Con la circolare n.78 del 3 luglio 2024, l’Inps ha fornito nuove istruzioni riguardanti le pensioni anticipate. Con la nota ha introdotto delle significative variazioni nel calcolo e nei requisiti per l’accesso. Una mossa che è parte dell’applicazione dell’articolo 1 (commi 157 a 163) della legge di Bilancio 2024.
Le modifiche riguardano principalmente gli iscritti alle diverse casse pensioni, tra cui la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), la Cassa per le pensioni ai sanitari (Cps), la Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi) e la Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari e ai coadiutori (Cpug).
Pensioni retributive: nuove aliquote di rendimento
Dal 1° gennaio 2024, le pensioni liquidate con il sistema retributivo per anzianità inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995 saranno calcolate con un’aliquota del 2,5% per ogni anno di anzianità contributiva. Si tratta di una semplificazione, che sostituisce il precedente sistema di multiple aliquote e introduce una singola aliquota di calcolo del 2,5% per ogni anno di anzianità per i lavoratori ex statali.
Invece per le pensioni con anzianità pari o superiori a 15 anni al 31 dicembre 1995, si continueranno ad applicare le aliquote della tabella A della legge n. 965 del 1965 e della tabella A della legge n. 16 del 1986 per gli iscritti alla Cpug.
Infine le nuove aliquote non si applicano a coloro che:
- maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2023;
- in caso di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o servizio;
- per collocamento a riposo d’ufficio.
Attenzione: questa deroga è valida anche per la pensione dei lavoratori precoci.
Dal 1° gennaio 2024, le domande di riscatto saranno calcolate utilizzando le nuove aliquote di rendimento per anzianità contributive inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995. Per le anzianità pari o superiori a 15 anni, continueranno a valere le aliquote precedenti. Il doppio calcolo assicura che il trattamento pensionistico non risulti superiore a quello determinato secondo la normativa vigente al 31 dicembre 2023.
Riduzioni per l’uscita anticipata
Un aspetto cruciale delle nuove disposizioni è la riduzione del trattamento pensionistico per chi opta per il pensionamento anticipato rispetto all’età di vecchiaia fissata a 67 anni. Al contrario, per gli iscritti alla Cps e per gli infermieri iscritti alla Cpdel, la riduzione è attenuata di un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile.
Un’altra importante novità in merito alle pensioni anticipate riguarda le decorrenze. Per i requisiti maturati entro il 31 dicembre 2024, la pensione decorre tre mesi dopo la maturazione dei requisiti contributivi.
Il periodo di attesa aumenta progressivamente:
- quattro mesi per i requisiti maturati entro il 31 dicembre 2025;
- cinque mesi entro il 31 dicembre 2026;
- sette mesi entro il 31 dicembre 2027;
- nove mesi a partire dal 1° gennaio 2028.
Gli effetti sui trattamenti pensionistici
Le nuove disposizioni incidono in maniera significativa sui trattamenti pensionistici. Le modifiche delineate dalla circolare Inps numero 78 del 3 luglio 2024, introducono una semplificazione e una razionalizzazione del calcolo delle pensioni anticipate. L’obiettivo è di incentivare il posticipo del pensionamento per alcuni gruppi di lavoratori e garantire un trattamento equo e sostenibile a lungo termine.
La nuova aliquota unica del 2,5% per ogni anno di anzianità per gli ex statali rappresenta una innovazione rispetto al sistema precedente, mirata a rendere più prevedibile il calcolo delle pensioni.