Colpo di scena su green pass e pensioni: dal 1° febbraio cambia tutto

Dal 1° febbraio servirà il green pass anche per andare a ritirare la pensione, sia in banca che in Posta

Dal 1° febbraio servirà il green pass anche per andare a ritirare la pensione, sia in banca che in Posta. E’ saltata, infatti, dalla versione finale del Dpcm approvata dal premier Draghi nella tarda mattinata di venerdì 21 gennaio la deroga al green pass per questi servizi.

Inizialmente, l’orientamento del governo sembrava quello di esentare dall’obbligo di certificato verde anche questo tipo di attività. Ma poi, nell’ultima bozza definitiva firmata, è arrivato il colpo di scena, decisamente a sorpresa. Ma quale tipo di green pass servirà per prendere la pensione in banca o all’ufficio postale? Basterà il green pass base e non sarà invece necessario quello rafforzato.

Cosa cambia per i pensionati

Dal 1° febbraio sarà quindi necessario essere vaccinati o guariti dal Covid da meno di 6 mesi, o avere almeno l’esito di un tampone negativo effettuato entro le 48 ore prima se rapido o le 72 ore se molecolare, anche per il ritiro della pensione.

Vero è che in Italia la percentuale di vaccinati tra i pensionati è elevatissima, quindi questa novità non dovrebbe creare chissà quali problemi: questo, come ovvio, anche in considerazione del fatto che la campagna vaccinale per i più anziani è partita prima – moltissimi hanno già effettuato la terza dose di vaccino – e il Covid per queste categorie rappresenta un rischio molto più elevato.

Ad oggi nel nostro Paese sono 123 milioni le dosi somministrate, 45,5 milioni le vaccinazioni complete: significa che il 76,5% della popolazione italiana è vaccinata. Ma restano ancora alcuni irriducibili pensionati senza vaccino.

Il nuovo Dpcm, a partire dal prossimo martedì 1° febbraio, sancisce l’obbligo di esibizione del certificato verde a chiunque voglia recarsi presso uno sportello postale o bancario per ritirare il proprio assegno previdenziale.

È cioè saltata la parte del decreto con la quale venivano considerate “esigenze essenziali e primarie” tutte quelle “indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito” (qui l’elenco di tutte le attività in cui non sarà obbligatorio nessun green pass dal 1° febbraio).

Pensioni in anticipo fino a fine stato di emergenza

Rispetto alle pensioni, ricordiamo che dopo l’ulteriore proroga dello stato di emergenza al prossimo 31 marzo, viene rinnovato anche l’anticipo della pensione Inps presso gli uffici postali, che seguirà anche per questi primi tre mesi del 2022 un particolare ordine alfabetico a seconda dell’iniziale del proprio cognome (qui le possibili date del pagamento delle pensioni di febbraio in Posta, ma non ancora ufficiali).

In banca invece il pagamento avviene il primo giorno bancabile del mese, e cioè:

  • pensioni febbraio 2022 da martedì 1
  • pensioni marzo 2022 da martedì 1
  • pensioni aprile 2022 da venerdì 1
  • pensioni maggio 2022 da lunedì 2
  • pensioni giugno 2022 da mercoledì 1
  • pensioni luglio 2022 da venerdì 1
  • pensioni agosto 2022 da lunedì 1
  • pensioni settembre 2022 da giovedì 1
  • pensioni ottobre 2022 da sabato 1 per poste italiane e da lunedì 3 per gli altri istituti di credito
  • pensioni novembre 2022 da mercoledì 2
  • pensioni dicembre 2022 da giovedì 1.