Calcio, performance, strategie e sostenibilità. Quante partite si giocano sul manto erboso

La tecnologia può essere un valido supporto per la gestione del manto erboso degli impianti sportivi e delle performance degli atleti? Lo scopriamo insieme a Riccardo Giorgi di Turfcoach

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

La gestione e la cura del manto erboso degli impianti sportivi, soprattutto dei campi di calcio, rimane un problema rilevante che periodicamente riemerge, anche alla ribalta della cronaca sportiva.

La scelta tra manto in erba naturale o manto ibrido, sia esso a filo cucito o con supporto, non e’ l’unico dilemma di chi gestisce gli impianti.

La calendarizzazione molto spesso serrata degli eventi sportivi rallenta o impedisce la programmazione di interventi di restyling, il riscaldamento delle luci, il sistema di aerazione, l’estetica, la garanzia di un gioco performante, la necessità di proteggere gli sportivi dagli infortuni si accompagna a problemi di costi di gestione e di imputazione degli stessi, soprattutto quando lo stadio non è di proprietà.

La tecnologia, sempre in binomio con soluzioni sostenibili, può essere un valido supporto per la gestione del manto erboso degli impianti sportivi e delle performance degli atleti?

Lo scopriamo insieme a Riccardo Giorgi, Business Development Manager di Turfcoach, tra i protagonisti di Extra Time, il nuovo programma di innovazione del Social Football Summit 2023, nato con l’obiettivo di dare spazio a quelle realtà che possono offrire prodotti o soluzioni innovative per l’industria del calcio.

La vostra soluzione è un mix di tecnologia e sostenibilità a supporto dello sport. Qual è stato l’input da cui è nata Turfcoach?

Tutto è cominciato quando Christian, CEO di Turfcoach, lavorando in un settore chiamato agricoltura di precisione, si pose la domanda: come possiamo vivere in modo sostenibile e cosa possiamo imparare dalle piante? E da appassionato di calcio, il tutto portò allo studio della superficie più utilizzata in questo ambito e che copre il 20% della Terra, conserva acqua e pulisce l’aria: l’erba.
La gestione di 8.000 metri quadrati di un campo da calcio è sempre stata un lavoro a tempo pieno. Da qui, ha cominciato a contattare i responsabili dei campi (Grounds Managers) della Bundesliga, uno dei campionati di calcio più importanti del mondo. Quando hanno risposto, è stata percepita una preoccupazione comune. Tutti si ponevano le stesse domande: come sosteniamo la squadra e teniamo i giocatori al sicuro? Come facciamo a coltivare qualcosa che duri? E come gestiamo una dozzina di campi in un solo giorno?
Mentre controllavano la loro superficie, alcuni prendevano appunti su molteplici tabelloni bianchi – uno per ogni campo. Alcuni utilizzavano tecnologie dell’industria edile vecchie di quasi mezzo secolo per raccogliere e registrare i dati. Provenendo da un mondo in cui l’intelligenza artificiale stava aiutando a predire il clima e coltivare piante in modo più sostenibile, ha iniziato a capire come poter lavorare insieme.

Ottimizzazione delle prestazioni, conservazione delle risorse. Come l’intelligenza artificiale supporta una superficie di gioco perfetta?

Per ottenere un campo migliore e supportare una superficie perfetta dobbiamo capire come il manto erboso reagisce al mondo circostante, a partire dal clima. Ecco perché utilizziamo l’intelligenza artificiale.
Quando “scansioniamo” una superficie di gioco, lo facciamo in modo non invasivo. Nessuno deve fare buche, inserire attrezzi o trasportare macchinari che potrebbero rovinare o danneggiare il campo. Utilizziamo algoritmi di Machine Learning per elaborare i dati che riceviamo, permettendoci di creare un’immagine profonda e ricca del manto erboso e del suo comportamento.
Per aiutare i Grounds Managers integriamo tutti i loro sensori e strumenti in un unico software personalizzato. Semplifichiamo la loro vita. Rendiamo la gestione dei campi più sostenibile attraverso il monitoraggio intelligente di tutti gli impianti del club. Riduciamo costi e risorse.
Ci consideriamo parte dello sport. Vogliamo che i club siano orgogliosi del loro campo – è la loro casa, dopotutto – e vogliamo che gli atleti si fidino e si divertano su ogni centimetro della superficie di gioco.

Le soluzioni offerte da Turfcoach si rivolgono solo ai campi di calcio, o anche a tutte le superfici erbose in ambito sportivo?

