Vongole ritirate dai supermercati per Escherichia coli, i lotti interessati

Allarme Escherichia coli sulle tavole degli italiani, con il prodotto ritirato dal supermercato per presenza, oltre i limiti di sicurezza, del batterio

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il batterio Escherichia coli torna a minacciare le tavole degli italiani, soprattutto quelle imbandite e pronte a gustarsi un bel piatto di pasta con le vongole. Infatti il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito una nota di richiamo per alcuni lotti di vongole lupino, una varietà del mollusco molto diffuso nei nostri mari, dall’Adriatico al Tirreno, per il rischio di una presenza eccessiva del batterio.

Immediato, quindi, l’allarme lanciato ai consumatori ai quali è stato richiesto di non consumare per alcun motivo i lotti interessati e di riportarli quanto prima presso i punti vendita dove sono stati acquistati o di buttarli.

Rischio Escherichia coli eccessivo nelle vongole

A essere interessato al richiamo del Ministero della Salute è il prodotto del Consorzio Pescatori di Goro (Co.Pe.Go.) che è presente sui banchi di supermercati come Esselunga. Da un controllo delle vongole, infatti, è emerso un possibile rischio microbiologico dovuto alla presenza, oltre i limiti di sicurezza, del batterio Escherichia Coli.

Non si tratta della prima volta di un allarme del genere, anzi diverse sono le segnalazioni che si susseguono sul sito del Ministero per cercare di intercettare prodotti potenzialmente a rischio. E dalle pagine del Dicastero e anche dalla catena di supermercati Esselunga è arrivato il richiamo per cercare di arginare qualsiasi tipo di problema.

Il documento, che è stato pubblicato lo scorso 15 marzo, riporta tutte le specifiche del prodotto richiamato. Si tratta, come detto, delle vongole lupino prodotte dal Consorzio Pescatori di Goro e che vengono vendute in confezioni a rete del peso di 1 chilogrammo.

Nello specifico, poi, vengono anche segnalati come lotti richiamati quelli che hanno come sequenza numerica 438879, 438952, 438881, 438940 e 438955.

La raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumare il prodotto alimentare a scopo precauzionale. Inoltre, per ulteriori informazioni è possibile contattare il Consorzio Pescatori di Goro all’indirizzo email info@copego.it, come indicato nell’avviso di richiamo.

Escherichia coli, cause e sintomi dell’infezione

Ma cos’è l’Escherichia coli e quali sono i rischi? Si tratta di un batterio che può provocare malattie intestinali di diversa gravità o infezioni extra intestinali. L’infezione può essere causata da acqua o cibi contaminati e può risultare molto pericolosa soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani, che possono sviluppare una forma di insufficienza renale pericolosa per la vita. Per debellare ogni possibile minaccia, è consigliato cuocere bene i cibi per permettere all’alta temperatura di neutralizzare il batterio.

Tra i sintomi più comuni dopo aver contratto l’infezione ci sono:

  • diarrea;
  • crampi addominali;
  • nausea;
  • vomito.

Nessun farmaco è in grado di proteggere dall’infezione da Escherichia coli, è quindi importante prevenire ogni possibile situazione che potrebbe portare a incorrere nell’infezione.

È consigliato evitare cibi a rischio come carne non cotta a sufficienza e latte non pastorizzato, così come lavare accuratamente gli alimenti crudi e lavare gli utensili da cucina con acqua calda e sapone prima e dopo il contatto con prodotti e carne cruda. Attenzione particolare va data anche all’igiene, col consiglio di lavarsi bene le mani prima di cucinare, dopo essere stati in bagno, dopo aver cambiato pannolini o dopo aver toccato animali.