I sintomi della nuova variante Covid: come distinguerla dall’influenza

Una nuova variante Covid si è diffusa rapidamente durante le vacanze di Natale e sta ancora circolando: ma quali sono i sintomi? E come distinguerla da una normale influenza?

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Picco di malanni durante le feste, una nuova variante Covid si è diffusa e sta circolando ancora con una certa velocità di contagio: ma quali sono i sintomi? E come distinguerla da una normale influenza?

Cosa sappiamo della nuova variante Covid

La nuova variante Covid identificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) poco prima di Natale è stata classificata come JN.1, dopo essersi diffusa rapidamente nelle Americhe, nel Pacifico occidentale e nelle regioni europee. Si tratta di un nuovo ceppo che ha continuato a diffondersi poi durante le feste, soprattutto a seguito dell’aumento dei viaggi e delle occasioni conviviali che hanno portato più persone a riunirsi in questi giorni.

Stando a quanto dicono gli esperti, non sembra essere più pericolosa di altri ceppi di virus in circolazione, tuttavia il contagio parrebbe essere molto più veloce. La variante JN.1 è strettamente correlata a un’altra variante chiamata BA.2.86, o Pirola: entrambi erano stati precedentemente tracciati ma differiscono per un singolo cambiamento nella proteina spike del virus.

Si trasmette rapidamente quindi, ma fortunatamente non sembra causare malattie più gravi rispetto alle varianti precedenti. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC): “La continua crescita di JN.1 suggerisce che è più trasmissibile o più efficace nell’eludere il nostro sistema immunitario. Al momento però non ci sono prove che JN.1 presenti un rischio maggiore per la salute pubblica rispetto ad altre varianti attualmente circolanti”.

Tuttavia, l’OMS ha inserito la variante JN.1 tra i ceppi Covid “di interesse”, perché potrebbe causare un aumento dei casi di Coronavirus in concomitanza dell’aumento di altre infezioni virali e batteriche, soprattutto nei paesi che entrano nella stagione invernale.

I sintomi della variante Covid JN1

Al momento la variante Covid JN1 diffusasi a Natale non sembra presentare sintomi diversi dalle altre infezioni di Coronavirus. Secondo i CDC statunitensi: “Al momento, non c’è nulla che dica che l’infezione JN.1 sia diversa dalle precedenti varianti COVID in termini di gravità o sintomi della malattia”.

I sintomi di JN.1 sembrano essere quind simili a quelli causati da altri ceppi, che includono:

  • Mal di gola
  • Congestione
  • Rinorrea
  • Tosse
  • Fatica
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari
  • Febbre o brividi
  • Perdita del senso del gusto o dell’olfatto.

Secondo gli esperti, inoltre, il tipo e la gravità dei sintomi che una persona manifesta di solito dipendono più dal suo stato di salute e dal suo sistema immunitario di base, non tanto dalla variante che ha causato l’infezione.

Come distinguere la nuova variante Covid dall’influenza

Al momento, i test diagnostici per il COVID-19, inclusi i test antigenici rapidi e i test PCR, sono efficaci nel rilevare la variante JN.1, così come altre varianti. Non è possibile distinguere a priori e basandosi sui sintomi quando si tratta di influenza e quando di Coronavirus, perché spesso sono identici (fatta eccezione in alcuni casi della perdita del gusto e dell’olfatto che sembra ancora contraddistinguere i casi di positività al Covid). Sono necessari test specifici per individuare la malattia e confermare la diagnosi. Nel dubbio, quindi, sottoporsi a un tampone rimane il modo più efficace per capire se il malessere è conseguenza a una classica influenza di stagione o meno.

I test sono uno strumento importante per proteggere se stessi e gli altri dal COVID-19, soprattutto durante le festività o prima di una partenza.

Poiché, come abbiamo detto, i sintomi del Covid sono spesso indistinguibili da quelli causati da altri virus invernali come (RSV), l’influenza e il rinovirus, che causa il comune raffreddore, gli esperti esortano chiunque si ammali o sia esposto al contagio a sottoporsi al test, in particolare: le persone a rischio di complicazioni, come quelli di età superiore ai 65 anni, gli immunocompromessi e chi ha patologie preesistenti.

