La nuovissima Carta di Inclusione, nota anche come Carta Adi, è pronta per essere utilizzata. Attualmente, le 287mila famiglie che hanno ottenuto l’approvazione per le loro domande e risultano ora beneficiarie dell’Assegno di Inclusione stanno ricevendo un SMS dettagliato sul procedimento per ritirare la tessera. Questa carta sarà periodicamente ricaricata con un sostegno finanziario mensile, che potrà essere utilizzato per una varietà di acquisti.
Tuttavia, è essenziale prestare attenzione, poiché esiste una lista dettagliata di prodotti e servizi che sono vietati per l’acquisto. Il governo ha fornito chiare spiegazioni su questi divieti nelle FAQ relative alla nuova misura, la quale ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza a partire dal primo gennaio di quest’anno.
Quali sono le spese vietate
Il decreto è stato sottoscritto dai Ministri del Lavoro e dell’Economia, conformemente all’articolo 4, comma 9 del Decreto Legge 48/2023, convertito con modifiche dalla Legge 85/2003. In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il testo del decreto è già consultabile. Il documento fornisce risposte alle domande comuni, come ad esempio cosa è possibile acquistare, se è consentito prelevare contante e quali sono i limiti in vigore.
Il decreto specifica che tramite la Carta Adi è possibile soddisfare non solo le necessità contemplate per la Carta Acquisti, ma anche tutte le altre esigenze dei beneficiari, con alcune eccezioni. Ecco un elenco degli acquisti che non sono consentiti:
- Giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità.
- Acquisto di sigarette, comprese quelle elettroniche, e derivati del fumo.
- Giochi pirotecnici.
- Prodotti alcolici.
- Acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali.
- Armi.
- Materiale pornografico e beni e servizi per adulti.
- Servizi finanziari e creditizi.
- Servizi di trasferimento di denaro.
- Servizi assicurativi.
- Articoli di gioielleria.
- Articoli di pellicceria.
- Acquisti presso gallerie d’arte e simili.
- Acquisti in club privati.
Pagamento del mutuo e acquisti online, cosa fare
Il decreto stabilisce che la Carta Adi può essere impiegata per il pagamento del mutuo. Nello specifico, afferma quanto segue: “I nuclei familiari che risiedono in un’abitazione di loro proprietà, per la quale è stato stipulato un mutuo per l’acquisto o la costruzione, hanno la possibilità di effettuare un bonifico mensile tramite la Carta Adi a favore dell’intermediario che ha concesso il mutuo.”
Inoltre, il gestore del servizio ha il divieto di consentire l’utilizzo della Carta Adi presso esercizi commerciali principalmente o significativamente dedicati alla vendita di beni e servizi per i quali è vietato l’acquisto (come precedentemente indicato). I codici di categoria del commerciante (MCC) da disabilitare sono specificati in un atto aggiuntivo al contratto per la gestione del servizio integrato della Carta Acquisti.
Inoltre, il gestore del servizio è tenuto a vietare l’utilizzo della Carta Adi per transazioni effettuate all’estero e per acquisti online o tramite servizi di direct marketing.
I vincoli nei prelievi
Nel contesto di assegnazione di una singola Carta Adi per l’intero nucleo familiare, è importante notare che il limite mensile per il prelievo di contante è stabilizzato a un massimo di 100 euro, considerando la scala di equivalenza come moltiplicatore. Questa disposizione mira a regolare e limitare l’utilizzo della carta in termini di prelievo di contante per garantire una gestione responsabile delle risorse assegnate.
In particolare, nel caso in cui il beneficio venga destinato come integrazione del reddito familiare a singoli maggiorenni del nucleo familiare che detengono responsabilità genitoriali o sono contemplati nella scala di equivalenza, il decreto esplicita ulteriormente che ciascuna Carta Adi individuale consente prelievi di contante entro il limite mensile di 100 euro. Questa specifica serve a garantire un controllo più attento e personalizzato sulle risorse finanziarie assegnate a ciascun beneficiario, contribuendo a promuovere un utilizzo mirato e responsabile del beneficio previsto.