Pensioni, impignorabilità sotto i 1000 euro. Come funziona

L'Inps ha fornito le indicazioni sui nuovi limiti di impignorabilità delle pensioni. Ecco cosa succede d'ora in poi.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Pierpaolo Molinengo, giornalista dal 2002, si occupa di fisco, tasse ed economia. Ha mosso i primi passi nella redazione di un mensile dedicato al mondo immobiliare, nel quale si è occupato di norme e tributi.

Le pensioni sono impignorabili fino a 1.000 euro: questa regola è stata stabilita dal Decreto Aiuti bis. Ma praticamente, questa norma, come va ad impattare sui contribuenti che mensilmente incassano il proprio assegno previdenziale? A cosa devono stare attenti i diretti interessati? Ma soprattutto, in consiste questa nuova tutela riservata alle persone che ogni mese ricevono la pensione?

A fornire dei chiarimenti sui limiti di impignorabilità delle pensioni fino a 1.000 euro è intervenuta la circolare n. 38 del 3 aprile 2023 dell’Inps, che ha fornito una serie di chiarimenti sulla soglia, che era stata stabilita dal Decreto Aiuti Bis. Secondo questa norma, i trattamenti previdenziali fino a 1.000 euro al mese non possono essere pignorati.

Pensioni, i nuovi limiti di impignorabilità

Il Decreto Aiuti Bis ha fissato il nuovo limite di impignorabilità delle pensioni. Questo importo, in estrema sintesi, corrisponde al doppio della misura massima dell’assegno sociale, a cui viene imposto un limite minimo pari a 1.000 euro. Su questo tema, per fornire le istruzioni utili ai pensionati e alle parti in causa, l’Inps ha provveduto a dare le indicazioni necessarie attraverso la circolare n. 38, che è stata pubblicata lo scorso 3 aprile 2023.

Il nuovo limite, che è stato posto a 1.000 euro, decorre dallo scorso 22 settembre 2022. Coinvolge anche i procedimenti esecutivi pendenti, quelli, per intenderci, per i quali non risulti ancora essere stata notificata direttamente all’Inps l’ordinanza di assegnazione. Questo atto, è bene ricordarlo, rappresenta l’ultimo capitolo dell’esecuzione forzata.

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