Peste suina, scatta la “zona rossa”: cosa significa. Ci sono rischi per l’uomo?

Cos'è la peste suina africana rinvenuta in Italia, quali rischi per l'uomo e cosa significa la zona rossa istituita

Dopo il Piemonte e la Liguria, un nuovo caso di peste suina, questa volta a Roma. La malattia è stata scoperta su un cinghiale rinvenuto nel territorio Nord Ovest della capitale. La peste suina africana è una malattia virale che colpisce maiali e cinghiali.

Nel 2014 è esplosa un’epidemia di peste suina in alcuni Paesi dell’Est Europa. Da allora la malattia si è diffusa in altri Stati membri, tra cui Belgio e Germania, mentre in ambito internazionale è presente in Cina, India, Filippine e in diverse aree del Sud-Est asiatico, raggiungendo anche l’Oceania, in particolare la Papua Nuova Guinea.

Il 7 gennaio 2022 è stata confermata la positività in un cinghiale trovato morto in Piemonte, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria. Precedentemente, in Italia la malattia era presente unicamente in Sardegna, dove negli ultimi anni si registra un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica.

Il virus riscontrato in Piemonte è geneticamente diverso dal quello circolante in Sardegna e corrisponde a quello circolante in Europa da alcuni anni. Altamente contagioso e spesso letale per gli animali, non è, invece, trasmissibile agli esseri umani, come si legge chiaramente sul sito del Ministero della Salute (qui il nostro approfondimento su come si trasmette e quali sono i sintomi).

Ovvio che queste epidemie hanno pesanti ripercussioni economiche nei Paesi colpiti, per questo, in presenza di casi, spesso si decidono misure piuttosto forti per eradicare subito il problema.

Dove si trova la zona rossa per la peste suina

Per questo motivo, dopo la rilevazione a Roma, il Comune ha deciso di fissare per ordinanza una “zona rossa” dove adottare determinati comportamenti per contrastare la diffusione del virus tra i maiali e i cinghiali.

La zona rossa si trova all’interno del Grande Raccordo Anulare e il perimetro è delimitato da questi confini:

  • Nord – Nord Ovest: A90 Grande Raccordo Anulare;
  • Est – Sud Est: Fiume Tevere;
  • Sud: Circonvallazione Clodia, via Cipro, via di San Tommaso D’Aquino, via Arturo Labriola, via Simone Simoni, via Pietro De Cristofaro, via Baldo Degli Ubaldi;
  • Sud – Ovest: via di Boccea.
  • Riguarda anche porzioni del Parco dell’Insugherata, del Parco di Veio, del Parco del Pineto e della Riserva di Monte Mario.

Cosa significa zona rossa

Ma cosa succede nella zona rossa e cosa cambia? Ecco tutte le misure attivate:

  • sorveglianza passiva rafforzata da parte degli enti di gestione dei parchi e dei servizi veterinari;
  • campionamento delle carcasse e dei cinghiali moribondi a cura dei servizi veterinari;
  • ASL e Istituto Zooprofilattico Sperimentale smaltiscono le carcasse secondo procedure di massima biosicurezza;
  • installazione di una segnaletica specifica per delimitare le zone coinvolte
  • divieto di alimentazione, avvicinamento e disturbo ai cinghiali;
  • divieto di organizzare eventi e divieto di assembramento, inclusi i pic-nic, all’aperto nelle aree agricole e naturali;
  • si raccomanda la disinfezione delle scarpe all’uscita dalle aree agricole e naturali;
  • recinzione dei cassonetti dei rifiuti per inibirne l’accesso da parte dei cinghiali;
  • censimento delle aziende commerciali e familiari che detengono suini e aggiornamento della Banca Dati Nazionale;
  • verifica della presenza di suini detenuti a scopo non commerciale, i cosiddetti pet pigs;
  • controllo virologico di tutti i suini morti e dei casi sospetti.

Per qualunque info o dubbio e per la segnalazione di carcasse rinvenute o cinghiali moribondi è attivo H24 il numero verde gratuito della Protezione Civile Regionale: 803.555.

Cos’è la zona di attenzione e quali misure

Oltre alla zona rossa, è stata identificata anche una “zona di attenzione” fuori dalla zona rossa, estesa a tutto il territorio della ASL RM1 a ovest del fiume Tevere.

Nella zona di attenzione, ecco le misure:

  • ricerca attiva delle carcasse di suini selvatici a partire dai limiti nord della zona rossa;
  • gli enti di gestione dei parchi provvedono alla chiusura dei varchi di accesso alla zona rossa dal versante nord
  • censimento delle aziende commerciali e familiari che detengono suini e aggiornamento della Banca Dati Nazionale.
  • divieto di foraggiare maiali e cinghiali
  • divieto di attività venatorie all’interno del Grande Raccordo Anulare.