Sardegna, continuità territoriale prorogata: i voli a prezzi più bassi

La continuità territoriale per la Sardegna è stata prorogata fino ad aprile 2026. La decisione del Ministero e della Regione: cosa cambia per i passeggeri e quali sono i prossimi passaggi verso il nuovo bando.

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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La continuità territoriale da e per la Sardegna è stata ufficialmente prorogata fino ad aprile 2026. Una notizia importante per i cittadini dell’isola, soprattutto per quelli che viaggiano frequentemente da e verso la regione. Garantirà, almeno per i prossimi mesi, la stabilità dei collegamenti aerei con le principali città del continente, Roma e Milano.

Si tratta di una decisione cruciale, che si inserisce in un contesto politico e istituzionale complesso, tra polemiche, accuse e smentite, ma che – al di là dei toni accesi – offre una certezza: i collegamenti agevolati non subiranno interruzioni.

Cos’è la continuità territoriale e perché è importante per la Sardegna

Per continuità territoriale è un principio sancito dall’Unione Europea per garantire che le zone svantaggiate geograficamente, come le isole, abbiano collegamenti aerei stabili, frequenti e a prezzi accessibili per i residenti, per superare il divario con le altre regioni.

In pratica Stato e Regione intervengono per calmierare i prezzi dei biglietti aerei per i residenti sardi e alcune categorie specifiche.

Consente a chi vive nella regione di viaggiare verso le principali città italiane a tariffe calmierate (come avviene per Lampedusa e Pantelleria) e con una frequenza adeguata, altrimenti non garantita dal libero mercato a causa della scarsa redditività delle rotte.

Senza questo meccanismo, i costi dei voli per i sardi rischierebbero di diventare proibitivi, limitando fortemente la possibilità di spostarsi per motivi di lavoro, studio, salute o turismo.

La proroga fino al 2026: cosa succede ora

Secondo quanto comunicato dal Ministero dei Trasporti e dalla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, i servizi di continuità territoriale verranno prorogati fino ad aprile 2026, permettendo di mantenere invariato il regime attuale.

Per il prossimo anno è prevista la pubblicazione di un nuovo bando di gara per assegnare le rotte, ma si tratta di un meccanismo che richiede tempo e procedure complesse.

Nell’attesa si continuerà con le stesse condizioni e compagnie attualmente operative, ovvero:

  • AeroItalia – in esclusiva da Cagliari per Roma e Milano e da Olbia per Milano;
  • Volotea – da Olbia per Roma;
  • ITA Airways – in esclusiva da Alghero per Roma e Milano.

Perché non è stato fatto un nuovo bando

Un altro elemento determinante nella dilatazione dei tempi per il nuovo bando è rappresentato dalla necessità di un confronto tecnico con la Commissione Europea.

Quest’ultima, infatti, deve approvare il capitolato della gara ed sta valutando le condizioni stabilite dalla Regione Sardegna e dal Ministero dei Trasporti.

Secondo quanto riferito da Todde, dato che la nuova Commissione si è insediata solo a dicembre 2024, in questi mesi l’assessorato ai Trasporti ha lavorato intensamente per ottenere una risposta entro la fine di luglio 2025.

In quest’ottica, la proroga delle misure attuali si è resa indispensabile, come riferito dalla stessa presidente di Regione:

Poiché i tempi non consentivano l’entrata in vigore di un nuovo bando entro ottobre 2025, è stata negoziata con il Ministero una proroga fino ad aprile 2026, che è stata concessa.

Una volta ricevuto il via libera dalla Commissione Europea, la Regione convocherà la Conferenza di Servizi con il Ministero dei Trasporti e l’Enac per approvare il nuovo decreto ministeriale che accompagnerà la pubblicazione dei bandi.

La nuova gara dovrà ridefinire modalità di assegnazione, frequenze, tariffe e contributi per assicurare collegamenti efficienti e sostenibili con il resto d’Italia.

Questa fase sarà decisiva per comprendere se verranno introdotti cambiamenti nella copertura delle tratte, magari aprendo a una maggiore concorrenza o rivedendo i criteri economici per assicurare maggiore qualità ai servizi offerti.

Accordo difficile con le compagnie aeree

Il meccanismo della continuità territoriale ha sempre sollevato un delicato problema di equilibrio: garantire un servizio di trasporto efficiente, continuativo e a costi sostenibili, sia per i cittadini che per le finanze pubbliche.

L’aumento dei costi operativi delle compagnie, legati in particolare al prezzo del carburante aereo e alla gestione aeroportuale, impone un’attenta revisione dei modelli economici.

Ne deriva un bando poco attrattivo per i vettori, che rischia di lasciare rotte scoperte, oppure l’assegnazione d’ufficio a operatori che poi non garantiscono gli standard richiesti, con conseguenze dirette su puntualità, affidabilità e qualità del servizio.