Donald Tusk e la guerra in Ucraina: scontro tra bene e male

Donald Tusk non usa mezzi termini per esprimere il proprio giudizio in merito alla guerra in Ucraina: ecco i suoi progetti futuri

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Nessun dubbio sul sostegno della Polonia all’Ucraina. Il primo ministro polacco Donald Tusk lo ha ribadito più volte. Intende restare al fianco di Zelensky e del suo popolo. Vinte le elezioni nazionali di fine 2023, è certo di poter portare avanti questa sua visione politica. Nessun passo indietro, come confermato durante la sua visita a Kiev a gennaio 2024. Non soltanto un sostegno verbale e, dunque, politico, bensì estremamente pratico: “La Polonia è pronta a produrre e sostenere l’Ucraina con attrezzature e forniture”.

Gli investimenti della Polonia

Tusk e Zelensky hanno discusso di investimenti congiunti. Si è parlato di armi e munizioni, ovviamente, con il primo ministro polacco che ha spiegato come il suo Paese sia pronto a investire in aziende proprie e ucraine. Si lavorerà fianco a fianco per aumentare le rispettive capacità di difesa.

Tutto ciò dopo un 2023 non privo di polemiche. La liberalizzazione delle regole commerciali dell’Ue con l’Ucraina ha infatti generato un afflusso di prodotti incontrollato. Beni proposti a costi inferiori, che hanno inondato la Polonia e fanno calare nettamente la domanda di produzione nazionale. Un dramma per gli agricoltori.

Tutto ciò ha comportato l’azione da parte di camionisti polacchi, che lo scorso novembre hanno bloccato alcuni valichi di frontiera con l’Ucraina. Zelensky si è detto certo dell’intervento del governo per rimuoverli, ponendo l’accento sulle minacce alle nostre nazioni europee, pur comprendendo le ragioni di tali gesti.

Il premier polacco si è poi scagliato senza timori contro Orban, in merito al veto posto al pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina per 50 miliardi di euro: “Coloro che sostengono silenziosamente Putin stanno tradendo l’Europa in ogni modo, e saranno ricordati e non perdonati”.

Guerra in Ucraina

In un clima di tensione internazionale, in cui in tanti praticano l’equilibrio politico, Donald Tusk non si pone limiti nei suoi discorsi. Ne è la conferma il suo acceso discorso pronunciato a Kiev. Rivolgendosi a Putin, lo ha definito l’aggressore russo, evidenziando poi come per lui la battaglia contro il suo Paese rappresenti la questione politica numero uno.

Nulla è primario rispetto alla tutela della generale salvaguardia. Ha infatti espresso il suo pensiero in maniera onesta, spiegando d’essere giunto in Ucraina, di fatto, per la sicurezza della Polonia. Un messaggio chiaro lanciato anche al suo popolo, affinché capisca l’importanza del suo schierarsi su questo fronte.

Ha così definito la guerra una vera e propria lotta “tra il bene e il male”. Per poi continuare così: “La lotta contro l’aggressore russo è la questione numero uno. In realtà sono a Kiev anche per il bene della sicurezza polacca. Questa non è solo una questione dell’Ucraina. È una questione di sicurezza per l’intero mondo libero, e per la Polonia in particolare, se non altro per via della geografia”.

Al netto di alcuni “conflitti di interessi”, Polonia e Ucraina lavoreranno in pieno spirito d’amicizia, con l’intento di risolvere divergenze eventuali il prima possibile. Ha poi sottolineato la crucialità di generare una sensazione per la quale i polacchi siano i più affidabili alleati degli ucraini, “in questa battaglia mortale contro il male”.