Covid, ecco il segreto degli asintomatici: cosa è stato scoperto

La ricerca, a firma italiana, ha permesso di svelare le mutazioni comune di tre geni di tutti i pazienti che hanno contratto il virus in maniera asintomatica

A oltre due anni dallo scoppio della pandemia da Covid19 in pochi sono i fortunati che sono rimasti immuni al virus, riuscendo a non contrarlo nonostante le varie ondate vissute da febbraio 2020. C’è però chi lo ha contratto non manifestando alcun sintomo e anche chi, magari, l’ha avuto e per via dei “sintomi zero” non se n’è accorto. Si tratta appunto degli asintomatici, che secondo una recente ricerca avrebbero nel Dna il segreto della resistenza al virus.

Il segreto degli asintomatici, i geni coinvolti

A produrre lo studio che potrà avere dei risvolti importanti nel campo della ricerca contro il Covid-19 è stato il Ceinge-Biotecnologie di Napoli, un consorzio no profit che si occupa di biotecnologie avanzate applicate. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Genetics in Medicine e ha permesso di scoprire che alla base dei casi asintomatici c’è una mutazione comune in alcuni geni.

Masp1, Colec10 e Colec11 sono i tre geni che hanno permesso agli individui studiati, circa 800, di contrarre il virus senza sintomi o averli in modo non grave (qui invece vi abbiamo spiegato quando e come si rischia di infettarsi). La ricerca, coordinata da Mario Capasso e Achille Iolascon, entrambi docenti di Genetica medica dell’Università Federico II di Napoli, ha evidenziato che i tre geni appartengono alla famiglia delle proteine della lectina, la proteina coinvolta nel processo di riconoscimento cellulare.

Le applicazioni future della scoperta

La scoperta di mutazioni su questi tre geni ha ovviamente dei risvolti importanti sulla ricerca. Il professor Mario Capasso, infatti, ha sottolineato che i risultati dello studio potranno dire a priori quali soggetti sono predisposti a contrarre il Covid-19 in maniera asintomatica o meno grave, ma anche ottenere combinazioni di mutazioni legate alle forme meno gravi.

Grazie alla scoperta, inoltre, sarà possibile continuare a svelare le basi genetiche dei vari gradi clinici della malattia da Covid-19 che, come tutti i tratti complessi, sono determinati da una combinazione di molteplici fattori genetici.

Covid e ricerca, la svolta farmaceutica

Ma c’è anche un altro livello di applicazione dei risultati della ricerca, che potrebbero aiutare a produrre dei farmaci capaci di “rendere asintomatici”. In poche parole, come sottolineato da Capasso, si potrebbero studiare dei farmaci capaci di attivare i tre geni Masp1, Colec10 e Colec11 che già in passato erano stati sperimentati e sviluppati contro altre malattie infiammatorie.

“Il Covid-19 è come un dipinto formato da molti colori e una miriade di sfumature, il nostro ruolo è quello carpire quali sono questi colori e come si integrano tra di loro nel formare questo complesso disegno” ha spiegato il ricercatore. È chiaro però che servirà ancora tempo per mettere in pratica i risultati ottenuti, con l’obiettivo di arginare, e perché no debellare il virus che da più di due anni tiene il mondo intero col fiato sospeso.

Intanto procedono anche i lavori per “Moon Shot”, il vaccino anti-Covid “incredibile” che potrebbe essere il primo farmaco universale contro il virus e resistente contro tutte le varianti che negli anni hanno fatto comparsa in giro per il mondo e tutte quelle che in futuro arriveranno per intimorire ancora una volta.