Peste suina, dopo il caso in Piemonte abbattuti 600 maiali: il piano della Regione

Dopo il primo caso in Piemonte di peste suina africana in un allevamento di San Martino di Trecate, la Regione ha avviato l’abbattimento di 600 esemplari: il piano completo

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Dopo che è stato accertato un primo caso di peste suina africana in Piemonte, nell’azienda agricola Boldini a San Martino di Trecate (Novara), è stato disposto d’urgenza l’abbattimento di 600 maiali per evitare l’ulteriore diffusione della malattia. Gli esemplari uccisi, con le operazioni di abbattimento che sono iniziate nel pomeriggio del 29 luglio 2029, erano in totale isolamento da giorni, da quando cioè l’analisi dei campioni raccolti dagli operatori dell’Asl di Novara e processati all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Marche e dell’Umbria avevano riscontrato la presenza di un caso di peste suina africana.

Peste suina in Piemonte, via all’abbattimento

Dopo la riscontrata presenza di peste suina nell’allevamento di San Martino di Trecate, la decisione di abbattere tutti i 600 maiali presenti è stata presa dal tavolo di crisi dell’Asl di Novara, dove siedono anche i tecnici dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Torino. Questa operazione prevede l’utilizzo di tecniche che risparmiano, il più possibile, la sofferenza degli animali attraverso l’utilizzo di anestetizzanti.

Il piano di intervento, dopo le operazioni del 29 luglio 2024, prevede che il monitoraggio epidemiologico venga esteso anche al secondo allevamento della famiglia Boldini sito a Robecco sul Naviglio, nel Milanese. Si tratta di una struttura molto più grande che conterebbe circa 7mila capi.

Il piano della Regione Piemonte contro la peste suina

Andando sul sito della Regione Piemonte è possibile consultare l’avanzamento delle procedure di difesa contro la diffusione della peste suina e tutti gli interventi messi in campo dall’amministrazione locale. Più nel dettaglio, “i distretti suinicoli del territorio entrano a far parte in modo organico del Piano regionale di interventi urgenti (Priu) e intorno a essi diventa operativa la fascia con raggio di 15 km“. In queste aree è previsto l’abbattimento di tutti i cinghiali presenti, “con l’eradicamento totale della specie, per eliminare qualunque possibile rischio di contagio”.

Vengono inoltre indicati tre distretti che verranno difesi:

  • il primo è nell’area del novarese attorno a Trecate;
  • il secondo nel Chierese;
  • il terzo, il principale, nei Comuni della pianura cuneese (Montanera, Savigliano, Piasco, Sant’Albano Stura, Costigliole Saluzzo, Margarita, Monasterolo di Savigliano, Ruffia, Vottignasco, Scarnafigi, Marene, Genola, Morozzo, Castelletto Stura, Villafalletto, Centallo, Fossano, Saluzzo, Tarantasca e Airasca). Proprio qui, lo si ricorda, è stata registrata la maggiore rilevanza numerica di capi.

Il cordone sanitario per proteggere gli allevamenti

La delibera della Regione Piemonte è stata firmata dall’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni in coordinamento con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi. Il primo ha sottolineato che il “suinicolo è una delle più grandi ricchezze del nostro settore primario e va difeso con misure eccezionali“. “Questo provvedimento – ha aggiunto – ci consente di schierare in campo tutte le forze disponibili per eradicare completamente la presenza dei cinghiali attorno ai nostri distretti e attuare un vero e proprio cordone sanitario sterile a difesa dei nostri allevamenti”.

Lo stesso assessore Bongioanni ha fornito anche i dettagli tecnici dell’abbattimento dei cinghiali, che verrà svolto con l’aiuto dei militari. Questi, “una volta completato l’opportuno addestramento potranno affiancare i cacciatori autorizzati e partiranno nella loro azione dalle aree di demanio militare comprese nei parchi delle province di Biella e Torino per poi essere impiegati anche nelle fasce attorno ai distretti suinicoli”.