435 euro in più al mese a questa categoria: c’è l’accordo

La trattativa sul contratto dei bancari è all'ultimo miglio: c'è l'ok all'aumento di stipendio. Le parti puntano a trovare la quadra su tutti i punti entro fine novembre

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il contratto collettivo nazionale dei bancari è in dirittura d’arrivo: la trattativa fra le parti potrebbe chiudersi entro il 25 novembre. Secondo quanto trapela c’è l’ok all’aumento di stipendio da 435 euro. Sul tavolo anche il ripristino della base di calcolo del Tfr (che con il contratto del 2012 era stata ridotta) e il taglio all’orario di lavoro settimanale. L’accordo riguarda 270mila bancari italiani.

Contratto bancari: rinnovo alle porte

Nella serata di lunedì 6 novembre il Comitato di presidenza dell’Abi (Associazione bancaria italiana) in assemblea a Roma ha conferito il pieno mandato alla presidente del Comitato affari sindacali Ilaria Dalla Riva, al direttore generale Giovanni Sabatini e a tutto il Casl (Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro) allargato con la presenza di Intesa Sanpaolo. La tabella di marcia è serrata: fissato per giovedì 9 novembre il primo appuntamento con Fabi, Fisac Cgil, First Cisl e Uilca per discutere dei punti sul tavolo.

Quello di Intesa Sanpaolo è un piccolo “caso”: la banca guida da Carlo Messina nella forma rimane fuori dal Casl, ma nella sostanza partecipa al negoziato. Lo scorso febbraio la banca aveva revocato il mandato per la rappresentanza sindacale all’Abi per gestire la propria partecipazione in autonomia. Intesa prende parte al negoziato con la formula dell’invito permanente.

Contratto bancari: quando il rinnovo

In questi mesi lo scoglio più duro da superare ha riguardato il braccio di ferro sulla parte economica dell’accordo. Ora il mandato pieno conferito all’unanimità equivale a un via libera alla trattativa da parte dei banchieri. Con la chiusura della trattativa a novembre i bancari potrebbero vedere il primo aumento in busta paga già a dicembre. Se la trattativa dovesse prolungarsi anche di pochi giorni il primo aumento in busta paga, per via dei tempi tecnici, scivolerebbe all’inizio dell’anno nuovo.

Prima di giovedì 9 novembre ci sarà una serie di confronti informali tra i segretari generali e Abi, volti a definire gli ultimi punti e a trovare una quadra.

La trattativa è stata complicata anche da due elementi legati alla gestione del personale: le fusioni e il taglio delle filiali. Tagli che in certe aree del territorio hanno portato a una vera e propria desertificazione bancaria. Desertificazione che, almeno in parte, può essere fronteggiata con l’aumento della cultura dei pagamenti digitali.

Ccnl bancari: mobilità, turnover e orario di lavoro

Uno dei nodi da sciogliere riguarda anche la mobilità sul territorio dei bancari: da una parte ci sono i sindacati che spingono per irregimentare la mobilità entro parametri stringenti e dall’altra parte ci sono le banche che (sempre per via delle fusioni e della chiusura degli sportelli) premono per aumentare la possibilità di spostare il personale in base alle esigenze aziendali.

E un altro dei punti di discussione riguarda anche il turnover del personale senior, che andrà ad essere sostituito da giovani lavoratori. Da discutere anche la richiesta di ridurre l’orario di lavoro a 35 ore settimanali.

Intanto il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha annunciato la decisione di voler erogare entro fine anno un’anticipazione degli incrementi stipendiali e di ripristinare la base piena di calcolo del Tfr.