Liste d’attesa per visite ed esami, ministro della Salute Schillaci annuncia nuovo decreto: cosa cambia

Il Ministro della Salute a Pescara: "Stiamo preparando e lavorando a un decreto per combattere le liste d'attesa, lo presenteremo nei prossimi 15 giorni”

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato un imminente decreto per affrontare uno dei problemi cronici del sistema sanitario italiano: i lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici. Durante la conferenza di Fratelli d’Italia a Pescara, il ministro ha rivelato che il decreto, atteso entro 15 giorni, introdurrà misure innovative a costo zero per migliorare l’efficienza del servizio sanitario.

Schillaci ha evidenziato l’urgenza di questa riforma, citando casi eclatanti come quello di pazienti costretti ad attendere fino a un anno e mezzo per una risonanza magnetica. La mancanza di un sistema di monitoraggio nazionale delle liste d’attesa è stata identificata come una delle principali lacune: “È essenziale avere un controllo capillare delle prestazioni mancanti a livello regionale per poter intervenire efficacemente”, ha spiegato il Ministro.

Schillaci, bozza del decreto pronta: in cosa consiste

Fino ad oggi, l’assenza di un sistema di monitoraggio nazionale ha impedito una gestione efficace delle prestazioni sanitarie. Schillaci propone di affidare ad Agenas, l’agenzia sanitaria nazionale, il compito di monitorare la disponibilità delle prestazioni mediche su scala regionale. Questo consentirà di identificare e colmare le lacune in modo più sistematico.

Riduzione esami medici superflui e controlli più accurati

Un altro aspetto cruciale del decreto riguarda la riduzione degli esami medici superflui. Il ministro punta a migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni mediche, spesso gonfiate dalla pressione dei pazienti o dalla paura dei medici di commettere errori. Con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, verranno sviluppate linee guida nazionali per garantire che gli esami vengano prescritti solo quando strettamente necessari.

Il decreto prevede anche un sistema di allerta per i medici di base. Questo meccanismo avviserà le autorità regionali quando un medico supera il numero consigliato di prescrizioni, pur lasciando ai professionisti la libertà di valutare individualmente ogni caso.

Questo approccio si basa su iniziative precedenti, come quelle dell’ex Ministro Lorenzin, che non riuscirono però a radicarsi. Il Ministro ha sottolineato la collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per sviluppare linee guida chiare e nazionali che riducano le prescrizioni mediche superflue del 20%.

Schillaci ha anche annunciato l’intenzione di rendere permanente lo scudo penale per i medici, attualmente in vigore solo per quest’anno, per ridurre la pratica della prescrizione eccessiva dovuta alla paura di conseguenze legali. Un’altra novità riguarderà la possibilità per le aziende ospedaliere di acquistare direttamente prestazioni dai propri medici che operano in libera professione, un tentativo di aumentare l’offerta di servizi medici disponibili.

Nonostante l’ambizione del piano, il Ministro Schillaci ha riconosciuto che la realizzazione di queste misure dipende dalla disponibilità di fondi. Nonostante la mancanza di nuovi stanziamenti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministero della Salute sta esplorando opzioni per finanziare direttamente le prestazioni sanitarie private dei medici per ridurre ulteriormente i tempi d’attesa.

La presenza del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, all’evento di Fratelli d’Italia, e la sua visibilità politica hanno suscitato commenti nel settore sanitario. Bellantone, nominato da Schillaci, continua a esercitare anche come chirurgo privato, evidenziando una commistione di ruoli che solleva, a detta di molti, più di una domanda sulla sua neutralità in un contesto tecnico così importante.