Tasse ridotte su premi di produzione, straordinari e indennità per le aziende che aumentano assunzioni e produttività. È una delle ipotesi allo studio della ministra Marina Elvira Calderone nel Decreto lavoro atteso sul tavolo del Cdm entro le prossime settimane per semplificare i contratti e snellire le procedure di reclutamento del personale.
Decreto lavoro, meno tasse a chi produce di più e assume: l’ipotesi
Già in audizione al Senato la ministra Calderone aveva espresso la volontà di estendere la riduzione dal 10% al 5% dell’imposta sostitutiva all’Irpef e alle addizionali regionali e comunali sulle somme erogate sotto forma di premi di produttività, come previsto dalla Legge di Bilancio, anche ad altre voci tra cui straordinari e indennità aggiuntive.
Lo ha spiegato la stessa responsabile del Lavoro in un’intervista al Messaggero, nella quale presenta le opzioni prese in considerazione per modificare i criteri stabiliti nel cosiddetto “Dl Dignità” del primo governo Conte e rendere i contratti a tempo determinato più flessibili con l’obiettivo di fare diventare più semplici le assunzioni.
Secondo la ministra le norme in vigore “hanno evidenziato criticità nella risposta al mercato del lavoro, che si risolvono in una mancata tutela di lavoratori e imprese. Il mondo con cui ci confrontiamo è estremamente mutevole; le regole devono poter assecondare queste continue transizioni, senza pregiudicare i diritti dei lavoratori“.
Rispetto all’intervento annunciato sulla causale dei contratti di lavoro, la titolare del dicastero del Lavoro ha precisato che si sta discutendo l’intenzione di rivederla e non eliminarla “lasciando alla contrattazione collettiva il compito di individuare le causali specifiche per proroghe e rinnovi” (qui avevamo parlato di cosa può cambiare con il passaggio a un contratto a tempo determinato con meno vincoli).
Stando alle ultime ipotesi, il Governo di Giorgia Meloni starebbe pensando di lasciare decidere ai sindacati tramite la contrattazione nazionale con le aziende, se fissare il limite dell’estensione dei contratti senza causale a 24 o a 36 mesi (qui tutte le novità sui contratti della scuola con gli aumenti ai professori mentre qui abbiamo parlato del rinnovo del contratto nel settore della sanità).
Decreto lavoro, meno tasse a chi produce di più e assume: gli obiettivi
Calderone ha fissato l’obiettivo di alleggerire della troppa burocrazia la normativa sul mondo del Lavoro introdotta dal ”Decreto Trasparenza’, semplificando i contratti con il rimando agli accordi collettivi, come già previsto dalla direttiva europea che “avrebbe permesso di evitare la produzione di una informativa per il lavoratore di dimensioni abnormi (oltre 30 pagine) che di fatto ripete quanto contenuto nel Ccnl di riferimento”.
“Un esempio per tutti – ha detto la ministra – non chiedere all’azienda o al lavoratore dati che la P.A. ha già in suo possesso. Grazie all’interoperabilità tra le banche dati di enti pubblici previdenziali e assicurativi è possibile diminuire sensibilmente il numero di oneri burocratici
“Escluderei il ritorno alle gabbie salariali. La strada non è quella della deroga ai contratti nazionali. Ci sono, però, dei margini per lavorare su meccanismi virtuosi di premialità” ha dichiarato ancora Calderoni, spiegando che “la contrattazione di secondo livello ha dato già ottimi risultati dove è stata sperimentata. Non vedo un motivo perché non possa essere incoraggiata, sia nel privato sia nel pubblico”.