La valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale italiano sono spesso affidate a enti pubblici e fondazioni. C’è però un fenomeno imprenditoriale che si realizza con sempre più frequenza. Aziende private si fanno carico di iniziative che mirano a conservare e rendere accessibili luoghi di grande valore storico e artistico con investimenti mirati.
Il Monastero di Torba: un bene da proteggere
Il Monastero di Torba, situato a Castelseprio, in provincia di Varese, rappresenta uno degli esempi più significativi del patrimonio tutelato dal FAI. Donato alla fondazione nel 1977, questo complesso storico è immerso in un parco archeologico di grande fascino, riconosciuto anche come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il complesso monastico, costruito attorno a una torre millenaria con interni affrescati, testimonia le stratificazioni storiche e artistiche che hanno caratterizzato la vita religiosa e civile del territorio.
Già oggi il Monastero di Torba è accessibile anche alle persone cieche e ipovedenti, grazie a un percorso di visita tattile che permette di esplorare le varie fasi evolutive dell’area e apprezzare i dettagli decorativi attraverso strumenti come tavole visivo-tattili e audiodescrizioni.
Un esempio, quello del Monastero di Torba, di questo asse pubblico privato. Frutto del recente sostegno offerto da ZEISS al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, è ampliato anche ad altri luoghi di intesse culturale.

ZEISS, azienda nel settore dell’ottica e dell’innovazione tecnologica, ha deciso di affiancare il FAI con un progetto che unisce la tutela di un importante bene storico alla promozione dell’accessibilità culturale per persone nonvedenti e ipovedenti. Questa collaborazione si inserisce in un percorso più ampio che vede i privati investire risorse e competenze per la salvaguardia del patrimonio artistico, con un’attenzione particolare al coinvolgimento sociale e all’inclusività.
L’arte alla portata di tutti
Secondo l’ISTAT e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia vivono oltre 1,5 milioni di persone ipovedenti e circa 220.000 ciechi. Si tratta di una fascia di popolazione spesso esclusa, di fatto, dall’esperienza diretta del patrimonio artistico e paesaggistico.
Per rispondere a questo bisogno, l’azienda sostiene anche un’iniziativa più ampia per l’accessibilità culturale, che prevede l’introduzione di strumenti dedicati alle persone nonvedenti e ipovedenti in nove siti FAI distribuiti sul territorio italiano. L’obiettivo è consentire a tutti di fruire del patrimonio storico e artistico in modo autonomo, grazie a supporti visivo-tattili, testi in Braille e a caratteri ingranditi, audiodescrizioni e percorsi sensoriali guidati. Il Monastero di Torba, ad esempio, propone già un percorso tattilo-sensoriale che permette di leggere affreschi e strutture architettoniche attraverso il tatto e l’ascolto.
I nove beni FAI coinvolti in questo progetto sono:
- Casa Macchi a Morazzone (VA);
- Villa Necchi Campiglio a Milano;
- Castello di Masino a Caravino (TO);
- Negozio Olivetti a Venezia;
- Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD);
- Memoriale Brion ad Altivole (TV);
- Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE);
- Villa Gregoriana a Tivoli (Roma);
- Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce.
L’importanza degli investimenti privati per il patrimonio pubblico
L’iniziativa di ZEISS con il FAI evidenzia un modello di collaborazione virtuosa molto diffusa all’estero. Investimenti privati contribuiscono alla tutela e alla valorizzazione di luoghi che fanno parte del patrimonio collettivo. Sicuramente un investimento di ritorno di immagine, di brandizzazione, che però si trasforma in un impegno che porta benefici concreti per la comunità, migliorando l’accesso alla cultura e creando nuove opportunità di fruizione inclusiva.
Una sorta di visione olivettiana nella gestione dell’azienda con una strategia di responsabilità sociale che punta a creare un plus per il territorio attraverso azioni concrete come la riduzione delle emissioni, il ricorso alle energie rinnovabili e l’attenzione alle persone in situazioni di fragilità.
Il progetto a favore del Monastero di Torba e degli altri siti FAI rappresenta un esempio tangibile di come i privati possano investire nel pubblico per garantire la salvaguardia e la fruizione del patrimonio culturale a beneficio di tutti. La sinergia tra aziende e fondazioni senza scopo di lucro si traduce così in un sostegno concreto alla cultura, al territorio e alla crescita inclusiva della società.