Gerald Ford: storia di un Presidente mai eletto

Quella di Gerald Ford è una storia molto particolare, che ha inizio dopo un vero e proprio terremoto politico negli Stati Uniti: ecco spiegato il suo particolare record

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Gerald Ford è probabilmente il Presidente degli Stati Uniti più sconosciuto, nonostante il suo mandato corrisponda con una fase cruciale del Paese. Il suo nome sarà per sempre legato, in ambito politico, a quello di Richard Nixon, considerando come sia stato il Presidente ad averlo sostituito dopo le dimissioni a seguito dell’inchiesta sullo scandalo Watergate. Ma cosa rende Ford così importante e, al tempo stesso, dimenticabile? È stato il primo Presidente USA non eletto dal popolo.

Come Ford divenne Presidente

Gerald Ford è stato il 38esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, in carica dal 1974 al 1977. È subentrato alla Casa Bianca dopo le dimissioni di Richard Nixon. Grande esperienza politica e profonda affidabilità, il che lo rendeva una scelta saggia per colmare il vuoto lasciato dall’ex leader.

Quel ruolo, però, avrebbe dovuto essere di diritto di Spiro Agnew, vicepresidente degli Stati Uniti al tempo del mandato di Nixon. L’uomo decise però di rassegnare le proprie dimissioni, accusato di corruzione e riciclaggio di denaro. Un film nel film, dopo i fatti del Watergate, dunque. Appellandosi al 25esimo emendamento della Costituzione, che prevede la nomina di un nuovo vice da parte del Presidente, si optò per Gerald Ford, dopo la prevista approvazione del Congresso.

Entrò così alla Casa Bianca un politico considerato generalmente un onesto lavoratore. Ciò di cui si aveva bisogno per ridare fiducia al popolo nell’istituzione ormai macchiata. Tutto ciò, però, ha generato un caso unico nella storia del Paese, considerando come Ford non abbia mai ottenuto alcun incarico attraverso regolari elezioni.

Polemiche e attentati

Uno dei motivi per i quali Gerald Ford verrà ricordato da una generazione di americani è di certo il suo approccio umile e sincero alla carica ricoperta. Un Presidente per caso, si potrebbe dire, che tentò d’essere il più diretto possibile con il popolo, mostrandosi a esso senza maschere.

Non mancarono però polemiche e gaffe. Su tutte quella relativa alla grazia concessa a Nixon. Ritenne inutile continuare ad accanirsi contro di lui, dal momento che era già stato escluso dalla vita politica. Sul fronte delle gaffe, invece, come dimenticare la sua goffaggine a Salisburgo, quando scivolò sulla scaletta dell’aereo. Era il 1975 e l’anno dopo danzò con la Regina Elisabetta II, ammettendo in seguito la grande difficoltà percepita: “Ho fatto confusione tra sua altezza e sua maestà”.

Come detto, però, il clima post Watergate non era affatto dei migliori, considerando anche la devastazione sociale portata dalla guerra in Vietnam e la crisi economica. Il “tradimento” di Nixon alla nazione fu la goccia che fece traboccare il vaso, portando molti a identificare la politica come il nemico.

Gerald Ford dovette così fronteggiare ben due attentati alla sua persona. Il primo avvenne nel 1975, quando un uomo gli puntò una pistola contro. Fondamentale l’intervento di uno dei poliziotti della scorta, che fermò appena in tempo l’aggressore. Il secondo tentativo fu invece da parte di una donna, che arrivò ad aprire il fuoco. Il suo proiettile però sfiorò soltanto il Presidente. L’attentatrice venne poi bloccata da un marine in pensione, che di fatto evitò un secondo tentativo alla vita di Ford.