Chiude per sempre un altro storico marchio di pasta italiano?

La Buitoni chiude la produzione nello stabilimento di Sansepolcro dove tutto ebbe inizio, ma i prodotti rimangono sul mercato

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il marchio Buitoni sopravvive, ma non verrà più prodotto nello storico pastificio di Sansepolcro, dove nacque nell’800. Cessa, infatti, la concessione della Nestlé al gruppo Newlat Food Spa che nello stabilimento aretino produceva dal 2008 la pasta secca e i prodotti da forno. Ma la multinazionale titolare del logo tiene a sottolineare che “Buitoni opera e continuerà a operare in Italia e all’estero con i suoi prodotti storici e iconici del made in Italy”.

Addio allo storico marchio Buitoni? Concessione non rinnovata

La precisazione della Nestlé Italia arriva dopo la diffusione della notizia da parte della stampa “della fine del marchio Buitoni” che, come si legge nella nota del colosso svizzero, “quest’oggi è del tutto destituita di fondamento”. La multinazionale si è, infatti, impegnata a non venderlo almeno per 18 mesi, allo scadere dei quali prenderà una decisione in merito.

La Newlat Food Spa che deteneva la licenza non ha rinnovato la concessione del logo dopo 13 anni. La scelta sarebbe stata motivata sia dall’elevato costo delle royalties da versare a Nestlé, circa 1,7 milioni all’anno per un totale di 22 milioni di euro, sia per la volontà di puntare sui propri brand come Delverde, ritenuto con un posizionamento più alto (qui per scoprire le 10 migliori marche di pasta del 2021).

La licenza, alla seconda concessione dopo una prima di durata decennale, è andata in scadenza come previsto dagli accordi sui termini naturali del contratto, stabiliti il 31 dicembre 2020 riguardo i Paesi extra Ue e per il 31 dicembre 2021 per i Paesi Ue.

Già all’epoca dello sbarco in Borsa nel 2019, la società di proprietà dell’imprenditore Angelo Mastrolia aveva annunciato, infatti, di essere pronta a rinunciare al brand Buitoni, nonostante fino a oggi abbia originato un fatturato pari a circa il 16% del totale.

Addio allo storico marchio Buitoni? La produzione nello storico pastificio di Sansepolcro

La Newlat Food Spa è un’azienda attiva nel settore agroalimentare con i marchi Dalverde, Polenghi e Giglio, che nel 2008 aveva rilevato da Nestlé lo stabilimento di Sansepolcro per la produzione di pasta secca, pasta secca all’uovo e prodotti da forno.

Nella storica fabbrica in provincia di Arezzo, è stata riconfermata la produzione di pasta secca con il logo Buitoni soltanto per il mercato tedesco, mentre il pastificio continuerà l’attività con gli altri brand, con una capacità produttiva di 96mila tonnellate di pasta e 22.400 tonnellate di prodotti da forno all’anno.

Il marchio Buitoni continuerà ad essere utilizzato sulle pizze surgelate prodotte nello stabilimento di proprietà Nestlé aperto recentemente a Benevento e su paste fresche, paste ripiene, salse fresche, basi gluten free, basi liquide prodotti in altri stabilimenti.

Addio allo storico marchio Buitoni? La storia dell’azienda

Proprio da Sansepolcro è partita nel 1827 la storia di uno dei marchi più noti dell’industria della pasta in Italia, con l’apertura del pastificio da parte dei fondatori Giovan Battista Buitoni e Giulia Boninsegni, barbiere 58enne e ricamatrice 38enne, in quello che era ancora il Granducato di Toscana.

Un’impresa familiare portata avanti per generazioni allargandosi con la produzione, accanto alla pasta, anche del cioccolato, fino alla nascita di un altro storico marchio italiano nel 1907, su iniziativa di Francesco Buitoni insieme a Luisa Spagnoli: la Perugina.