Auto elettrica a casa, 2 click day per il bonus colonnine

Il Governo ha stanziato 87,5 milioni di euro di incentivi per sistemi di ricarica auto di privati e condomini, presentazione delle domande dal 10 al 30 novembre

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il governo ha introdotto il “bonus colonnine” mirato alle imprese e ai professionisti, il quale coprirà il 40% delle spese sostenute per l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici nelle aziende e negli studi. Il fondo a disposizione ammonta a 87,5 milioni di euro. Questa iniziativa è stata annunciata dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un’interrogazione al question time alla Camera. A partire dalle 10 del 26 ottobre, è possibile presentare la richiesta per ottenere il bonus tramite la piattaforma di Invitalia. Gli invii saranno accettati a partire dal 10 novembre e fino alle 17 del 30 novembre.

Bonus colonnine 40%: incentivi per la mobilità elettrica

Come anticipato, il Ministro Gilberto Pichetto ha annunciato una nuova misura a favore degli operatori economici che vogliono dotarsi di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Si tratta di una detrazione fiscale del 40% sulle spese effettuate, in linea con il Pnrr. Il Piano prevede infatti di investire oltre 700 milioni di euro entro il 2026 per realizzare più di 20.000 infrastrutture di ricarica nelle città e lungo le superstrade.

Il governo stanzia 87,5 milioni per imprese e professionisti

Il governo ha previsto un fondo di 87,5 milioni di euro per incentivare gli operatori economici a installare colonnine di ricarica per le auto elettriche. Il bonus colonnine consiste in una detrazione fiscale del 40% sulle spese ammissibili, a condizione che siano state effettuate dopo il 4 novembre 2021 e documentate con fattura elettronica. Il bonus è destinato a imprese di ogni dimensione in tutta Italia e a singoli professionisti.

Quali spese sono ammissibili e come si ripartiscono le risorse

Come detto, bonus colonnine è una detrazione fiscale del 40% per gli operatori economici che acquistano e installano infrastrutture di ricarica per le auto elettriche. Le spese ammissibili comprendono l’acquisto e l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili necessarie, i dispositivi per il monitoraggio, la connessione alla rete elettrica e i costi di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi. Quest’ultima voce di spesa è coperta fino al 10% del costo totale. Il governo ha stanziato 87,5 milioni di euro per il bonus colonnine, suddivisi in tre fasce:

  • 70 milioni per le imprese che spendono meno di 375.000 euro
  • 8,75 milioni per le imprese che spendono più di 375.000 euro
  • 8,75 milioni per i professionisti.

Il dettaglio delle spese ammissibili al bonus colonnine

Sono ammissibili al contributo, le spese, al netto di IVA, sostenute dai soggetti beneficiari relative all’acquisto e all’installazione di infrastrutture di ricarica. Le spese ammissibili possono comprendere:

  • l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica, inclusi i costi di installazione delle colonnine, degli impianti elettrici, delle opere edili strettamente necessarie, degli impianti e dispositivi di monitoraggio.

Per tali spese, sono previsti costi massimi specifici ammissibili, che variano a seconda delle caratteristiche delle infrastrutture di ricarica:

  • Infrastrutture di ricarica in corrente alternata (da 7,4 kW a 22 kW inclusi) come wallbox con un solo punto di ricarica: massimo 2.500 € per singolo dispositivo; colonnine con due punti di ricarica: massimo 8.000 € per singola colonnina.
  • Infrastrutture di ricarica in corrente continua: fino a 50 kW: 1000 €/kW; oltre 50 kW: 50.000 € per singola colonnina; oltre 100 kW: 75.000€ per singola colonnina.

Inoltre, il contributo copre anche le spese per la connessione alla rete elettrica, i costi di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica.

Per essere ammissibili, le infrastrutture di ricarica devono essere nuove di fabbrica, avere una potenza nominale di almeno 7,4 kW, rispettare requisiti minimi definiti dall’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, essere collocate in Italia e in aree sotto la responsabilità dei soggetti beneficiari, essere realizzate in conformità alle normative e dotate di dichiarazione di conformità.

Sono ammesse al contributo solo le spese oggetto di fatturazione elettronica, mentre non sono ammissibili le spese relative a imposte, tasse, consulenze, terreni, immobili, servizi diversi da quelli specificati, autorizzazioni edilizie e costi relativi a costruzione ed esercizio.

