Al via il nuovo regolamento per guide turistiche: ci sarà un albo, pene severe per i trasgressori

Dal 13 luglio 2024, il decreto n. 88 modifica l'accesso alla professione di guida turistica, introducendo un esame unico e obblighi di formazione continua

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il 13 luglio 2024, il tanto atteso decreto n. 88, che introduce importanti novità nella professione di guida turistica, entrerà in vigore. Il regolamento è destinato a modificare radicalmente l’accesso e l’esercizio di questa attività in Italia, fornendo nuove regole, requisiti e obblighi per tutti i professionisti del settore.

Questa riforma mira a fornire regole più chiare e precise per gli operatori del turismo, rafforzando la centralità della figura professionale delle guide.

Ci sarà un elenco nazionale delle guide turistiche con esame

Al centro del nuovo regolamento vi è la creazione di un albo nazionale delle guide turistiche. Questo elenco sarà gestito dal Ministero del Turismo tramite una piattaforma informatica e includerà dettagli precisi su ciascun professionista, come il numero di iscrizione, le specializzazioni, le lingue straniere conosciute e i titoli di studio. Per iscriversi, le guide turistiche dovranno superare un esame unico di abilitazione, il cui superamento permetterà di esercitare la professione su tutto il territorio nazionale.

Fino a 180 giorni dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento, le guide turistiche già abilitate potranno continuare a esercitare secondo la normativa precedente. Questo periodo transitorio garantisce che i professionisti attualmente in attività non debbano interrompere il proprio lavoro mentre si adattano alle nuove regole.

Cambiamenti anche per l’esame di abilitazione

L’esame di abilitazione, che sarà indetto almeno una volta l’anno dal Ministero del Turismo, prevede prove scritte, orali e tecnico-pratiche. Le materie d’esame includeranno storia dell’arte, geografia, archeologia, diritto del turismo e accessibilità.

Per partecipare, i candidati dovranno soddisfare diversi requisiti, tra cui l’età minima di 18 anni, il possesso di un diploma di laurea o di istruzione secondaria superiore e la conoscenza di una lingua straniera a livello avanzato.

Ogni candidato dovrà inoltre versare un contributo di 10 euro. Per il rilascio del tesserino identificativo, che includerà un codice univoco, è previsto un costo aggiuntivo di 30 euro. Questo tesserino rappresenterà un riconoscimento ufficiale e dovrà essere esibito durante l’esercizio della professione.

Obbligo di formazione continua

Il regolamento introduce l’obbligo di aggiornamento professionale per tutte le guide turistiche iscritte all’elenco nazionale. Questi professionisti dovranno frequentare corsi di formazione ogni tre anni, per un minimo di cinquanta ore. I corsi, organizzati da enti autorizzati in collaborazione con le regioni, avranno lo scopo di approfondire le competenze già acquisite e di aggiornare le conoscenze specifiche del settore.

Accesso alla professione per i cittadini stranieri

I cittadini dell’Unione Europea e di altri Stati che possiedono qualifiche professionali riconosciute potranno esercitare la professione di guida turistica in Italia, a patto di integrare la loro formazione e superare una prova attitudinale in lingua italiana. In alcuni casi, sarà possibile optare per un tirocinio di adattamento sotto la supervisione di una guida turistica esperta, per una durata massima di ventiquattro mesi.

Fino a 15.000 euro di sanzioni per i trasgressori

Le nuove norme non si limitano solo agli aspetti tecnici e formativi, ma introducono anche un codice deontologico che le guide turistiche dovranno rispettare. Sarà obbligatorio esporre il tesserino di riconoscimento durante l’esercizio della professione e fornire informazioni trasparenti sui costi dei servizi. Sono previste sanzioni severe per chi svolge la professione senza abilitazione o senza rispettare le norme previste, con multe che possono arrivare fino a 15.000 euro per i trasgressori.