Il governo di Giorgia Meloni ha approvato in Consiglio dei ministri il decreto che riforma le Politiche di coesione, a sua volta rientrante nel pacchetto di interventi rinominato decreto Primo maggio. L’esecutivo, in tema di lavoro, si è mosso nella direzione di sostenere la crescita dell’occupazione grazie a una serie incentivi all’assunzione rivolti in particolar modo ai giovani, alle donne e ad alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Tutte le misure introdotte in tal senso mirano a ridurre gli oneri contributivi sui nuovi assunti per un periodo di due anni.
Gli incentivi all’assunzione di donne e giovani
Entrando più nel vivo degli incentivi alle assunzioni di giovani e donne, il decreto approvato dal Cdm prevede una serie di esoneri contributivi per le aziende nella misura del 100 per cento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per due anni, per un limite mensile pari a 500 euro. Interessati dalla decontribuzione sono i giovani di età inferiore a 35 anni, le donne e anche gli over 35 disoccupati da almeno 24 mesi che risiedono nelle Regioni della Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno.
È inoltre previsto un bonus donne rivolto alle lavoratrici svantaggiate. Anche in questo caso è previsto l’esonero al 100 per cento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per 24 mesi, ma cambia il limite economico su base mensile, da 500 a 650 euro, per ciascuna lavoratrice che viene assunta a tempo indeterminato. E ancora, il bonus donne non risente del requisito dell’età, potendo dunque essere applicato a tutte le lavoratrici, con specifico riferimento a coloro che risiedono nel Mezzogiorno o sono disoccupate da più di 24 mesi.
Il superbonus assunzioni al 120%
Per quanto riguarda l’annunciato superbonus assunzioni al 120 per cento, la misura è stata approvata nel decreto legislativo, ma si attende ancora i il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro. Secondo il viceministro all’Economia Maurizio Leo, che ha esposto il piano d’interventi in conferenza stampa, “si sta procedendo a un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione con effetto retroattivo sui contratti dal primo gennaio 2024”.
Questo incentivo al lavoro prevede una maxi deduzione al 120 per cento sugli oneri contributivi delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e dai lavoratori autonomi che effettuano delle nuove assunzioni. La percentuale sale invece al 130 per cento se l’assunzione interessa giovani, donne ed ex percettori del Reddito di cittadinanza.
Lo sviluppo dell’occupazione nel Mezzogiorno
Nel dl Coesione sono previsti anche dei mini contratti di sviluppo per sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria, dai 5 ai 20 milioni di euro, che vengono svolti da imprese di ogni dimensione nel campo delle tecnologie critiche indicate nel nuovo regolamento Ue Step. Tale misura è rivolta soltanto alle Regioni del Mezzogiorno, con il fine di agevolare lo sviluppo di aziende che operano nel campo delle tecnologie digitali, del deep tech, del green e delle biotecnologie.
Il rinnovo dei collaboratori scolastici
Nel pacchetto di interventi governativo è previsto anche il rinnovo, fino al 15 giugno, degli incarichi dei 6.147 collaboratori scolastici che sono stati assunti a tempo determinato a supporto dei progetti del Pnrr e di Agenda Sud. A sostegno dell’intervento sono stati stanziati 18,5 milioni di euro, parte dei 450 milioni di euro destinati al programma nazionale Scuola e competenze 2021-2027.