Contributo in conto capitale al 40% per soggetti beneficiari

Nel limite delle risorse finanziarie disponibili e nei limiti dei massimali stabiliti dal regolamento de minimis, il Ministero può concedere ai soggetti beneficiari un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammissibili. Nel corso dell’intero periodo di operatività dell’intervento, ciascun soggetto beneficiario può presentare una sola domanda di contributo.

Come presentare la domanda online

Per accedere al bonus colonnine per imprese e professionisti, bisogna compilare e presentare la domanda solo per via elettronica, usando la piattaforma informatica di Invitalia, nella sezione “Colonnine di ricarica elettrica”. La domanda deve seguire lo schema disponibile sul sito del Ministero. Non sono ammesse altre modalità di presentazione, altrimenti la domanda sarà irricevibile.

  • La domanda e i documenti allegati devono essere firmati digitalmente dal professionista, dal legale rappresentante o da un procuratore speciale del richiedente
  • Il richiedente deve avere una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva e registrata nel Registro delle imprese, o negli albi o pubblici registri per i professionisti
  • La domanda deve essere presentata entro il termine finale stabilito dal Ministero, che può essere anticipato se le risorse finanziarie si esauriscono

Come presentare la domanda di contributo online in due fasi

Per ottenere il contributo, il richiedente deve seguire due fasi:

  • Compilazione della domanda di agevolazione: dal 26/10/2023 è possibile compilare la domanda. Il richiedente deve accedere alla procedura online con SPID, CIE o CNS e inserire le informazioni richieste. Deve poi generare il modulo di domanda in formato “.pdf” e firmarlo digitalmente. Infine, deve caricare il modulo e gli allegati firmati e ricevere il “codice di predisposizione domanda”
  • Invio della domanda: si può fare a partire dalle ore 10:00:00 del 10/11/2023 e fino alle ore 17:00:00 del 30/11/2023. Il richiedente deve accedere alla piattaforma informatica con lo stesso account usato per la compilazione e inserire il “codice di predisposizione domanda”. Poi deve inviare la domanda e ottenere l’attestazione di avvenuta presentazione, con la data e l’orario di invio

Come verificare i dati camerali e inviare la domanda di contributo

Per accedere al contributo, le imprese devono controllare che i dati camerali siano aggiornati nel Registro delle imprese, che sono acquisiti in modo telematico. Se ci sono errori, devono correggerli presso gli enti competenti.

Per compilare la domanda, l’impresa deve:

  • verificare la correttezza dei dati acquisiti dal Registro delle imprese
  • fornire le precisazioni richieste dalla procedura informatica

La domanda deve essere inviata entro il termine stabilito dal Ministero, verificando il rispetto del massimale previsto dal regolamento de minimis. L’invio è valido solo se si riceve l’attestazione di presentazione dalla piattaforma informatica. Le domande incomplete, non conformi o trasmesse in altro modo sono irricevibili. La valutazione delle domande avviene in sede istruttoria.

Le auto elettriche sono ancora una nicchia in Italia

Le auto elettriche sono sempre più diffuse in Europa, ma l’Italia resta molto indietro rispetto ad altri Paesi. Secondo l’UNRAE, nel periodo gennaio-settembre 2023 sono state vendute 46.063 auto elettriche, che corrispondono a solo il 3,9% del mercato italiano. Invece, in Norvegia le auto elettriche rappresentano l’83% delle immatricolazioni, seguita da Islanda, Svezia, Finlandia e Danimarca con oltre il 30%. Anche i Paesi vicini all’Italia hanno percentuali più alte: l’Austria ha il 18,8%, la Svizzera il 19,3%, la Germania il 18,6% e la Francia il 15,4%.

Le cause di questo ritardo sono diverse: una è la scarsa rete di ricarica, che in Italia conta 56 colonnine ogni 100 mila abitanti, contro una media europea di 106. Un’altra è il costo elevato delle auto elettriche, che rende difficile l’acquisto per molti consumatori.

Incentivi per le auto elettriche in Italia

L’Italia ha previsto degli incentivi pluriennali per favorire la mobilità elettrica, che saranno in vigore fino al 2030. Questi incentivi consistono in un bonus, sotto forma di sconto sul prezzo di listino, per l’acquisto di auto elettriche.

Per il 2023, il bonus è pari a 5.000 euro se si rottama una vecchia auto con classe di emissione fino alla classe Euro 4; altrimenti, il bonus si riduce a 3.000 euro. Il bonus è valido solo per le auto elettriche che hanno un costo massimo, compreso di IVA, di 42.700 euro.

Questi incentivi hanno lo scopo di stimolare la domanda di auto elettriche e di ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.