Salario minimo affondato dalla maggioranza: cosa succede ora

L'emendamento soppressivo del centrodestra in Commissione Lavoro compromette l'iter della proposta di legge unitaria delle opposizioni, che protestano

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Claudio Carollo

Giornalista professionista

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

La maggioranza si mette di traverso sul salario minimo e blocca l’iter della proposta di legge dell’opposizione con la soglia retributiva di base di 9 euro lordi l’ora. In commissione Lavoro alla Camera i gruppi parlamentati del centrodestra hanno depositato un emendamento soppressivo al testo unitario presentato dai partiti fuori dal governo (eccetto Italia viva) scatenando la reazione del centrosinistra.

L’emendamento della maggioranza

Nonostante il disegno di legge fosse stato approvato nella sua versione originale, con l’astensione della maggioranza, nella giornata di mercoledì 12 luglio, due giorni dopo è arrivato l’emendamento del centrodestra destinato a compromettere il percorso del salario minimo e a spegnere sul nascere le ambizioni dell’opposizione (qui abbiamo fatto il confronto con le soglie di retribuzione minime in Europa).

Da martedì 18 luglio il testo sarà votato insieme agli emendamenti in Commissione, tra i quali quello soppressivo. A quel punto la proposta arriverebbe in Aula, dove è già calendarizzata per fine luglio, con il parere negativo della relatrice Marta Schifone di FdI che farebbe saltare definitivamente la proposta. Visto il fitto programma di lavori non è da escludere che la discussione possa essere rimandata a dopo l’estate, ma prima o dopo la pausa servirà comunque un voto per rinviare in commissione o sospendere l’iter.

Fonti del governo hanno spiegato la presentazione dell’emendamento accusando le opposizioni di avere “preferito fare di un tema così importante un totem di propaganda in vista dell’estate, ponendo un muro sulla proposta da noi avanzata di una discussione a 360 gradi sulla contrattazione, il welfare aziendale e lavoro povero da avviare a settembre”.

“Ci siamo visti costretti a procedere in questo senso e continuare nel lavoro avviato, da maggioranza e governo, su provvedimenti che hanno già dato i loro frutti – come il taglio del cuneo e il dl lavoro – e quelli che tra qualche giorno arriveranno in parlamento come il prossimo disegno di legge lavoro. Il tema dei salari è nell’agenda politica del centrodestra e stiamo lavorando per dare risposte adeguate e non solo strumentali ed inattuabili”.

Non credo al salario minimo per legge perché credo alla buona contrattazione collettiva“, ha ribadito la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone che da tempo aveva espresso questa posizione a nome dell’esecutivo. E la maggioranza difende la propria scelta accusando in sostanza le opposizioni, in particolare i Dem, di aver accelerato i tempi sul provvedimento con l’obiettivo di usare il tema a fini elettoralistici.

Le reazioni dell’opposizione

L’affossamento del salario minimo in Commissione ha provocato inevitabilmente la protesta delle opposizioni. “Così umiliano 3 milioni e mezzo di lavoratori”, ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre il capogruppo Dem in Commissione Lavoro Arturo Scotto promette: “Daremo battaglia in commissione e in Aula” (qui abbiamo scritto sul pressing delle opposizioni sul salario minimo).

“È un insulto agli italiani, blaterano di patriottismo ma lo fanno valere solo per difendere i loro ministri dalle dimissioni e tutelare i loro privilegi”, accusa il leder M5s Giuseppe Conte. “È l’ennesima vergogna della destra”, commenta il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli.

“Fare la guerra ai poveri è il loro sport preferito”, attacca il leader di SI Nicola Fratoianni. “Bloccano la legge e la loro controproposta è: nulla, i lavoratori sottopagati possono attendere”, è il commento di Azione per bocca di Matteo Richetti.

“Il centrodestra – dice il presidente della Commissione Lavoro di FdI, Walter Rizzetto – ha almeno calendarizzato una proposta per poi continuarne la discussione. La sinistra e il centrosinistra in oltre 10 anni di governo non erano nemmeno riusciti a portarla nelle Aule. Useranno questo passaggio alle Feste dell’Unità”.