Doveva succedere, ed è successo: gli equilibrismi della premier Giorgia Meloni in merito ai dazi Usa e al ruolo dell’Ue nella guerra Russia-Ucraina alla fine hanno confuso l’elettorato, che ha punito Fratelli d’Italia con un -0,8%. Il primo partito cala così al 28,9%. Ancora oggi la premier ripete:
Nessun allarmismo sui dazi, serve diplomazia.
Se FdI piange a causa delle insicurezze degli italiani, il Partito democratico non ride, calando del -0,2% e andando così al 22,7%. Il Pd sconta la sfiducia incassata da Elly Schlein da parte dei suoi europarlamentari in merito al piano Rearm Europe: la segretaria era contraria, i suoi colleghi favorevoli.
Sul podio dei grandi partiti, l’unico a sorridere è il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che con il +0,3% sale al 12,1%.
Indice
Chi sale e chi scende nei sondaggi oggi
Le seguenti percentuali sono tratte dalla Supermedia Youtrend realizzata per Agi e rispecchiano le intenzioni di voto degli aventi diritto al giorno 3 aprile 2025.
La rilevazione traccia la media degli ultimi 15 giorni, mettendola a confronto con i sondaggi elettorali usciti due settimane prima (qui, invece, è possibile trovare i numeri dei sondaggi politici relativi alla scorsa settimana):
- Fratelli d’Italia – 28,9% (-0,8%);
- Partito Democratico – 22,7% (-0,2%);
- Movimento 5 Stelle – 12,1% (+0,3%);
- Forza Italia – 9,3% (-0,1%);
- Lega – 8,8% (0,2%);
- Alleanza Verdi e Sinistra – 6,2% (+0,1%);
- Azione – 2,9% (-0,1%);
- Italia Viva – 2,4% (+0,1%);
- +Europa – 1,8% (-0,2%);
- Noi Moderati – 0,9% (-0,2%).
La Supermedia Youtrend ha elaborato le intenzioni di voto facendo la quadra fra una serie di sondaggi elettorali: Demopolis (data di pubblicazione 26 marzo), Emg (30 marzo), Ipsos (29 marzo), Piepoli (22 marzo), Swg (24 e 31 marzo) e Tecnè (21 e 29 marzo e 1 aprile).

Il confronto tra le coalizioni
Al 3 aprile 2025 la situazione delle coalizioni è la seguente:
- centro-destra – 47,9%;
- centro-sinistra – 30,7%;
- Movimento 5 Stelle – 12,1%;
- Terzo Polo – 5,2%;
- altri – 4,1%.
La situazione alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024:
- centro-destra – 46,4%;
- centro-sinistra – 32,1%;
- Movimento 5 Stelle – 9,8%;
- Terzo Polo – 7,1%;
- altri – 4,7%.
Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:
- centro-destra – 43,8%;
- centro-sinistra – 26,1%;
- Movimento 5 Stelle – 15,4%;
- Terzo Polo – 7,8%;
- altri – 6,9%.
Chi vincerebbe se si votasse oggi
Se oggi si tornasse alle urne ci ritroveremmo una situazione fotocopia rispetto a quella prodotta dalle elezioni politiche del 25 settembre 2022, con l’asse di centro-destra al 47,9% e i partiti di centro-sinistra al 30,7%.
Il campo largo, se venisse riesumato, (Pd + M5S) varrebbe il 42,8%.
Tutte le opposizioni unite, che qualcuno ama definire Campo larghissimo, varrebbero il 48%.
Chi resterebbe fuori dal Parlamento
Se si votasse oggi, la legge elettorale Rosatellum lascerebbe fuori dal Parlamento tutti quei partiti che, senza partecipare a coalizioni, non raggiungono il 3%:
- salvi Fratelli d’Italia, Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega e Alleanza Verdi e Sinistra;
- fuori dal Parlamento Azione, Italia viva, +Europa e Noi Moderati.
L’astensionismo
Il partito del non voto è sempre fortissimo nei sondaggi politici: secondo la rilevazione di Euromedia Research per Porta a Porta (6 marzo) gli indecisi sommati a chi sceglie la via dell’astensionismo valgono il 47,5% dell’elettorato.
Tirando le somme, tutte le cifre espresse in precedenza non vanno riferite al 100% degli aventi diritto di voto, ma al 52,5%.
Facendo un esercizio di fantasia, e considerando i risultati dei sondaggi tradizionali come un prodotto lordo al quale dover togliere l’astensionismo, ecco il peso netto di ciascun partito italiano:
- Astensione – 47,5%;
- Fratelli d’Italia – 15,2%;
- Partito Democratico – 11,9%;
- Movimento 5 Stelle – 6,4%;
- Forza Italia – 4,9%;
- Lega – 4,6%;
- Alleanza Verdi e Sinistra – 3,3%;
- Azione – 1,5%;
- Italia Viva – 1,3%;
- +Europa – 0,95%;
- Noi Moderati – 0,47%.