Momentaneamente ci stiamo focalizzando principalmente a migliorare la manutenzione e qualità dei campi da calcio in erba naturale e ibrida, in quanto uno degli sport più giocati e da sempre sotto i riflettori.
Tuttavia, l’erba è la superficie maggiormente utilizzata nello sport, non solo nel calcio, e questo si traduce in alte possibilità di scalabilità, rendendo la nostra soluzione facilmente implementabile anche in tutti gli altri sport che si giocano su erba, come per esempio Football Americano, Rugby, Cricket, Golf e altri ancora.

Come le vostre soluzioni impattano sulle performance degli sportivi in termini di ottimizzazione dell’interazione giocatore-superficie e di monitoraggio di carichi di lavoro?

Quando i calciatori indossano la maglia del loro club e scendono in campo, si stanno presentando al lavoro. Il campo è dove svolgono il loro lavoro. Come tutti i lavoratori hanno diritto alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro. Superfici non idonee rispetto all’attuale livello di gioco minacciano di abbreviare o addirittura porre fine alle loro carriere. Infatti, più del 90% di essi percepisce la superficie come rischio di infortunio, eventi talvolta finanziariamente onerosi nel caso di stipendi e classifica.
Nel breve istante in cui i calciatori si girano oppure effettuano un dribbling interagiscono con il manto erboso sotto i loro piedi. La loro velocità e le loro prestazioni, nonché il rischio di lesioni, dipendono dalla superficie di gioco.
Le varie caratteristiche di un campo influenzano il modo in cui i giocatori attivano i muscoli: man mano che una superficie erbosa diventa più morbida o più dura, la corsa e tutti i movimenti vengono necessariamente influenzati.
Ciò che accade quando gli scarpini dei giocatori impattano la superficie del campo è fondamentale. Un’elevata trazione rotazionale aumenta di oltre il doppio il rischio di lesioni. Per esempio, può rompere o lesionare il legamento crociato anteriore, tenendo i giocatori lontano dal campo per mesi.
Se vogliamo ridurre gli infortuni causati dalla superficie di gioco dobbiamo comprendere ogni centimetro del manto erboso. Le nostre tecnologie aiutano club e giocatori a fare proprio questo. Analizzando ogni variabile critica, dalla durezza della superficie all’umidità del terreno, giocatori e allenatori possono adattarsi rapidamente alle varie condizioni del campo, modificando allenamenti e gestendo carichi di lavoro, oltre che scegliere gli scarpini più adatti in maniera più analitica ed oggettiva.

Un altro aspetto fondamentale è l’impatto delle soluzioni di Turfcoach sulle strategie di gioco. Perché e come l’analisi della superficie può offrire un vantaggio?

L’analisi della superficie può offrire un vantaggio in termini di strategie di gioco nel calcio in diversi modi. Innanzitutto, può aiutare i club e i giocatori a comprendere meglio le condizioni del campo e come queste influenzano le prestazioni e i movimenti dei giocatori, sviluppando specifiche tattiche di gioco. Ad esempio, un campo con l’erba più bassa può favorire le squadre che prediligono un gioco basato sul controllo della palla in quanto la palla si muove più velocemente, mentre superfici più dure permettono, generalmente, spostamenti sul terreno più rapidi.
In secondo luogo, l’analisi della superficie può aiutare a ridurre il rischio di lesioni. Come accennato in precedenza, una superficie non uniforme o troppo dura può aumentare il rischio di lesioni. Un’accurata analisi della superficie aiuta ad identificare le aree del campo che presentano un rischio maggiore e a prendere le misure necessarie per ridurre questi eventi.
La nostra soluzione viene sviluppata anche per questo fine: raccogliere dati sui parametri chiave del manto erboso per essere utilizzati, manipolati, ed integrati con i dati sulle performance atletiche dei giocatori in modo tale da delineare una strategia a 360 gradi, dalla manutenzione e allenamento giornalieri al 90° minuto della partita, senza lasciare nulla al caso. Ma non solo! Stiamo lavorando per offrire qualcosa di unico, come dati innovativi sul rotolamento della palla, velocità e linearità dei passaggi, rimbalzo della palla e tanto altro.

Uso dell’acqua, consumo di energia, monitoraggio del consumo di nutrienti per il suolo in base al microclima. Come agiscono le soluzioni di Turfcoach su questi tre elementi chiave in nome della sostenibilità?

