Addio contante: in Italia spariscono i bancomat

Il numero dei bancomat, così come quello degli sportelli bancari, è in costante diminuzione: ecco la situazione Italia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Prosegue la transizione dalla moneta contante a quella digitale. A un anno di distanza dall’ultimo “allarme”, si registra il proseguire della sparizione dei bancomat dalle città italiane. Una situazione che vede proseguire la sua evoluzione, in maniera quasi inarrestabile, generando disagi tanto per i cittadini italiani quanto per i turisti.

Sia chiaro come la riduzione dei punti fisici di prelievo non ha avuto inizio nell’estate del 2022, anzi. Negli ultimi due anni, però, il processo ha avanzato a grandi passi, cancellando migliaia di bancomat tanto nelle piccole quanto nelle grandi città. Una condizione che nel 2022 era più radicata al Sud rispetto al Nord. Vediamo quali sono invece i dati del 2023.

Che fine fanno i bancomat

Come detto, il processo di rimozione dei bancomat non è qualcosa di recente, tutt’altro. Lo evidenziano le statistiche inerenti, che parlano di una disponibilità di sportelli sul territorio italiano diminuita del 12% dal 2012 al 2022.

Ciò si traduce in 5.210 bancomat in meno a disposizione di cittadini e turisti. Ancora maggiore, invece, la statistica relativa agli sportelli bancari, la cui presenza è calata del 36,16%. Anche in questo caso i numeri, più che le statistiche, aiutano ad avere chiare le idee sul cambiamento in atto. Nel 2010 avevamo a disposizione 34.036 sportelli bancari, divenuti 24.321 nel 2020.

Ecco i dati forniti da Banca d’Italia in merito agli ATM attivi sul territorio:

  • 2012: 36.147;
  • 2013: 35.671;
  • 2014: 34.128;
  • 2015: 35.221;
  • 2016: 33.562;
  • 2017: 33.210;
  • 2018:32.804;
  • 2019: 31.807;
  • 2020: 31.499;
  • 2021: 30.221;
  • 2022: 29.611.

Un processo legato ovviamente alla diffusione generalizzata dei servizi digitali. Basti pensare al drastico calo delle operazioni svolte presso gli sportelli bancari fisici. Quasi tutto può essere effettuato via app, compresa la richiesta di un prestito. Pochi click e caricamento dei documenti da smartphone, tablet o notebook.

A ciò si aggiungono i provvedimenti, necessari, per facilitare il pagamento via Pos, anche per somme irrisorie. Il tutto al fine di facilitare i controlli fiscali, di clienti e commercianti, e rendere la vita più facile soprattutto alle nuove generazioni. C’è quindi davvero bisogno dei bancomat? Non dello stesso numero rispetto al passato ma, pare ovvio, sarebbe necessario un piano d’azione studiato dal governo di Giorgia Meloni. Lasciare il tutto nelle mani dei calcoli finanziari delle singole banche potrebbe generare gravi difficoltà per i cittadini. Basti pensare come già nel 2022 fossero più di 2800 i comuni italiani del tutto privi di uno sportello bancomat.

Nuove chiusure

Il processo di rimozione dei bancomat non accenna a fermarsi. Stando ai dati forniti da FABI, ovvero la Federazione Autonoma Bancari Italiani, in Italia sarebbero più di 4 milioni le persone prive d’accesso diretto a una banca, spari in poco più di 3mila comuni.

Ormai sono comuni le banche totalmente digitali, che hanno un appeal evidente tra Millennial e Gan Z. Si registra intanto la chiusura da luglio di 63 casse automatiche ING sul territorio italiano, con riduzione delle filiali da 30 a 23. Al tempo stesso, Deutsche Bank ha deciso di ridurre il numero di sportelli entro la fine del 2023, procedendo alla chiusura di 150 filiali.

Si conferma il trend del meridione più colpito, con il 10.7% del totale dei cittadini privato dell’accesso a filiali nel proprio comune. Al Nord la percentuale cala fino a toccare quota 6%, mentre al Centro precipita al 3.2%.