A tal proposito preme ricordare che, anche se l’influenza e il Covid sono entrambe malattie respiratorie contagiose, entrambe sono causate da virus diversi. Il COVID-19 è causato dall’infezione da un coronavirus (SARS-CoV-2) identificato per la prima volta nel 2019. L’influenza è causata dall’infezione da un virus influenzale (virus dell’influenza). Inoltre, da quello che sappiamo, il COVID-19 si diffonde più facilmente dell’influenza, può causare malattie più gravi in alcune persone e presenta il grande problema degli asintomatici (esponendo a un rischio contagio per periodi di tempo più lunghi).

Covid e influenza: i sintomi comuni

Sia il Covid che l’influenza possono presentare vari gradi di sintomi, che vanno dall’assenza di sintomi (asintomatici) alla manifestazione di quelli più gravi. I sintomi comuni sia al Covid che all’influenza sono:

  • Febbre o sensazione di febbre/brividi
  • Tosse
  • Mancanza di respiro o difficoltà a respirare
  • Affaticamento (stanchezza)
  • Mal di gola
  • Naso che cola o chiuso
  • Dolori muscolari o dolori muscolari
  • Mal di testa
  • Vomito
  • Diarrea (più frequente nei bambini con influenza, ma può verificarsi a qualsiasi età con COVID-19).

Consultare un medico ed effettuare un test specifico che rileva sia l’influenza che il COVID-19, è quello che tutti gli esperti suggeriscono, poiché permette di diagnosticare e curare il virus specifico più rapidamente.

I test possono anche rivelare se qualcuno ha contemporaneamente sia l’influenza che il COVID-19, sebbene ciò sia raro rimane comunque una condizione pericolosa e potenzialmente da monitorare.

Covid e influenza: le principali differenze

Le principali differenze tra Covid e influenza sono state delineate recentemente in un report aggiornato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) americani.

Prima di tutto, secondo gli esperti, se una persona ha il Covid potrebbe metterci più tempo a capirlo, perché dal momento dell’infezione i sintomi solitamente si manifestano dopo rispetto a come accade con l’influenza. Nei casi Covid, in genere, una persona può manifestare sintomi da due a cinque giorni e fino a 14 giorni dopo l’infezione. Con l’influenza o un banale malanno di stagione invece i primi disturbi si fanno sentire già dopo pochi giorni.

Una persona positiva al Covid, inoltre, potrebbe essere contagiosa per un periodo più lungo rispetto a chi ha l’influenza. Le persone con infezione da virus influenzale sono potenzialmente più contagiosi durante i primi 3-4 giorni di malattia. I casi Covid invece possono iniziare a diffondere il virus 2-3 giorni prima della comparsa dei sintomi, ma l’infettività raggiunge il picco un giorno prima della comparsa dei sintomi. Ciò significa che una persona può infettarne altre già prima di essere un potenziale “diffusore”.

Quando è più probabile il contagio

Con l’aumento dei viaggi a dicembre, specie verso la fine dell’anno, ci sono ovviamente dei posti in cui è più probabile essere contagiati. Questo vale per la nuova variante Covid di Natale ma anche per qualsiasi altro virus in realtà.

Banalmente, prendere un aereo, viaggiare con i mezzi pubblici, frequentare posti affollati, sono tutte azioni che espongono potenzialmente al rischio contagio. Per questo motivo i soggetti a rischio dovrebbero evitarle oppure ricorrere all’utilizzo della mascherina tutte le volte che occasioni come queste si presentano.

Soprattutto ora, mentre ci avviciniamo alla fine del mese – e alla fine dell’anno – e stiamo vedendo aumentare nuovamente il numero dei casi di Covid e le infezioni respiratorie “fuori stagione” in generale.

E poiché ci sono meno probabilità ora che le persone si sottopongano a un test Covid come succedeva durante la pandemia, questi numeri potrebbero non riflettere accuratamente i numeri dei casi effettivi. Quindi il numero di persone positive potrebbe essere maggiore di quello di cui abbiamo notizia. In sostanza, incontrarle potrebbe essere molto più verosimile di quanto crediamo.

Sebbene si ritenga che il virus che causa il COVID-19 e i virus dell’influenza si diffondano in modi simili, infatti, i Coronavirus sono generalmente più contagiosi dei virus dell’influenza.