Picco di contagi per il Covid, raggiunti i 60mila casi in 7 giorni

Tra il 14 e il 20 dicembre sono stati infatti 60.440 gli italiani che si sono scoperti positivi a Sars-Cov-2, +7,2% rispetto alla settimana precedente (56.404)

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

In Italia, secondo l’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità, si sono registrati 60.000 nuovi casi di Covid. L’indice di trasmissibilità (Rt) sta aumentando, ma rimane al di sotto della soglia critica. Per essere più precisi, i casi totali sono 60.556, con un tasso di incidenza di 103 per 100.000 abitanti. Ciò rappresenta un aumento del 10% rispetto ai dati di sette giorni fa, quando la proporzione era di 94 casi per 100.000 abitanti.

I dati

L’Rt è aumentato da 0,80 a 0,96, pur restando al di sotto della soglia epidemica, con i contagiati sempre più in aumento. La percentuale di occupazione dei posti letto in area medica è rimasta sostanzialmente stabile al 11,8%, leggermente superiore all’11,9% registrato sette giorni fa. Tuttavia, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è salito al 3,1%, in aumento rispetto al 2,7% della settimana precedente.

La variante JN1 ha registrato una significativa crescita, diventando la più diffusa nell’ultima settimana di osservazione, con una percentuale del 49,1% rispetto al 20,9% della settimana precedente (4-10 dicembre 2023). In Abruzzo, l’incidenza più elevata di casi è stata registrata, con 224 casi su 100.000 abitanti, mentre la Sicilia ha la minore incidenza con 3 casi su 100.000 abitanti.

Gli ultranovantenni risultano essere la fascia più colpita dal virus, con un tasso di incidenza di 237 casi su 100.000 abitanti. Inoltre, si osserva un aumento del tasso di ricoveri e mortalità correlato all’età, indicando un impatto più grave del virus nelle fasce di età più avanzate.

Gli ospedali

La situazione negli ospedali mostra una relativa tranquillità: la percentuale di ricoveri Covid in area medica rimane stabile all’11,8%, con 7.360 pazienti, rispetto all’11,9% con 7.426 ricoverati sette giorni prima. C’è un incremento nei pazienti in terapia intensiva, ora al 3,1% con 276 ricoverati, rispetto al 2,7% con 240 ricoverati nella settimana precedente. Tuttavia, è importante notare che si tratta di numeri limitati, come evidenziato dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia.

Il direttore sottolinea che i dati confermano una sostanziale stabilizzazione della curva epidemica. In particolare, nelle regioni che hanno intensificato le campagne di vaccinazione e protezione dei gruppi fragili, si osserva una tendenza al ribasso. L’indice di trasmissibilità rimane al di sotto della soglia epidemica, e i tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica sono contenuti.

A livello territoriale, emerge un dato preoccupante per la Lombardia, con 10.858 nuovi contagi e 153 decessi.

Le farmacie reggeranno? Le parole dell’esperto

“Nonostante non raggiungiamo i livelli degli anni precedenti, abbiamo registrato un aumento del 20% nei tamponi”, ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma, all’Adnkronos Salute. “In particolare, c’è stata una richiesta significativa di test fai da te. Stiamo lavorando anche sulla prevenzione dell’influenza, come è consueto in questa fase della stagione. In pratica, molti italiani hanno acquistato prodotti per contrastare i virus respiratori.”

Riguardo alle vaccinazioni, Cossolo ha notato che “purtroppo non hanno mai preso il volo, nemmeno in farmacia. I numeri sono lontani da quelli registrati nel 2021-2022. Alcune regioni hanno avuto risultati migliori di altre, ma il dato generale non è positivo”. Tuttavia, nonostante le sfide nelle vaccinazioni, Cossolo rassicura che “non c’è nessun allarme e credo che sarà un Natale piuttosto tranquillo” rispetto alla situazione dell’anno scorso.