Partiamo dal fatto che la manutenzione dei campi non è una pratica affatto economica, oltre che essere anche regolamentata.
L’Unione Europea ha già emanato normative per ridurre al minimo l’utilizzo di pesticidi e sulla necessità di risparmiare energia e risorse, cosa particolarmente difficile in inverno, quando il freddo richiede il riscaldamento del campo e aumenta la necessità di fruire dell’ illuminazione. Solamente le luci per la crescita, o anche dette grow lights, consumano in media 10.000kwH al giorno. Come possiamo immaginare, questo comporta anche enormi emissioni di CO2. A tutto ciò si aggiunge poi la continua irrigazione e uno spropositato utilizzo di fertilizzanti e fitofarmaci per contrastare le malattie e favorire una rapida ricrescita dell’erba.
Attraverso stazioni meteo innovative siamo in grado di modellare il clima locale e fornire una manutenzione predittiva. Questo è di grande supporto, per esempio, nel momento in cui è necessario irrigare. Puoi sapere se necessario e in caso quanta acqua utilizzare oggi sulla base delle precipitazioni previste per domani, o come la quantità di acqua utilizzata impatterà il rischio di proliferazione di malattie dell’erba. Con questo è possibile programmare l’irrigazione in modo più preciso e ridurre gli sprechi.
Connettendosi ai diversi impianti, Turfcoach consente di monitorare il consumo di energia e di acqua, identificando le aree del campo che richiedono un’illuminazione e irrigazione più o meno intensa a seconda dei dati agronomici e meteorologici raccolti, ottimizzando così l’utilizzo di risorse.
Infine, sulla base degli input immessi dai Grounds Managers, consentiamo di monitorare il consumo di nutrienti e fertilizzanti per il suolo sulla base di microclima, meteo, utilizzo del campo e delle attività di manutenzione richieste. Attraverso tutti questi dati, la nostra intelligenza artificiale è in grado di fornire suggerimenti precisi consentendo di ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, applicandoli solo quando necessario e salvaguardando sia la pianta che la salute di chi ci gioca sopra quotidianamente.
In poche parole, più dati raccogliamo più la manutenzione sarà accurata, offrendo campi uniformi e di alta qualità, giocabilità e durevolezza.

Dove siete presenti in Europa? Con quali progetti?

Abbiamo interamente sviluppato i nostri prodotti con il RB Lipsia, squadra militante nella Bundesliga tedesca ed in Champions League. Questa stretta collaborazione, iniziata dal giorno uno, ci ha permesso di affinare le nostra offerta e le caratteristiche del prodotto in modo tale da risolvere i principale problemi sofferti giornalmente dai Grounds Managers, aumentandone l’efficienza e riducendone l’enorme stress. Ma non solo, abbiamo imparato il lavoro sul campo e ci siamo messi nei panni di coloro che amano e si prendono cura quotidianamente di questa meravigliosa superficie.
Questo ci ha permesso di stringere rapporti con ulteriori realtà in Germania, sia in Bundesliga 1 che 2, e di avviare progetti nel Regno Unito, laddove la manutenzione dei campi è quasi religione.
Siamo presenti anche in Spagna, grazie alla collaborazione con alcuni club e la Liga stessa, con la quale abbiamo contatti settimanali. Con orgoglio e piacere, abbiamo recentemente avviato contatti anche con alcune importanti realtà della Serie A italiana, con la speranza di poter portare una ventata di innovazione in un settore ancora sottovalutato ma di enorme importanza e valore strategico.
Un ringraziamento va sicuramente al Social Football Summit, che ci ha consentito di farci conoscere ed instaurare rapporti con diversi club.
Infine, costruendo soluzioni personalizzate, i nostri progetti si possono focalizzare sulla semplice riduzione di sprechi, risorse e denaro, oppure su una più sofisticata manutenzione predittiva ed intelligente della superficie col fine di migliorarne la qualità. Non solo, con il nostro team di R&D abbiamo trovato tante altre opportunità di utilizzo che stiamo supervisionando, motivo per il quale ci piace interfacciarci quotidianamente con i vari stakeholders. Questo ci permette di imparare come azienda e offrire una soluzione vincente per chi crede in noi. Ci saranno tante novità nel 2024, la strada è lunga, ma siamo estremamente positivi per quanto riguarda i risultati futuri e le potenzialità del nostro prodotto.

riccardo giorgi turfcoach
Riccardo Giorgi, Business Development Manager di Turfcoach