Pietro Loro Piana, cos’è l’antica “fibra degli dei”

Cashmire e non solo: la rivoluzione apportata dal geniale ingegnere e imprenditore. Alla scoperta dei suoi tessuti di pregio

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pietro Loro Piana è stato un ingegnere e ben noto imprenditore, nato a Treviso nel 1883 3 deceduto nel 1941. Il suo cognome è celebre nel mondo, essendo il fondatore dell’omonima società tessile. Suo il merito d’aver importato nel territorio biellese la tradizione laniera. Un ambito nel quale la sua famiglia era impegnata da decenni.

Con Pietro Loro Piana si attua però una rivoluzione. Sostenitore dello sviluppo ingegneristico, trova il modo corretto per applicarlo al suo processo produttivo. Un duro lavoro che lo ha condotto ala fondazione della società Ing. Loro Piana & C, che è poi divenuta Loro Piana s.p.a., tra le maggiori società di produzione di capi d’abbigliamento in cashmere al mondo.

Il sogno di Pietro Loro Piana

La parola d’ordine dell’azienda creata da Pietro Loro Piana è qualità. Il lusso è una derivazione della bontà del prodotto e della cifra stilistica delle creazioni. Un vanto per il made in Italy, considerando come la lavorazione dei tessuti sia rimasta nel tempo di stampo nostrano. A mutare è stata invece la provenienza delle materie prime, sempre più internazionale.

La famiglia Loro Piana, infatti, procede a individuare i tessuti di maggior pregio, da lavorare e proporre sul mercato, da Mongolia, Cina, Nuova Zelanda, Australia e Perù. Di tempo ne è trascorso dalla creazione di tutto ciò da parte di Pietro Loro Piana, con l’ingresso nel gruppo internazionale LVMH. Un passaggio che non ha però modificato in alcun modo l’essenza del brand.

La fibra degli dei

Loro Piana è un marchio specializzato nel cashmere, come detto. Si tratta del sottovello della Capra hircus, chiamata a sopravvivere a condizioni climatiche estreme. Al fine di resistere alle basse temperature, il suo pelo grossolano vanta al di sotto uno strato fine, incredibilmente morbido, che viene perso all’arrivo della stagione più mite, generalmente a maggio.

I pastori procedono allora a pettinare delicatamente gli animali, ricavando questa porzione sottostante. Processo attuato anche con i cuccioli, nei primi 12 mesi di vita. È da loro che gli allevatori che collaborano con Loro Piana ottengono il baby cashmere, caratterizzato per un’essenza ancora più morbida e fine.

Ben più affascinante è però la cosiddetta “fibra degli dei”, che probabilmente è sconosciuta ai più. È il pelo dell’animale che gli Inca definivano la Vicuña, che in italiano è la vigogna. Quanto ottenuto era così raro e pregiato da essere riservato all’imperatore.

Si tratta di un camelide, che generalmente vive oltre i 4mila metri d’altitudine sulle Ande. Anche in questo caso il rigore delle temperature invernali ha portato allo sviluppo di una fibra fine, morbida ma resistente. In primavera si effettua la tosa, che avviene però ogni due anni.

Tutto ciò contribuisce a rendere questo materiale estremamente raro, considerando anche la riduzione negli anni degli esemplari di questa specie. Dopo secoli di stermini, il governo peruviano proibì la commercializzazione della fibra, fino all’accordo stipulato proprio da Loro Piana nel 1994.

Una conquista considerevole, che aiuta a comprendere perché il marchio italiano sia leader nel mondo. Rarità, qualità, efficienza italiana, maestria e originalità rappresentano le basi del brand, che vanta tessuti dal valore assoluto. Oltre a quelli già riportati, ne segnaliamo altri tre:

  • The Gift of Kings: lana nobile da pecore merino selezionate in Australia e Nuova Zelanda;
  • Pecora nera: pecora nera merino neozelandese dal pelo soffice, resistente e leggero;
  • The Lotus Flower: fibra ottenuta dal fiore di loto. Materiale più delicato del lino e del cotone, ingualcibile, estremamente leggero e ottenuto dalla collaborazione con le maestre birmane.