Prezzi alti per gli aumenti di luce e gas: effetto domino sulla spesa

Anche se i rincari di luce e gas si sono attenuati, la spesa quotidiana resta cara. L’effetto domino dei costi energetici pesa ancora su alimentari, servizi e trasporti

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 31 Maggio 2025 13:40

Nel 2024 i prezzi sono rimasti alti, anche se i rincari di luce e gas si sono attenuati rispetto al biennio precedente. È quanto emerge dalla relazione annuale di Bankitalia, che analizza gli effetti a catena dell’aumento dei costi energetici registrato tra il 2021 e il 2023. Il caro bollette non ha inciso solo sulle famiglie in modo diretto, ma ha generato un effetto domino su tutta la spesa quotidiana, contribuendo a una crescita diffusa dei prezzi al consumo.

Chi paga il prezzo più alto sono le famiglie a reddito medio-basso, che spendono gran parte del loro budget in beni essenziali. Anche ora che il prezzo di energia elettrica e gas si è ridotto rispetto ai picchi del 2022, il livello dei prezzi resta elevato, con un’inflazione che fatica a rientrare.

Rincari di luce e gas hanno alzato tutti i prezzi

Secondo Bankitalia, i rincari energetici hanno colpito in modo trasversale settori chiave come:

  • alimentari;
  • trasporti;
  • edilizia;
  • logistica;
  • ristorazione.

Tutti comparti che, essendo energivori, hanno riversato i loro costi sui consumatori. Il risultato è che beni come pane, pasta, latte, carne, ma anche servizi come affitti, trasporti urbani e bollette condominiali, hanno continuato a salire di prezzo.

Le imprese, per far fronte ai costi maggiori, hanno adeguato i listini. Anche quando l’energia ha iniziato a costare meno, i prezzi al dettaglio non sono scesi con la stessa velocità. Un meccanismo che Bankitalia definisce “inerzia inflazionistica”.

L’effetto domino colpisce ancora

Il caro energia ha quindi ridotto il potere d’acquisto. Bankitalia segnala che i nuclei familiari hanno ridotto i consumi per far fronte al carovita: si spende meno in ristoranti, tempo libero, vacanze, ma anche su alcuni generi alimentari.

Secondo l’analisi, questo freno alla spesa ha un impatto diretto sulla crescita del Paese, proprio mentre si tenta di rilanciare i consumi interni. L’inflazione energetica, pur attenuata, ha lasciato una scia lunga, che rende ancora oggi più difficile l’equilibrio nei bilanci familiari.