Congedo parentale 2024, l’Inps pubblica le istruzioni: come funziona e come richiederlo

L'Inps ha diffuso una comunicazione sulle nuove norme per il congedo parentale contenute nella legge di bilancio

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 19 Aprile 2024 14:04

L’Inps ha diffuso una comunicazione sulle novità introdotte dal Governo di Giorgia Meloni sul congedo parentale nella legge di bilancio per il 2024, approvata lo scorso dicembre. La circolare dà istruzioni sulla misura che garantisce in particolare due mesi indennizzati in maniera differente per i genitori che hanno appena avuto un figlio. La norma però cambierà con il passare degli anni e non sarà permanente.

Il Governo ha potenziato il congedo parentale per provare ad aiutare le giovani coppie che vogliono fare un figlio e quindi contrastare la denatalità che sta colpendo duramente il nostro Paese e che ha portato a una crisi demografica senza precedenti, con record negativi di bambini nati e fertilità.

Congedo parentale, la comunicazione dell’Inps

Nell’ultima circolare dell’Inps sono stati diffusi i dettagli sulla norma che espande il congedo parentale. Questo beneficio spetta a tutti i genitori che hanno avuto un figlio negli ultimi sei mesi e che siano al contempo lavoratori dipendenti, dei settori pubblico o privato. Se queste condizioni sonno rispettate, i genitori possono ottenere fino a due mesi di congedo, indennizzati all’80%. Normalmente, soltanto il primo mese avrebbe questo tipo di indennizzo, mentre il secondo sarebbe soltanto al 60%.

Altri sette mesi poi sono indennizzati al 30%, senza alcun distinguo riguardante la situazione reddituale della famiglie. Si possono poi ottenere altri 3 o 4 mesi di congedo, arrivando al massimo a 11 totali, ammesso che non ci si assenti dal lavoro per più di tre mesi consecutivi. In questo caso però, l’ultimo periodo non sarà indennizzato, a meno che non si percepisca uno stipendio inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria. In quel caso c’è un indennizzo del 30%.

La misura che vede l’aumento dell’indennizzo del secondo mese di permesso all’80% sarà valida soltanto per il 2024, a meno che non sia rinnovata nella prossima legge di bilancio. Il Governo ha pensato a questa misura per incentivare la natalità e combattere la crisi demografica che ha colpito il nostro Paese.

La denatalità in Italia

Nel 2023 l’Italia ha fatto segnare un record negativo di nuovi bambini nati. Soltanto 379mila, in assoluto il dato più basso da quando si registrano questo tipo di informazioni. La fertilità, il numero di bambini per donna in età fertile, è scesa a 1,20, a un passo dalla cifra più bassa di sempre, quella del 1995, 1,19. Questa grave crisi demografica ha diverse origini e conseguenze pesanti sull’economia italiana.

In tutti i Paesi sviluppati la natalità cala, per ragioni sociologiche legate al benessere e alla minore necessità di fare figli, oltre che alla maggiore consapevolezza di scelta. In Italia inoltre in questo momento stiamo vivendo il cosiddetto “eco” della crisi demografica degli anni ’90. Circa 30 anni fa nacquero molti pochi bambini e di conseguenza oggi ci sono molte meno donne fertili che in passato. La situazione dovrebbe migliorare con la fine del decennio, ma rimane una denatalità strutturale nel nostro Paese.

Le conseguenze sono soprattutto quelle sul sistema pensionistico. Le persone in età da lavoro saranno presto meno dei pensionati e questo renderà il modello contributivo sempre più difficile da sostenere. In particolare, nei prossimi anni lo stress sui conti pubblici aumenterà, dato che raggiungerà l’età pensionabile la generazione più numerosa in assoluto tra quelle in vita.