Tumori, la rivoluzione: arriva test del sangue per diagnosi precoce

Un test che garantisce l'inizio di una svolta epocale nell'ambito della prevenzione tumorale: ecco come funziona e che risultati ha già dato

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Quando si parla di tumori la prevenzione è tutto. Una diagnosi precoce può trasformare in maniera consistente le chance di remissione, così come fare la differenza tra operabile o meno. Tenendo questo concetto bene a mente, è facile capire come il test Galleri possa rappresentare una vera e propria rivoluzione in questo ambito tanto delicato.

Il motivo lo spieghiamo di seguito nel dettaglio ma, riassumendo, questo particolare esame del sangue può rilevare più di 50 tipologie di cancro con una incredibile precisione del 75%. Un’accuratezza di tre persone su quattro, il che potrebbe davvero cambiare le regole del gioco.

Cos’è il test Galleri

È alquanto difficile non parlare di rivoluzione nel campo della prevenzione tumorale, quando ci si ritrova parlare di un test del sangue in grado di rilevare più di 50 tipi di cancro. Il test Galleri è una preziosa risorsa a nostro vantaggio in questa lotta impari. Il suo impatto promette d’essere così rilevante anche perché nell’85% dei casi positivi, ovvero con rilevamento di cellule tumorale, è in grado di determinare anche il sito d’origine.

Se i numeri indicati non dovessero bastare a evidenziare la rilevanza di tutto ciò, basti pensare che nell’elenco delle neoplasie individuabili ci sono alcuni dei tumori più letali. Parliamo nello specifico di cancro ai polmoni, al seno, alla prostata e al colon-retto.

Il 3 giugno, nel corso dell’incontro annuale dell’American Society of Clinical Oncology, è stato presentato lo studio SYMPLIFY, condotto da un team di ricercatori del Dipartimento di Oncologia di Oxford. Il lungo lavoro è stato svolto a partire dal 2021, quando i primi partecipanti sono stati reclutati.

I risultati del test

Lo studio per il test Galleri è stato svolto nel Regno Unito, coinvolgendo una cifra vicina a 5500 partecipanti. Il filo rosso che li univa era rappresentato da una sintomatologia sospetta.

Da una semplice visita presso il proprio medico a questo particolare esame del sangue diagnostico, noto in maniera ufficiale come MCED, multi-cancer early detection. Un’azione rivoluzionaria che sfrutta gli ultimi sistemi di sequenziamento quanto gli algoritmi generati da un’intelligenza artificiale, dando la caccia a sezion idi DNA delle cellule tumorali, individuando eventuali biomarcatori tumorali.

Come detto, più di 5.000 persone sono state sottoposte al test Galleri e di queste è stato rilevato il cancro in 323 di loro. Approfittando poi di metodi tradizionali, a 244 soggetti è stato diagnosticato un tumore, evidenziando così una precisione del 75%.

Considerando inoltre come nell’85% dei casi si riesca anche a rilevare la fonte del cancro, è evidente come i pazienti avranno a disposizione nei prossimi anni uno strumento salvifico per essere indirizzati verso esami specifici, al fine di ottenere una diagnosi definitiva e poter intervenire in tempo in caso di patologie tumorali.

Siamo però ancora distanti dall’ufficiale rilascio del test, considerando come vada ancora perfezionato. È stata infatti riscontrata una sensibilità maggiore per quanto concerne i casi di cancro più avanzati. Una differenza sostanziale tra I e IV stadio, passando dal 24% al 95%. Considerando come l’obiettivo ultimo sia una prevenzione accurata ed efficance, dunque salvifica, c’è ancora un po’ di strada da fare. Innegabile, però, come il percorso tracciato sia quello giusto ed esattamente ciò di cui avevamo bisogno.