123 euro in più nello stipendio di giugno: a chi spettano

La tabella degli aumenti stabiliti nel contratto dei metalmeccanici. L'aumento medio è di 123 euro, ma ogni livello contrattuale ha una sua cifra

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’inflazione galoppa e la busta paga si adegua per contrastare il carovita: per il mese di giugno il contratto dei metalmeccanici prevede un incremento medio di circa 123,40 euro.

Cosa sono le clausole di salvaguardia

L’aumento salariale è stato previsto per la categoria dietro accordo fra Federmeccanica, Assistal e Fim, Fiom e Uilm. I beneficiari sono circa un milione e mezzo di metalmeccanici. L’incremento si deve alla clausola di salvaguardia inserita nell’ultimo rinnovo contrattuale del 5 febbraio 2021 che adegua le retribuzioni all’aumentare del costo della vita. L’effetto della clausola consiste in un aumento sui minimi retributivi ancorato all’inflazione dell’anno precedente.

L’aumento segue infatti la pubblicazione da parte dell’Istat dei dati consuntivi sull’inflazione Ipca (Indice dei prezzi al consumo) al netto dei beni energetici importati registrata nel 2022. Tale indice, riguardo al periodo 2023-2026, segna la seguente progressione:

  • 2023 – 6,6%
  • 2024 – 2,9%
  • 2025 – 2,0%
  • 2026 – 2,0%

Contratto metalmeccanici: aumenti in base ai livelli

Ecco la progressione retributiva nello stipendio dei metalmeccanici correlata ad ogni livello contrattuale:

  • D1 = +99,60 euro per uno stipendio pari a 1.608,67 euro
  • D2 = +110,45 euro per uno stipendio pari a 1.783,90 euro
  • C1 = +112,83 euro per uno stipendio pari a 1.822,43 euro
  • C2 = +115,22 euro per uno stipendio pari a 1.860,97 euro
  • C3 = +123,40 euro per uno stipendio pari a 1.993,04 euro
  • B1 = +132,26 euro per uno stipendio pari a 2.136,25 euro
  • B2 = +141,90 euro per uno stipendio pari a 2.291,85 euro
  • B3 = +158,41 euro per uno stipendio pari a 2.558,63 euro
  • A1 = +162,21 euro per uno stipendio pari a 2.619,93 euro

Lunedì 12 giugno le parti in causa (Federmeccanica, Assistal, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil) si incontreranno per formalizzare l’aumento contrattuale. L’attuale contratto collettivo scadrà a giugno 2024. In vista del rinnovo i sindacati intendono partire dalle attuali basi, ovvero garantire il mantenimento della clausola di salvaguardia e puntare ancora sull’incremento salariale e sul recupero del potere di acquisto. Il nuovo aumento salariale, dopo l‘adeguamento al contratto dei metalmeccanici del 2021, è una buona notizia, in un settore recentemente colpito da tagli di personale.

Contratto metalmeccanici, sindacati soddisfatti

“Si tratta di una soluzione positiva – commenta con soddisfazione Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl – unica nel panorama contrattuale del nostro Paese, originale e frutto di un contratto innovativo e maturo. Determinare gli aumenti salariali durante e non solo a fine contratto è una scelta pragmatica e molto utile. L’idea di fondo è rendere i contratti degli strumenti più flessibili per rispondere alle esigenze dei lavoratori. Certo questo importante risultato lascia aperta una verifica complessiva sulla difesa dell’intero potere di acquisto delle buste paga, che andrà verificata a fine contratto”, conclude Benaglia.

“Il contratto nazionale dei metalmeccanici difende il potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Il governo deve intervenire con un provvedimento legislativo per detassare il salario in paga base dei lavoratori”, commenta il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma.

“Oggi i lavoratori metalmeccanici hanno ricevuto una bella notizia: grazie alla clausola di salvaguardia sull’inflazione stabilita nell’ultimo rinnovo del Ccnl Federmeccanica-Assistal siglato il 5 febbraio 2021 e sulla base della stima dell’inflazione misurata dall’indice Ipca al netto dei beni energetici importati, riceveranno in busta paga 123,40 euro e non i 27 stabiliti al momento della stipula”, dice il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.