Cos’è il Ministero della Sovranità alimentare e cosa significa

Francesco Lollobrigida, dirigente di FdI e cognato di Giorgia Meloni, è il nuovo ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare

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Redazione

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Francesco Lollobrigida, ex capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, è stato scelto da Giorgia Meloni per ricoprire il ruolo di ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Cambia dunque il nome del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. La svolta è stata accolta da una parte con ironia, con battute e commenti pungenti da parte delle opposizioni, e dall’altra con entusiasmo, soprattutto dalle associazioni di settore che difendono il cibo Made in Italy e le produzioni nostrane. Tra i compiti del nuovo ministro ci sarà anche quello di far capire cos’è la sovranità alimentare ai cittadini.

Chi è Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare

Nato a Tivoli nel 1972, Francesco Lollobrigida è laureato in Giurisprudenza. È imparentato con Gina Lollobrigida, sorella del nonno paterno, e anche con la premier. È infatti sposato con Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio e militante di Alleanza Nazionale, da cui ha avuto due figlie, Rachele e Vittoria. È dunque il cognato di Giorgia Meloni.

È entrato in politica da giovanissimo nel Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, diventando capo della sezione della provincia di Roma fino al 1995. Durante il servizio militare nell’Aeronautica, è eletto come membro del Coir.

Francesco Lollobrigida è stato consigliere comunale di Subiaco dal 1996 al 2000, responsabile nazionale di Azione Studentesca dal 1997 al 1999, consigliere provinciale di Roma dal 1998 al 2003. Dal 2005 al 2006 è stato assessore a Sport, cultura e turismo del comune di Ardea.

Nel 2005 si è candidato alle elezioni regionali nel Lazio con Alleanza Nazionale senza venire eletto. L’anno dopo subentra al dimissionario consigliere regionale Andrea Augello, entrato in Senato dopo le elezioni politiche del 2006. Nel 2008 Francesco Lollobrigida è diventato presidente della sezione provinciale di Roma di AN, tenendo lo stesso incarico anche nel Popolo della Libertà dal 2010 al 2012.

Nel 2010 entra nella giunta della Regione Lazio guidata da Renata Polverini, diventando fino al 2013 assessore alla Mobilità e ai trasporti. Il 20 dicembre 2012 ha abbandonato il Popolo della Libertà insieme alla cognata Giorgia Meloni per fondare Fratelli d’Italia. Nel 2018 è stato eletto alla Camera dei Deputati con FdI, diventando il capogruppo del partito a Montecitorio. È stato rieletto nel 2022, ricevendo la nomina di ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Qua tutti gli altri ministri del governo Meloni.

Che cosa significa il termine “sovranità alimentare” e perché fa discutere

Il cambio di nome del Ministero ha causato molte polemiche. C’è chi lo ha accolto con sarcasmo, chiedendosi se saranno messi al bando i cibi provenienti dall’estero, e chi invece lo ha criticato pesantemente per via delle associazioni con la politica conservatrice di Giorgia Meloni e della coalizione di destra.

In realtà il sovranismo politico ha ben poco a che fare con il termine sovranità alimentare. In Francia, ad esempio, è stato il governo Borne, a trazione centrista, a rinominare il dicastero delle politiche agricole e facendolo diventare il Ministère de l’agriculture et de la Souverainité Alimentaire nel maggio del 2022.

Il termine fu coniato nel 1996 da Via Campesina, un’organizzazione internazionale non governativa composta da piccole e medie imprese di oltre 80 Paesi, impegnata per la sostenibilità dell’agricoltura e la lotta allo sfruttamento dei territori e delle persone da parte delle multinazionali. Negli anni la sovranità alimentare è entrata nel vocabolario di istituzioni ed enti governativi di tutto il mondo.

Indica un modello nuovo di gestione delle risorse naturali, che deve avere come priorità la soddisfazione delle esigenze alimentari e il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, e non la massimizzazione del profitto. Punta inoltre a ridurre la distanza tra fornitori e consumatori, combattere gli sprechi e valorizzare le conoscenze tradizionali sulla produzione del cibo.

Il cambio di nome del Ministero dell’Agricoltura e l’aggiunta del termine sovranità alimentare sono stati accolti positivamente dalle associazioni di settore come Coldiretti, che hanno letto dietro questa svolta l’intenzione di destinare più fondi a tutelare i produttori locali e il patrimonio alimentare Made in Italy.

Effettivamente Giorgia Meloni si è espressa negativamente nei confronti del Nutri-Score, come vi abbiamo spiegato qua. Si tratta di un’etichetta sul cibo, inventata in Francia, che potrebbe penalizzare alcuni prodotti nostrani dando una falsa percezione di qualità o bontà. Se dovesse diventare obbligatorio, il Nutri-Score “boccerebbe” ben 10 ricette della tradizione italiana. Ne abbiamo parlato qua.