Sua altezza il cashmere, la fibra più calda e nobile che esista

Facciamo insieme un viaggio alla scoperta delle origini del cashmere avventurandoci tra storia e contemporaneità, brand esclusivi e marchi di alta qualità

Foto di Paolo Gelmi

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Per conoscere bene da dove abbia origine il cashmere bisogna fare un passo a ritroso nelle antiche comunità di pastori dell’Asia centrale, dove la preziosissima fibra inizialmente veniva utilizzata solo come protezione naturale dal freddo e altre avversità climatiche. La storia di questa eccellente materia ricavata dal vello di una specie particolare di capre, dette “capre cashmere”, ha origine nei paesi orientali come la Mongolia, l’Iran, la Russia, l’Afghanistan, la Turchia, la Cina e l’India. Solo dal secolo scorso questa lana pregiata ha conquistato tutto il mondo per le sue caratteristiche di calore, morbidezza e leggerezza e, per questo motivo, la “capra cashmere” ha cominciato ad essere allevata anche in paesi diversi da quelli di origine, ad esempio in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Regno Unito e Francia.

Una delle differenze che possiamo riscontrare tra lana comune e cashmere, oltre alle caratteristiche prettamente intrinseche e tecniche (che renderà particolarmente felici gli amanti degli animali), è che la capra non viene tosata in modo invasivo, ma si aspetta pazientemente che in primavera il pelo venga perso naturalmente, raccolto e solo dopo lavorato dall’uomo. Un’altra interessante sua positiva peculiarità è che non necessita di ammorbidente per mantenere la sua sofficità, che al contrario aumenta ad ogni ulteriore lavaggio. Questo è dovuto al fatto che la lanolina fa parte integrante della fibra, per cui non viene dispersa come al contrario avviene con la lana normale.

Collezione Brunello Cucinelli FW 22/23
Fonte: Ufficio stampa
Collezione Brunello Cucinelli FW 22/23

Gli stilisti italiani hanno dato il maggior contributo affinché col tempo aumentasse la sua notorietà e diventasse la fibra elegante e raffinata che è oggi. Loro Piana è stato uno dei primi brand a capirne la valenza, la grande capacità di proteggerci dal freddo e la predisposizione assoluta al piacere del tatto, tanto da dedicargli buona parte delle sue collezioni, declinandolo in vari modi e utilizzando la sua variante più raffinata, ossia il “cashmere mongolo” o “baby cashmere”.

La domanda che solitamente i consumatori si pongono è come capire se il nostro capo d’abbigliamento sia realmente 100% cashmere. La cosa essenziale è leggere attentamente le etichette. La legge in questo senso ha messo delle regole precise sulla composizione di un capo, stabilendo che per essere considerato puro non può essere contaminato con altre fibre, neppure quelle pregiate come la lana d’angora, la vigogna o il guanaco. Un altro accorgimento da poter adottare è capirne la provenienza, anche se, come abbiamo detto, le capre ormai vengono allevate in molti paesi del mondo, per cui questo dato non è strettamente determinante. Ultima cosa rilevante è il saper distinguere etichette originali da etichette false. Occhio alle contraffazioni.

Oltre al già citato e noto Loro Piana, molti altri brand propongono un vero ed esclusivo total look utilizzando il cashmere. Si spazia dalle maglie ai guanti, dai cappelli alle sciarpe, fino ad arrivare a cappotti, giubbotti e pantaloni. Tra questi non possiamo non citare Brunello Cucinelli cha da anni ci propone il cashmere in svariate ed eleganti creazioni dal profumo contemporaneo, atte a soddisfare anche i consumatori più esigenti. Ancora, abbiamo Malo che da ben mezzo secolo si è specializzata nella produzione di maglieria in cashmere mongolo, offrendoci una variegata scelta tra modelli classici e moderni. Alla lista si deve senz’altro aggiungere Ballantyne che, con il suo un marchio storico, produce i suoi capi in Scozia, creando le famosissime maglie a intarsi che vengono realizzate con telai a lavorazione manuale, dove occorrono almeno 15 ore di lavoro per ognuna.

Fonte: Ufficio stampa
Collezione Saisei Cashmere FW22/23

Per finire menzioniamo Gucci con maglie decisamente glamour, Prada e il suo un passamontagna con logo totalmente realizzato in cashmere e Chanel che nel suo catalogo propone un cappotto in cashmere rosa, beige e borgogna. Un discorso a parte si merita Saisei Cashmere, azienda tutta Made in Italy con sede nelle Marche, che propone lavorazioni uniche ponendo un’attenzione particolare al dettaglio, alla lavorazione e allo stile. Sappiamo molto bene che il cashmere spesso ha dei costi quasi proibitivi, ma non temete, esistono anche brand più economici come H&M o Zara, le quali offrono delle valide alternative accessibili a chiunque.

Per Natale regalare o indossare un capo in cashmere non può che rendere più caldo ed elegante questo importante momento dell’anno. Basta solo saper affrontare la difficile decisione di scegliere tra opzioni che sono una più bella dell’altra. A voi l’arduo compito.