simbolo della transizione ecologica intrapresa dai Paesi democratici più all’avanguardia, che intendono impegnarsi per la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione delle emissioni e la lotta al cambiamento climatico, in linea con gli accordi sottoscritti a Parigi nel 2015.

I cittadini che già in un primo momento avevano compreso l’importanza di questa rivoluzione hanno deciso di installare l’impianto che permette di ricaricare la propria auto elettrica comodamente nel giardino di casa o nel proprio garage. Questo perché – aldilà delle spese da sostenere in fase di installazione del servizio – avere la propria fonte personale di ricarica permette un risparmio rispetto alla scelta di recarsi ogniqualvolta presso le colonnine dislocate nei parcheggi e lungo le strade.

Auto elettrica, ricaricare presso le colonnine conviene di più rispetto all’impianto a casa?

La domanda che molti automobilisti proprietari di un’auto elettrica si stanno ponendo ancora oggi, nel 2024, p dove convenga effettuare la ricarica della propria vettura? È preferibile utilizzare il contatore di casa e quindi addebitare i costi di ricarica sulla bolletta. O è meglio optare per le colonnine che sono presenti sulle strade e pagare separatamente il costo dell’energia elettrica necessaria per far funzionare la propria vettura. I costi dell’energia elettrica sembrano scendere, ma continuano a essere ancora alti, sopratutto se si guarda quanto si pagava solo qualche anno fa.

Questo perché ad oggi sono molti i cittadini che pagano il costo della luce di casa secondo il cosiddetto PUN, che rappresenta l’acronimo di Prezzo Unico Nazionale, ossia la cifra a cui l’energia elettrica viene venduta all’ingrosso da parte delle grandi aziende del settore che la producono e la distribuiscono in tutto il territorio nazionale. Il dato può variare in continuazione, aumentando o abbassandosi di mese in mese, in quanto viene determinato dalle trattative e dalle conseguenti compravendite che si verificano sul mercato della Borsa Elettrica Italiana (IPEX – Italian Power Exchange).

Ricaricare l’auto elettrica a casa non è sempre così vantaggioso

In questi mesi, proprio a causa del rincaro continuo, il PUN sarebbe salito ad un valore maggiore rispetto a quello applicato da molti gestori delle colonnine, determinando così una crescita costante della spesa per chi sceglie di ricarica la propria auto elettrica a casa. In particolare, ad aprile 2024 il suo valore è schizzato oltre la soglia dei 0,07808 euro per un kilowattora, il prezzo è sceso rispetto ai picchi dello scorso anno. Ma continua a rimanere alto.

Una situazione davvero paradossale, soprattutto se si considera che la ricarica a casa dovrebbe rappresentare il futuro a cui tutti siamo destinati, dato il processo irreversibile di sostituzione delle vetture classiche con quelle a batteria elettrica. Un paradigma che anche i governanti italiani (in attesa di vedere cosa farà l’esecutivo di Giorgia Meloni a riguardo) hanno voluto assecondare stanziando diversi miliardi di euro per le agevolazioni rivolte a chi acquista un’auto elettrica.