Sono giornate molto intense per il ministero della Salute italiano che è alle prese con molti richiami dal mercato di prodotti che presentano delle irregolarità e che potrebbero mettere a rischio la salute dei cittadini. L’ultimo avviso, in ordine di tempo, è legato al richiamato di un lotto di insalata capricciosa che viene venduta con il marchio Conad. Alla base della decisione del dicastero c’è l’errata indicazione della data di scadenza sulla confezione del prodotto.
Per riconoscere l’insalata capricciosa ed evitare i rischi derivanti dal mangiare cibo scaduto, i cittadini possono seguire una serie di indicazioni fornite dal ministero della Salute, quali il lotto, lo stabilimento di produzione e altre specifiche sulla confezione del prodotto.
Richiamata insalata capricciosa, il lotto
L’insalata capricciosa oggetto del richiamo da parte del ministero della Salute, viene venduta con il marchio Conad in vaschette di plastica da 200 grammi. Il lotto interessato dall’avviso di richiamo è il numero 24302, mentre sulla data di scadenza (termine ultimo di conservazione) è necessario fare una specifica. Quella indicata sulla confezione dell’insalata capricciosa è il 29 dicembre 2025, ma in realtà il prodotto scade esattamente un anno prima, ovvero il 29 dicembre 2024.
Lo stabilimento di produzione
Un altro dato per riconoscere l’insalata capricciosa richiamata è lo stabilimento di produzione. Il prodotto, più nello specifico, è stato realizzato per conto di Conad dall’azienda Santori & Schilirò Srl. Il sito produttivo interessato si trova in Via Garganelli,18- 40065 Pianoro (BO), con il seriale di identificazione che è T 2366 CE.
Cosa deve fare chi ha comprato l’insalata capricciosa e i rischi
Trattandosi di un richiamo effettuato a causa dell’errata data di scadenza del prodotto riportata sulla confezione, i rischi per i cittadini sono relativamente moderati. Fino al 29 dicembre 2024 – vero termine ultimo di conservazione dell’alimento – il prodotto può essere ingerito senza alcun problema, con i consumatori che, come per ogni altro cibo che mangiano e cucinano, dovranno evitare di andare oltre la data indicata. Superato il 29 dicembre 2024, invece, l’insalata capricciosa non sarà più sicura da ingerire.
Essendo stato pubblicato un avviso di richiamo, i consumatori possono recarsi al punto vendita d’acquisto e, palesando la loro situazione, avere diritto a ricevere il rimborso delle somme spese o il cambio. In ogni caso sarà sufficiente mostrare al centro cassa regolare fattura o scontrino fiscale.
Gli altri richiami del ministero della Salute
Come detto in precedenza, il ministero in questi giorni è alle prese con un vasto numero di richiami alimentari. Alcuni di questi sono stati inoltre aggiornati con nuovi lotti. È il caso del formaggio Dop Puzzone di Moena di Predazzo e Moena Dop, al cui interno è possibile la presenza di escherichia coli STEC. Oltre ai seriali già interessati dal richiamo, il ministero ha fornito nelle ultime ore anche un’altra lunga lista di lotti coinvolti: 24080, 24084, 24094, 24099, 24103, 24115, 24124, 24125, 24126, 24132, 24134, 24136, 24138, 24141, 24153, 24157, 24158, 24160, 24161, 24163, 24164, 24166, 24167, 24043, 24044, 24045, 24046, 24047, 24048, 24049, 24050, 24051, 24052, 24053, 24054, 24055, 24056, 24057, 24058, 24059, 24060, 24061, 24062, 24063, 24064, 24065, 24066, 24067, 24068, 24069, 24070, 24071.
E ancora, si segnala l’avviso di richiamo rivolto a un lotto di Capofreddo in balla commercializzata da Rossi Srl a socio unico in confezioni da 5/6 chili. All’interno del salume è stata riscontrata la presenza di listeria, con i consumatori che, come in tutti i casi precedenti, devono evitare di consumarlo. Il lotto è il numero 020125, la data di scadenza 02 gennaio 2025, mentre lo stabilimento di produzione dell’azienda Fattoria di Rimaggio di Calvo Pegna SS Società agricola (che ha prodotto il salume per Rossi Srl) è sita in Via Nazionale 2/2, 52019 Laterina – Pergine Valdarno (AR) (numero dello stabilimento: IT 9/084).