Di colpo è nuovamente scattato l’allarme aspartame, dati i consigli dell’Oms, ovvero l’Organizzazione mondiale della sanità. È però il caso di capire esattamente cosa sia stato detto, dal momento che il rischio è quello di giocare in maniera sporca con le paure dei cittadini.
In termini brevi, il consiglio da seguire è quello di consumare in maniera misurata e controllata le bibite che fanno uso di questo dolcificante. Parliamo di prodotti zero e light. Per anni si è discusso di questa materia e si continua a farlo.
Nonostante il parere dell’OMS, infatti, siamo ben lontani da un accordo quasi unanime della comunità scientifica sul tema dell’aspartame. Ad ogni modo il dolcificante viene considerato nuovamente come potenzialmente cancerogeno. Un rischio non elevato per i consumatori regolari, per così dire. Vediamo di seguito qual è il quantitativo consigliato e cosa è stato messo in evidenza dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Aspartame cancerogeno: vero o falso
L’OMS ha citato un rapporto diffuso dall’IARC, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Si inserisce nel documento l’aspartame nel gruppo delle sostanze potenzialmente cancerogene. Un gruppo particolarmente ampio, dal quale è conveniente in un certo qual modo citare un po’ a caso questo dolcificante, data la diffusione e il dibattito generato in passato.
Perché è in questo gruppo? Perché mancano dati sufficienti e solidi per dimostrare con certezza l’impatto sulla formazione di cellule cancerogene nell’organismo degli esseri umani. A far parte del gruppo 1 del rapporto dell’IARC sono amianto, fumo, insaccati e alcool, ad esempio, ma questa discussione viene raramente sollevata e di certo ha un’eco ben minore.
Aspartame: quantitativo sicuro
L’OMS ha inoltre usato il rapporto del Comitato congiunto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari (JECFA). In questo caso si conferma l’uso generalmente sicuro dell’aspartame, a patto di rientrare in certi limiti quantitativi.
I responsabili dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno sottolineato come un consumo occasionale di aspartame non comporti rischi. Una lattina di bevanda analcolica zero di tanto in tanto non rappresenterà mai un problema per la propria salute.
Si consiglia soltanto un po’ di moderazione. Questo il sunto di Francesco Branca, direttore del Dipartimento per la nutrizione e la sicurezza alimentare dell’OMS. Se IARC non dà informazioni e limitazione qui quantitativi, JECFA si esprime in tal senso.
Parliamo di 40 milligrammi di aspartame per ogni kg di massa corporea al giorno. Facciamo quindi un esempio specifico. Un soggetto dal peso di 75 kg arriverebbe a superare la dose massima superando quota 15 lattine di bibita analcolica zero al giorno. Da tutelare maggiormente i bambini, il cui consumo di bevande di questo tipo andrebbe ridotto a prescindere. Nel loro caso la soglia di sicurezza si aggira sulle quattro lattine.
Torniamo però a parlare di adulti. È possibile bere unicamente bibite zero tutto il giorno, sostituendole quasi del tutto all’acqua, e non correre seri rischi? La risposta è sì ma si tratta di un atteggiamento fortemente sconsigliato. Parliamo però di numeri. Quindici lattine equivalgono a poco meno di 5 litri.
In genere una persona media fa fatica a consumare 2 litri d’acqua al giorno, quelli consigliati per restare in salute. Pensare che si possa arrivare in media a 5 di bevande zero è difficile. Statistiche non allarmanti dunque e, in generale, sospiro di sollievo dopo il caos generato da alcune notizie.